Malati gelosi, notte di battaglia in corsia

Malati gelosi, notte di battaglia in corsia Malati gelosi, notte di battaglia in corsia Un furto d'amore scatena la rissa al reparto Aids del Cotugno NAPOLI. E' un luogo di dolore, ma anche un contenitore di passioni, quelle di uomini e donne che sanno di dover morire e che hanno un solo posto dove andare, alla corsia di un ospedale. Qualcuno ha conosciuto il carcere, altri la droga o il marciapiede: quasi tutti non hanno nulla da perdere. Nel reparto Aids del Cotugno di Napoli la violenza è esplosa eh nuovo martedì notte in una rissa tra ammalati innescata da vendette e gelosie. In due, armati di un coltello, hanno organizzato una spedizione punitiva contro le ospiti della sezione femminile, mandando hi frantumi vetri e subendo poi la risposta delle ricoverate, che si sono difese con un lancio di sedie e suppelh-ttili. E alla fine, dopo ore di battaglia e tensione, nel bilancio ci sono sei feriti e la rivolta di amministratori e personale, stufi di essere lasciati soli a guardia del «ghetto» dei disperati. No, non è cambiato nulla nell'ospedale che ha visto negli anni pazienti barricarsi per protesta, spac¬ care tutto o dar fuoco a materassi e tavolini, e la scorsa estate due morti di overdose nel giro di pochi giorni, vittime dell'eroina che circola liberamente nei reparti. Questa volta non è stata la richiesta di strutture migliori a mettere hi moto la rabbia, ma un complesso intreccio sentimentale che si è sviluppato per mesi nel mondo chiuso della divisione Aids. Protagonisti di una notte di terrore, quattro giovani ammalati, tutti tossicodipendenti e pregiudicati: un transessuale, Giovanni E., il ragazzo al quale si è legato, Vincenzo D. M., l'ex fidanzata di lui, Filomena T., e un altro transessuale, Aldo V., amico della ragazza e ricoverato con lei nella sezione femminile. Al primo, il 3 febbraio scorso qualcuno ha bruciato il materasso, accusandolo di aver rubato l'uomo a Filomena. Poi sono cominciate le telefonate con gli apparecchi interni: voci di donne vomitavano minacce e insulti. Martedì, poco dopo la mezzanotte, Giovanni e Vincenzo, armati di un coltello, hanno raggiunto la divisione delle donne al terzo piano, hanno mandato in pezzi la vetrata deh'ingresso e si sono scagliati contro la paziente gelosa che, aiutata da Aldo, si è difesa lanciando sedie e oggetti. La rissa ha presto coinvolto altri ricoverati, gli infermieri accorsi a separare gli ammalati, le guardie giurate. Quattro degenti e due infermieri sono rimasti lievemente feriti e soltanto verso le 5 del mattino polizia e carabinieri sono riusciti a riportare la calma. «Apparente», giurano i dipendenti del Cotugno, visto che al quarto piano è ricoverato l'attuale fidanzato di Filomena, che potrebbe ora meditare a sua volta una vendetta. Il personale del Cotugno ha deciso di «autoconsegnarsi» in segno di protesta e inviare una lettera al ministro della Sanità. «In quest'ospedale - dicono i dipendenti - vige la regola della strada o del carcere e ci sono comportamenti delinquenziali per colpa di poche persone». E torna a chiedere un presidio fisso di L'ospedale Cotugno di Napoli è stato teatro di una nuova rissa tra malati di Aids

Persone citate: Aldo V., Cotugno, Filomena T., Vincenzo D. M.

Luoghi citati: Napoli