I media americani sbarcano a Cuba
Il divieto durava da ventisette anni: apriranno uffici dieci testate, ma soltanto la Cnn ha l'ok di Fidel Il divieto durava da ventisette anni: apriranno uffici dieci testate, ma soltanto la Cnn ha l'ok di Fidel I media americani sbarcano a Cuba Sì di Clinton a tv e giornali Usa nel covo di Castro WASHINGTON _______ DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I media americani potranno sbarcare a Cuba per la prima volta in quasi trent'anni. L'amministrazione Clinton ha infatti dato il via libera ieri all'apertura di dieci redazioni a L'Avana. Ma toccherà al governo cubano dare o meno l'ok definitivo. Le licenze saranno assegnate a tre reti televisive (Cnn, Abc e Cbs), due agenzie di stampa (Ap, Dow Jonesl, quattro quotidiani (Miami Herald, Wall Street Journal, Fort Lauderdale Sentinel, Chicago Tribune) e alla rete televisiva di lingua spagnola Uni vision. Finora solo la Cnn ha ricevuto la luce verde da L'Avana, grazie anche ai rapporti personali tra Fidel Castro e TedTurner, il patron della rete. E ieri un portavoce del ministero degli Esteri cubano, Frank Gonzalez, ha subito precisato che sarà il suo governo ad avere l'ultima parola sulle altre nove richieste. Spiccano per la loro assenza dalla lista alcuni importanti quotidiani come il New York Times, il Washington Post e il Los Angeles Times, nonché la rete televisiva Nbc. Ma fonti della Casa Bianca hanno assicurato che non dovrebbero esserci ostacoli particolari e che l'autorizzazione sarà concessa anche a queste testate, se ne faranno richiesta. Al di là della lista, l'annuncio di ieri rappresenta uno sviluppo significativo della politica americana verso Cuba, che finora aveva puntato quasi esclusivamente sull'isolamento di Fidel Castro. Ora la Casa Bianca si e con- vinta che la presenza dei media americani a Cuba potrebbe accelerare un'evoluzione democratica del regime cubano. Già alla fine dell'anno scorso l'amministrazione Clinton aveva fatto qualche piccolo gesto di disgelo verso L'Avana, tra l'altro appoggiando la visita del Papa a Cuba, che avrà luogo alla fine del 1997. E a gennaio ha annunciato la sospensione per altri sei mesi degli effetti della Helms-Burton, la legge che mira a punire chi commercia con Cuba e che rimane al centro di una polemica diplomatico-commerciale tra Stati Uniti e Europa. Questo atteggiamento della Casa Bianca era stato criticato dai repubblicani, e soprattutto dalla sua ala destra, il cui obiettivo rimane la caduta di Fidel Castro. Ma la decisione sui media riflette invece una convergenza d'interessi tra Clinton e la destra repubblicana. Tant'è che uno dei suoi esponenti di maggior spicco, il potente presidente della commissione Esteri del Senato Jesse Helms, aveva recentemente esortato l'amministrazione a dare il via libera almeno alla Cnn. La sua teoria: i reportage da Cuba saranno visti anche sull'isola, e finiranno inevitabilmente per minare il regime di Castro. Già nell'ottobre del 1995 Clinton era arrivato alla conclusione che sarebbe stato opportuno permettere ai media americani di avere una base sull'isola di Castro. Ma poi tutto saltò il 24 febbraio del 1996, quando due aeroplani civili partiti dalla Florida furono abbattuti dall'aeronautica cubana. Alcuni gruppi di esiliati cu- bani hanno proclamato il 24 febbraio «Giorno della tristezza e della speranza», e si stanno preparando a celebrare il primo anniversario dell'abbattimento. Intanto il commercio illegale con Cuba rimane nel mirino delle autorità americane. E ieri un pilota di una linea aerea della Florida, Christopher Plummer, è stato incriminato per aver importato 121 scatole di sigari cubani. E' stato rilasciato dopo aver pagato una cauzione di 100 mila dollari, ma rischia 15 anni di reclusione. Andrea di Robilant LA FATWAH DI KHOMEINI Il presidente Rafsanja ni: qu Gli uffici della Cnn a Atlanta I leader cubano, Fidel Castro In realtà non è un ammorbidimento verso L'Avana: si spera che l'arrivo dei reporter possa contribuire alla causa della democrazia e a indebolire il regime ella fondazione non ha veste ufficiale. Ma Londra chiede una condanna espl icita dell'inizia
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