Cossiga «L'amnistia ai terroristi» di R. I.

Cossiga Cossiga «L'amnistia ai terroristi» MILANO. «Quella del '68 e del '77 è stata una generazione di militanti. E anch'io sono un militante. Dovremmo fare un club dei militanti. Con chi? lo e Gallinari». Ovvero, un ex presidente della Repubblica e un ex terrorista. E' la provocazione lanciata da Francesco Cossiga nell'intervista rilasciata a Sette, il settimanale del Corriere, sul numero di ieri, accompagnata dalla proposta di amnistia per i reati legati al terrorismo. Vent'anni dopo i cortei studenteschi che lo attaccavano con slogan come «Cossiga boia» - anzi «Kossiga». con i kappa e la doppia esse scritta come quella delle SS naziste -, l'ex capo dello Slato, che allora occupava la carica di ministro dell'Interno, assolve chi allora aveva posizioni agnostiche («né con lo Slato né con e Br») e sostiene che «avevano ragione i brigatisti a rifiutare il marchio di terroristi». Una presa di posizione destinata a far discutere - quella dell'ex presidente della Repubblica - a fronte del bilancio che caratterizzò il '77. aperto dalla contestazione alla Sapienza di Luciano Lama e segnato da scontri di piazza, occupazioni, agguati. «Aveva ragione Moro: ci trovavamo di fronte a un grosso scoppio di eversione. Non di terrorismo - ribadisce Cossiga -, Il terrorismo ha una matrice anarchica che inulta sul valore dimostrativo di un attentato o di una strage. L'eversione di sinistra non ha mai fatto stragi». No, «ci trovavamo davanti a una eversione. A un fenomeno politico. A un capitolo della storia politica del Paese». Non solo, ma ne approfitta per lanciare la proposta eli amnistia per i reati legali al terrorismo perche, spiega, «non avevamo a che fare con criminali comuni. Quello (e dentro questo ce anche il caso Sofri) fu un peiiodo storico E l'amnistia non è il perdono. E' uno strumento politico: vuole dire chiudere politicamente un periodo storico». [r. i.]

Persone citate: Cossiga, Francesco Cossiga, Gallinari, Luciano Lama, Sofri

Luoghi citati: Milano