Montagnier: spiragli per il vaccino che sconfigge l'Aids

Montagnier: spiragli Montagnier: spiragli per il vaccino pche sconfigge l'Aids Trapianti di organi Diecimila gli italiani in lista d'attesa Ha abusato per anni dei 2 figli gemelli Condannato un papà I conti della mafia Nel '96 un fatturato da 400 mila miliardi ROMA. Anche se il vaccino contro l'Aids «non è vicinissimo, nella ricerca si è aperto uno spiraglio». Lo ha detto ieri a Roma Lue Montagnier, pioniere della ricerca contro il virus Hiv, in una conferenza stampa dell'Anlaids. A suscitare l'ottimismo di Montagnier è la nuova strada per neutralizzare il virus. «I vaccini messi a punto finora - ha rilevato - hanno utilizzato le proteine che si trovano sulla superficie del virus. La nuova via consiste invece nel puntare su proteine interne». Un vaccino di questo tipo si sta sperimentando su animali e «fra 2 o 3 anni potrebbero cominciare i test sull'uomo». Individuare nuove strade per il vaccino è, ha aggiunto, il compito di un gruppo di ricerca europeo di cui fa parte l'italiano Alberto Beretta. Nel frattempo, ha detto l'immunologo Ferdinando Aiuti, una commissione internazionale ha scelto un progetto italiano sui vaccini (autrice Barbara Ensoli, dell'Issi per assegnare un finanziamento. In tema di prevenzione, la commissione nazionale Aids ha raccomandato di tenere un kit con tre pillole anti-Aids nei pronto soccorso degli ospedali, per bloccare l'infezione in caso di contagio. «Dopo quasi tre mesi - ha rilevato però Aiuti - ha provveduto solo il Policlinico di Roma». [r. cri.] Lue Montagnier FIRENZE. Sono circa diecimila in tutta Italia le persone in lista d'attesa per un trapianto: secondo i dati, relativi al 30 giugno scorso, una netta maggioranza (8894) sono in attesa di un rene, mentre 446 aspettano mi cuore nuovo e 797 un fegato. Lo ha riferito il professor Pierluigi Mattiuz, responsabile del Centro di riferimento toscano dei trapianti di organo, e membro dell'organismo a livello nazionale, durante una conferenza stampa per presentare una risoluzione del Consiglio regionale sui trapianti di organi. Il maggior numero di pazienti in lista di attesa è in Campania, dove sono 1544 le persone che attendono un trapianto di reni e 383 quelle per il fegato, mentre 74 sono quelli che hanno bisogno di mi trapianto di cuore. In quest'ultimo caso il numero è inferiore soltanto a quello della Lombardia, dove la lista d'attesa è di 105 persone. Riferendosi quindi alle donazioni di organi utilizzati, nel periodo dal 1992 al 1996, nelle regioni Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, che sono riunite nell'Associazione interregionale trapianti, Mattiuz ha messo in evidenza come solo l'Emilia Romagna, arrivando a 20 donazioni per milione di popolazione, raggiunge standard europei, il Piemonte si ferma invece a 16 e la Toscana a 12. Mattiuz ha infine sollecitato l'istituzione di un codice per i giornalisti per le notizie relative ai casi di persone che escorio dal coma e che vengono presentati come «resurrezioni». [Ansa] ROMA. Il patrimonio delle mafie oggi in Italia è stimato in almeno 350-400 mila miliardi; tre strutture commerciali su dieci sono gestite da persone fisiche o società collegate alle organizzazioni criminali; il 20-25% dei movimenti bancari che avvengono ogni giorno ha origini oscure. Queste, in sintesi, le cifre del rapporto '96-97 della Confcommercio sull'invasione criminale dell'economia in Italia. La documentazione è stata presentata ieri dal presidente della Confcommercio Sergio Bilie in un dibattito al quale hanno partecipato il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, il presidente della commissione parlamentare antimafia Ottaviano Del Turco, il direttore dell'Ufficio italiano Cambi Pierantonio Campicali, il commissario antiracket Luigi Rossi, il direttore del servizio centrale operativo della polizia Alessandro Pansa. Il rapporto racconta con testimonianze, analisi, sondaggi e stime l'aggressione criminale all'economia nelle regioni tradizionalmente considerate a rischio, ma afferma che anche nel Nord-Est, «negli ultimi anni sono apparse società venute fuori dal nulla» e riconducibili alla criminalità organizzata, «in Toscana ed Emilia le aziende agricole stanno passando a famiglie delle mafie russe ed ucraine», sulla riviera adriatica russi, ceceni, albanesi e rumeni gestiscono prostituzione, spaccio e gioco d'azzardo. BOLOGNA. Un uomo di 38 anni, di origini pugliesi, è stato condannato dal tribunale di Bologna a 8 anni di carcere per l'accusa di avere costretto a rapporti sessuali i due figli gemelli, maschio e femmina, da quando avevano sette anni fino alla denuncia, scattata nell'ottobre '95.1 gemelli oggi hanno 14 anni e sono stati loro a denunciare il genitore, che avrebbe rivolto le sue attenzioni anche al terzo figlio, un po' più grande, il quale ai giudici ha però detto che quando aveva quattro o cinque anni ebbe delle proposte cui fu sufficiente opporre un rifiuto. Le attenzioni erano rivolte soprattutto a Silvia (nome di fantasia della ragazza), che alla prima udienza del processo, in gennaio, era svenuta alla sola vista del padre. Nella seconda udienza Silvia aveva raccontato di come, sotto la minaccia di botte, era stata costretta a rapporti sessuali quando la madre, sola fonte di reddito della famiglia, era assente per il lavoro. «Sono cose normali, prima o poi dovrai farle, tanto vale che cominci», le disse il padre. Nell'ottobre del '95 la ragazza si confidò con la madre e insieme andarono dai carabinieri. [Ansa] Violenze a Bologna [Ansa]