La grigia «Potemkin»

La Bicamerale senza show né trasparenza La Bicamerale senza show né trasparenza La grigia «Potemkin» cordi li fai fuori», come ha detto al Presidente, scherzando ma non troppo. C'è sempre una scena emblematica in giornate come questa: potrebbe essere il reporter d'agenzia che fotografa la faccia di D'Alema dentro il televisore. La chiusura autistica del cerchio. In crisi da almeno un anno, la politica aspettava questo evento come l'occasione del rilancio. Una passerella di star avvolte nell'alone inedito e solenne dei «padri ricostituenti» e riunite in un salone risorgimentale per riscrivere le grandi regole del gioco. Meno emozionante di Inghilterra-Italia, d'accordo, ma dopo un anno di relazioni di Prodi e di litigi sulle quote-latte il gioco serio della politica sembrava di Fin dalla prima seduta discorsi prolissi, frasi ellittiche, linguaggio troppo da «iniziati» nuovo in grado di recuperare il centro della scena. Si potevano scegliere due strade. Una in discesa: far presentare la Bicamerale a Bruno Vespa. In collegamento con la Cnn, avrebbe aperto la prima seduta della «Bic» con un'audizione di Valeria Marini, già rodata lunedì sera da due ore di diretta a «Porta a porta» insieme a Carlino Scognamiglio e al «ricostituente» Achille Occhetto. Poi c'era la strada in salita: discorsi seri ma brevi e soprattutto non pallosi, massima libertà di movimento per i giornalisti, diffusione di schede chiare e telegrafiche che aiutassero i cittadini a comprendere la posta in gioco e finalmente a interessarsi al dibattito di idee che ieri ha preso il via. La Bicamerale Potemkin ha scelto una terza strada: né show né trasparenza, ma un polpettone oscuro. Forse si era convinta che dopo anni di televendite bastasse recuperare la sobrietà per ritrovare d'incanto anche l'autorevolezza. Invece ha ritrovato solo i vec-

Persone citate: Achille Occhetto, Bruno Vespa, D'alema, Prodi, Scognamiglio, Valeria Marini

Luoghi citati: Carlino