Cassazione: l'Imi ha ragione

Cassazione: l'imi ha ragione Cassazione: l'imi ha ragione Annullata l'ordinanza del gip: caso aperto ROMA. La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza con cui, nel maggio scorso, il gip del tribunale di Roma Stefania De Tornassi archivio l'inchiesta del pm Pietro Giordano sulla sparizione dalla cancelleria civile della Suprema Coite della procura speciale con cui l'Istituto mobiliale italiano, nella causa contro la Sir di Nino Rovelli, affidava ai propri legali l'incarico di rappresentarlo in giudizio. Senza quel documento, l'Imi perse la vertenza e fu costretto a pagare quasi mille miliardi di lire, interessi compresi, alla controparte, come stabilito dalla Corte d'appello di Roma. Accogliendo stavolta il ricorso dell'Imi, il collegio della Cassazione, presieduto da Francesco Sacchetti, ha affermato che il gip di Roma «e intervenuto d'ufficio nel merito di un'accusa non ancora formulata dall'organo competente». Il pm, infatti, si era espresso per l'archiviazione dell'indagine «per essere rimasti ignoti gli autori del reato»; il gip. invece, aveva Camera, ai deputati emesso un decreto di archiviazione per «infondatezza della notitia criminis», E l'Imi aveva contestato questo orientamento poiché «si veniva a privare la persona offesa dei diritti e delle garanzie processuali». Nell'inchiesta del pm Giordano, erano rimasti coinvolti i legali dell'Imi Carmine Punzi e Vincenzo Iannone: il primo indagato per falso materiale per soppressione, patrocinio infedele e calunnia, il secondo per falsa testimonianza. L'accusa aveva ipotizzato un interesse dei due a sottrarre o a non depositare nei termini la procura speciale. Dagli accertamenti non emerse nulla e tutto il fascicolo fu archiviato per «essere rimasti ignoti gli autori del reato». Il gip De Tornassi, invece, espresse non pochi dubbi sull'intera vicenda, tacendo intendere che non vi erano elementi per sostenere l'effettiva sottrazione del documento: «L'idea che qualche maligno nemico dell'Imi - aveva scritto - tanto bravo in diritto e in procedura Mancino: ho le prove civile da sapere quasi per certo che l'Imi avrebbe vinto il ricorso e da approfittare dei difensori dell'Imi per dare una mano agli inconsapevoli Rovelli, abbia tolto la procura dal fascicolo, l'abbia inserita forse scucendo e ricucendo il fascicolo dei ricorrenti prima che le carte fossero inviate al massimario, l'abbia di nuovo sottratta prima della discussione, per poi restituirla dopo la decisione, prima del deposito della sentenza, sembrerebbe veramente una fantasia...». Della vicenda Imi-Sir si sta occupando ora la procura di Milano. Sono iscritti sul registro degli indagati gli avvocati romani Giovanni Acampora e Attilio Pacifico, sospettati di corruzione in concorso con Cesare Previti, con alcuni magistrati in servizio alla Corte d'appello di Roma, e con gli eredi di Nino Rovelli, da cui avrebbero ricevuto quasi 70 miliardi di tangenti, circa il 10 per cento dell'importo che l'Imi fu costretto a versare alla Sir, interessi esclusi. [Agi) Regione Lombardia

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