Blob sprofonda all'inferno di Lorenzo Mondo

Blob sprofonda all'inferno Blob sprofonda all'inferno BLOB, la trasmissione di Ghezzi e Giusti che va in onda la sera su Raitre, ha fatto centro, nel senso che ha raggiunto il culmine dell'insensatezza, della rozzezza e del cinismo. Questa volta alla tv pubblica, quella che ci chiede il canone con spot lepidi e zuccherosi, che si picca di rigenerarsi con bagni di cultura, non abbiamo visto soltanto la parola cacca sulla maglietta di Mara Venier o l'indocile tetta di Wendy Windham carpita al volo. I programmisti hanno deciso di intrattenerci con scene raccapriccianti di carne umana offesa. C'erano plotoni d'esecuzione di crepitante efficienza, gli orchi di un ragazzo sbarrati sul cappuccio del boia, la fine trucida 70212> 9"771V22"176003 re, dalla scatola della tv. Quei bambini che - guarda un po' vanno tenuti al riparo perché non tirino sassi in testa alla gente, ma possono essere educati impunemente alla disperazione e al sadismo. E gli adulti non hanno il diritto di evitarsi il voltastomaco, davanti a spezzoni orripilanti proposti al di fuori di ogni contesto interpretativo? Adesso ci romperanno le tasche con la scusa che volevano denunciare il cattivo gusto altrui, allegheranno il proposito civile di turbare la digestione ai filistei e borghesi non abbastanza solleciti delle sorti del mondo. Di darci insomma un salutare scossone. La prossima volta, stupri assortiti e dissenterie da campi profughi. Noi pensiamo che si tratti semplicemente di voglia empia e sciocca di épater. E ci chiediamo se debba essere lasciato soltanto ai telespettatori il compito, l'azione disinfestante, di oscurare lo schermo. di quel tale americano che si sparò in bocca davanti alle telecamere. Con accompagnamento affidato a una musichetta festevole di Miriam Makeba. Le sequenze erano riprese dal programma «Inferno del Duemila», trasmesso il giorno prima alle 13 da Videosapere. Già quello, benché si fosse messo al riparo di una sigla tartufesca, non era un bel vedere. Ma è stato peggio riprenderlo e amplificarlo alle 20,10, un'ora di grande ascolto, carpendo tra l'altro la fiducia degli spettatori. Blob infatti è un programma che si vuole scanzonato e irriverente, solito a riprendere i tic verbali e comportamentali, le papere e i lapsus, di politici e vip, con effetti cumulativi che, nel caso, riescono intollerabili. Altro che Blob digestivo, come s'intitolava la trasmissione. Il pensiero va in primo luogo ai bambini che a quell'ora usano stare a tavola e che in ogni caso, per chi non dispone di alloggi sontuosi, non possono essere allontanati dalla cerchia famiglia¬ Lorenzo Mondo

Persone citate: Blob, Ghezzi, Mara Venier, Miriam Makeba, Wendy Windham