«Sindone il sangue non è falso»

reliquia senza pace reliquia senza pace «Sindone/ il sangue non è falso» Gli esperti replicano al nuovo studio americano siano lievi sedimentazioni di colore: non bisogna dimenticare che quel Lino nei secoli è stato sottoposto a vari trattamenti. In passato si era soliti a rinvigorire con colori naturali i contorni delle immagini sindoniche ottenute per contatto ma va anche ricordato che sul tessuto vi sono innegabili tracce di sangue umano. Da sottolineare poi che il pioblema della formazione della doppia immagine della Sindone di Torino è tutt'ora irrisolto. Mi piacerebbe piuttosto sapere da dove provengono i campioni di tessuto su cui ha indagato McCrone». Perplesso monsignor Giuseppe Ghiberti, biblista, docente alla Cattollica di Milano e incaricato dal cardinale Saldarini di coordinare le manifestazioni che si terranno nel 1998 per l'ostensione della Sindone. Commenti alla tesi di McCrone? «Sono anni che ne sentiamo parlare. Ogni apporto che faccia luce sulla autenticità o no della Sindone è utile ma la cautela è necessaria. Non mi meraviglia che avvi¬ cinandosi gli appuntamenti delle ostensioni del '98 e del 2000 aumenti l'interesse per la reliquia torinese e si riaffaccino vecchie tesi. C'è da aspettarsi anche una valanga di dichiarazioni prò o contro con relativo corollario di pubblicistica. La Chiesa come sempre procede con prudenza. Al di là delle curiosità e delle polemiche la Sindone ha importanza in sé come provocazione all'intelligenza dell'uomo: è ormai difficUe immaginarla al di fuori delle componenti più stimolanti dell'avventura umana». Giovedì a San Marino si apre un convegno internazionale dedicato alla «icona» torinese: partecipano numerosi docenti universitari, studiosi, ricercatori. Discorso aperto su metodologie di indagine e risultati ottenuti. Si discuterà di elaborazioni al computer, di esami di laboratorio: di colore o pittura non si parlerà affatto ma non significa che l'argomento sia chiuso. STORINO 1NDONE senza pace. Tra chi sostiene l'autenticità del reperto custodito a Torino nella Cappella del Guarini e chi la nega si e inserito in questi giorni un esperto in microchimica di Chicago, Walter McCrone: per affermare che il lino venerato come «icona» è un grossolano falso, beffa di un burlone che a meta del XiV secolo avrebbe avvolto un cadavere nel sudario dopo averlo cosparso di ocra rossa. Poi per simulare tracce di sangue, avrebbe usato del vermiglione, ovvero polvere di solfuro di mercurio. La complessità della ricerca McCrone l'illustra in un saggio di prossima pubblicazione. Immediato lo sdegno dei sindonologi che sia sul versante scientifico, sia su quello ecclesiale continuano a indagare per ottenere un verdetto di autenticità. Autenticità (a parte la tesi del ricercatore americano), sulla quale pesa pur sempre l'ipoteca dei risultati (avallati dall'allora Sopra, il professor Pierluigi Baima Bollone a destra la Sindone non sembrano escluse ulteriori ricerche. Detto questo, McCrone insiste però su un dato: l'immagine della Sindone è il risultato di un'operazione «pittorica». Ma sulla Sindone vi sono tracce di colore? Risponde il prof. Pierluigi Baima Bollone che da anni si occupa della «icona» sindonica: «Non escludo che nel tessuto vi .arcivescovo cardinal Ballestrero) a cui nel 1988 pervennero tre studiosi applicando il metodo del carbonio radioattivo: costoro affermarono che il tessuto sindonico non era anteriore al Medioevo. Nuovi studi hanno sollevato dubbi sulla metodologia seguita dai ricercatori incaricati dalla curia torinese tanto che Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Ballestrero, Giuseppe Ghiberti, Guarini, Pier Paolo Benedetto, Pierluigi Baima Bollone, Saldarini, Walter Mccrone

Luoghi citati: Chicago, Milano, San Marino, Torino