Due attentati e un giallo firmati Eta di Gian Antonio Orighi

Sangue a Granada e Madrid. Trovato impiccato un capo separatista alla vigilia del processo Sangue a Granada e Madrid. Trovato impiccato un capo separatista alla vigilia del processo Due attentati e un giallo firmati Età Autobomba con un morto, giudice ucciso, misterioso suicidio MADRID NOSTRO SERVIZIO L'Età ritorna prepotentemente all'offensiva dimostrando che la sua «geometrica potenza», nonostante i terribili colpi che le ha inferto, negli ultimi sei mesi, l'antiterrorismo di Parigi nei Paesi Baschi francesi (sei importanti dirigenti «etarra» arrestati, tra cui il numero tre dell'organizzazione Urusolo Sistiaga), è ancora integra. Due attentati ieri, lil^^M^^^i^RliiiliiiSi un'autobomba a Granada contro un minibus dell'Aeronautica Militare, un agguato a un alto magistrato a Madrid. Bilancio: due morti, 10 feriti, tra cui uno in fin di vita. L'allarme per l'intero Paese è arrivato alle 7 e 15 del mattino, quando un «tic-tac» ha interrotto le trasmissioni su tutte le radio di Spagna. E' il segnale che qualcosa di nefando è appena successo. L'Età, l'organizzazione indipendentista basca, aveva cominciato la sua giornata di terrore. A due chilometri da Granada, in Andalusia, una regione dove dal '59 a oggi il terrorismo basco ha fatto quindici vittime, era appena esplosa un'autobomba nel residence «Jardin de la Reina». Cinquanta chili di amosal (tritolo rinforzato da plastico) hanno investito un furgoncino civile che stava trasportando dieci lavoratori (otto civili, due militari) nella vicina base militare di Ar- milla. pre annunciate dal «tic-tac» via radio. La prima, uno strano «suicidio»: Eugenio .Aramburu, uno dei 25 membri del Comitato Centrale di Herri Batasuna, il braccio politico dell'Età, è stato trovato impiccato: oggi avrebbe dovuto presentarsi in tribunale. Subito dopo è giunta la notizia dell'esecuzione, con un colpo in fronte, di un alto magistrato del Tribunal Supremo, la Coite Costituzionale spagnola, Rafael Martine?. Emperador, 68 anni, di cui quaranta trascorsi da giudice, considerato un difensore delle classi popolari. Don Rafael stava tornando a casa, nel centro di Madrid, in calle Majorca numero 35. Si era sempre occupato di cause civili e, pare, non aveva scorta. Una coppia di terroristi, un uomo e una donna ventenni, lo stavano aspettando. La «etarra» lo ha chiamato per nome. Il magistrato si è voltato e l'altro membro del commando gli Due killer si sono appostati, con il telecomando, in una zona tra le più popolari di Granada, zona martoriata l'estate scorsa dai pacchettibomba dell'Età nel corso della «campagna estiva». Avevano piazzato l'ordigno subito dopo un semaforo. Il minibus è stato completamente investito da una gigantesca esplosione, che ha distrutto anche il condominio adiacente (4 piani distrutti, 125 persone sgomberate, feriti due bambini che stavano andando a scuola). E' rimasto ucciso sul colpo Domingo Puente Marin, 43 anni, sposato e padre di tre figli, parrucchiere della base aerea. Dei feriti, 3 sono gravi, uno è un fin di vita, straziato dai pezzi di ferro che Età ha aggiunto all'esplosivo. Mentre l'Andalusia urlava la sua protesta per il nuovo lutto, altre due morti arrivavano, sem- Due drammatiche immagini dell'attentato di Granada Salta in aria una camionetta di militari vicino a una base dell'aviazione ha sparato un solo colpo in fronte. Benché subito soccorso, è giunto cadavere all'ospedale «Doctor Maranon». Immediatamante è scattata !'«operazione gabbia», che prevede la chiusura, con posti di blocco, della capitale, completamente impazzita per via del caos automobilistico. Ma dei terroristi, come sempre, nessuna traccia. Non ci sono dubbi sugli autori dell'attentato: in iAl calle Majorca c'era un bossolo 9 mm. Parabellum, la munizione con la firma di Età. E i terroristi baschi non rivendicano mai, nello stesso giorno in cui compiono i loro delitti, le loro «ekinzas». La «geometrica potenza» di Età - a Granada opera della «Colonna Itinerante», nella capitale dell'imprendibile «Colonna Madrid» - avviene il giorno dopo l'offerta della Chiesa basca di attuare come mediatrice del cosiddetto «conflitto basco». E solo poche ore dopo che il governo di Aznar ribadisse, per l'ennesima volta, che con l'Età non si tratta. I terroristi, che mantengono sequestrati un funzionario carcerario da più di 400 giorni e un industriale da quasi cento, uccide per l'orzare una trattativa con Madrid. Altrimenti, minacciano, ci saranno altri morti. Gian Antonio Orighi

Persone citate: Aramburu, Aznar, Domingo Puente Marin, Jardin, Majorca, Maranon, Rafael Martine, Reina