D'Ambrosio: tutto come previsto di Fabio Poletti

D'Ambrosio: tutto come previsto D'Ambrosio: tutto come previsto «Agli 007 i magistrati non sono mai piaciuti...» MILANO OTTOR D'Ambrosio ha saputo? I servizi segreti la spiavano, lei e altri 322 magistrati... «Ah, sì...». Non si stupisce? «Assolutamente no, non mi stupisco più di nulla. E poi era già successo che i servizi segreti indagassero su di me». ' Quando? «Ai tempi del processo per piazza Fontana. Quando il Sid decise di dare alla magistratura tutti i fascicoli riservati in loro possesso, saltò fuori che io e altri due colleghi eravamo stati spiati». Chi erano? «Erano Fiasconaro ed Alessandrini, con loro avevo iniziato le prime indagini sulla strage. Fiasconaro andò a vedere i fascicoli, poi mi raccontò cosa c'era dentro». Cosa? Fatti privati? «Ma no, si diceva che io ero stato "allevato" dal pei, che ero stato istruito per poi fare in un certo modo le indagini, sempre seguendo gli interessi del pei. Non mi ricordo bene, forse era una velina di Giannettini, l'agente "Z"». E allora iniziarono a dire che lei era un giudice «rosso». Giusto? Nasce così, la storia della «toga rossa»? «Penso di sì, prima di allora nessuno mi aveva etichettato come comunista. Ma poi si sono inventati che ero anche un giudice di destra, un giudice fascista». Sempre i servizi? «No, che ero un giudice fascista lo scrissero sui muri quelli che non erano d'accordo con la mia conduzione del processo per la morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli. Però nessuno me lo disse mai in faccia». La difese qualcuno? «Solo Indro Montanelli, dalle colonne del "Corriere". Fu l'unico a dire che non si poteva etichettarmi solo sulla base dei processi che conducevo. "Giudice rosso", quando indagavo " quando poi mi diedero anche del socialista». Giusto per completare il quadro politico... «Sì, fu Pietro Valpreda, se non sbaglio. Presentò un'istanza di ricusazione nei miei confronti, sostenendo che ero un socialista, naturalmente prevenuto». Quindi ci ha fatto il callo, a queste sto- su piazza Fontana, "giudice fascista" q avevo il caso dell'anarchico Pinelli. Ah, rie? «Ne ho viste talmente tante che non mi stupisco davvero più di nulla. Credo che i servizi segreti si siano mossi sempre così». I servizi deviati... «Si è sempre parlato dei servizi... singolari, ecco chiamiamoli singolari. Che poi la storia non cambi mai, lo si vede anche dagli ultimi anni, quando è saltata fuori la storia che Di Pietro per primo, poi tutti noi del pool, siamo stati schedati, controllati, pedinati. Insomma, spiati». Già, la storia della spia «Achille». Si riferisce a quella? «Mi riferisco a tutte le vicende saltate fuori con quell'agente segreto là, quello che non vuole dire chi lo informava e per conto di chi raccoglieva le informazioni». Si riferisce a Roberto Napoli? «Ecco, proprio a lui». Però tra Napoli e la strategia della tensione ci sono 30 anni di mezzo e svariati ABOCA COLTIVA ERBE E S SEDI VITAX 9 Natura dolce per una notte serena LA QUALITÀ' IN ERBORISTERIA E IN FARMACIA servizi segreti, il Sifar prima, il Sid poi, quelli riformati adesso. Cambia tutto, . ma non per i servizi? «Forse la storia non cambia mai. Si vede che i servizi segreti continuano a non fidarsi dei magistrati. Forse la spiegazione sta proprio in questo». Sono prevenuti, insomma? «Beh, se qualcuno li tira in ballo, a partire da qualche magistrato, sono sempre pronti a sostenere che quel magistrato sta dall'altra parte, è contro di loro. E', a sua volta, prevenuto». Sembra di capire che non correrà a vedere cosa c'è dentro quel dossier che la riguarda? Non andrà a vedere quali sono le «voci del pubblico» che hanno interessato i servizi, per lei e per i 322 suoi colleghi? «No, perché come ho già spiegato, non mi meraviglio più di niente». Fabio Poletti SALUTE

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