Wilkins: amici, non illudetevi il nostro bomber è micidiale
Wilkins: umici, non illudetevi il nostro bomber è micidiale Wilkins: umici, non illudetevi il nostro bomber è micidiale conosce molto bene il gioco che vuole mio padre, la sua presenza potrebbe servire. Non c'è solo l'esperienza in partite così; conta la grinta, la volontà, la forza». Anche Ferrara, che pure non è cresciuto a pane e zona, è più abituato a giocare con la difesa in linea che con quella a 5 confortata dalla presenza del libero. Potrebbe toccargli il compi¬ LONDRA Ò DAL NÒSTRO INVIATO Ottantaquattro volte nazionale, 14 partite da capitano, 3 gol. «Segnare non è mai stato il mio forte. Sono sempre stato un uomo d'ordine». Sorride Roy Wilkins, ex milanista dell'era Liedholm (dall'84 all'87), oggi quarantenne con un'immutata passione per il calcio. Infatti gioca ancora. O meglio, giocava fino a mercoledì scorso nel Millwall, squadra della seconda divisione inglese. Racconta: «Avevo un contratto a gettone. Mi hanno detto addio perché non avevano più soldi per pagarmi. E' vero che il calcio inglese è ricco, ma soltanto quello della Premier League che viene gratificato da Sky Tv. Adesso mi guarderò attorno. Intanto faccio il commentatore televisivo e mercoledì sera sarò a Wembley». Due episodi curiosi lo legano alla Nazionale italiana. Wilkins ha tenuto a battesimo Paolo Maldini: «Lui debuttò nel mio ultimo anno a Milano. Aveva 17 anni, ma era già un talento. Purtroppo me ne andai subito. Stava nascendo il grande Milan di Berlusconi, Hateley ed io lasciammo il posto a Gullit e Van Basten. Nulla da eccepire, perché erano più forti di noi». All'Italia è legato il suo debutto con la maglia bianca: «Nel '76 affrontammo gli azzurri a New York nel Torneo del Bicentenario. Primo tempo, 2-0 per loro. Risultato finale 3-2 per noi. Fu una grande impresa, perché battere gli italiani dà sempre una soddisfazione particolare». Ora Wilkins spera che Wembley sia teatro di un'altra storica serata. Ma prevede una partita molto equilibrata: «Sarà difficile per tutte- e due, purtroppo per voi i bianchi sono nel loro momento migliore, non hanno punti deboli. Hoddle ha creato un gruppo formidabile, ha già vinto re. Ma attenti anche a Gascoigne: Gazza sembrava a pezzi, ma vedrete che ci sarà. Non perderebbe mai questo appuntamento». Nel gioco degli intrecci italoinglesi, Wilkins non dimentica i giocatori che hanno arricchito la Premier League: «Mi ha colpito in particolare Zola, che si è ambientato benissimo. Sbaglia chi crede che il nostro calcio sia cresciuto grazie ai talenti arrivati dall'estero. Qui si gioca da tempo in maniera molto tecnica, non c'è più nessuno che pensa soltanto a calciare la palla in tribuna. Sono sicuro che dall'Italia arriveranno altri campioni. Mi piace Del Piero, anche se non credo che alla Juve saranno così pazzi da lasciarlo andare via». Inghilterra amara per Ravanelli e ora anche per Vialli. Gianluca vive un momento difficile, più si avvicina la partita, più lui si defila. I giornali inglesi lo inseguono, lui rifiuta offerte economiche allettanti. Wilkins ci scherza su: «Si faccia coraggio. Vive in una bella città, è pagato lautamente, cerchi di stare tranquillo. Anche se capisco che nessuno è contento di non giocare». NO DI PAVAROTTI
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