«Nessuna è come te»

«Nessuna è come le» «Nessuna è come le» Biaggi: non ti arrendi mai «Fa bene Pescante a paragonarla alla Simeoni, ma la Compagnoni è campionessa del mondo anche della sfortuna e sa reagire» ROMA. «Deborah è grande, la più grande. Mi è difficile pensare ad un'altra campionessa che possa eguagliarla». Max Biaggi, tornato la notte scorsa dalla Malaysia, non si è potuto recare al Sestriere come si era ripromesso, ma ha assistito in televisione all'impresa della Compagnoni. E naturalmente, da amico e ammiratore, ne è rimasto incantato. «Sì, forse ha ragione il presidente del Coni, quando sostiene che Deborah è paragonabile a Sara Simeoni. Ma io dico che lei è anche più grande, perché, oltre che campionessa del mondo di sci, è stata anche campionessa del mondo di sfortuna, con tutti gli incidenti che ha dovuto subire, ma che è riuscita a superare». «Ha fatto una prima manche eccellente - prosegue - con cui è riuscita ad impressionare, intimorire le avversarie più pericolose. E nella seconda ha addirittura incrementato il vantaggio. Una magnifica impresa, tanto più importante in quanto ottenuta in casa, davanti al suo pubblico: condizioni che mettono l'atleta ancor più sotto pressione». Biaggi sa sciare bene («Sono abbastanza bravo», dice di se stesso), quindi i suoi giudizi tecnici hanno una certa valenza, che travalica l'ammirazione per un'amica. «Quando passa fra i pali, mi fa rivivere le "esse" veloci che io affronto in moto», ricorda il tre volte campione mondiale delle 250, passato com'è noto dall'Aprilia alla Honda. Ma qual è la dote di Deborah Compagnoni che più piace a Max Biaggi? «Il suo modo di reagire alla sfortuna. "Never give up", non mollare mai, come dicono gli di quanto non appaia in televisione durante le gare. Forse è la tuta che non le rende giustizia». Max Biaggi non vuole dire di più: se e quando telefonerà alla neo-campionessa mondiale, che cosa le dirà, se pensa ad un omaggio floreale. Ma qualcosa farà. Sembra difficile, però, che possa recarsi come ipotizzato - al Sestriere per incontrarla: «Presto riparto per l'Indonesia - spiega -, dobbiamo lavorare ancora molto coi tecnici della Honda per risolvere i problemi che nascono dal telaio. Ma, come dicono i miei amici americani, e come facciamo Deborah ed io, "Never give up"». americani della mia nuova scuderia, deve essere il motto di Deborah che altrimenti, oltre ad aver superato i periodi più neri, non riuscirebbe, a dispetto del passare degli aimi, a rimanere costantemente ad alto livello, a ripetersi con magnifiche imprese». Elogi a go-go per la campionessa ma anche per la donna. Biaggi non nasconde di avere per lei una forte simpatia ed altrettanta amicizia: «Che però i giornali hanno esagerato», fa notare. E tuttavia l'estroverso centauro romano non è insensibile al fascino della sciatrice valtellinese: «Deborah è una donna graziosa, più graziosa

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