Un angelo azzurro che vola sulla neve

Un angelo azzurro che vola sulla neve Un angelo azzurro che vola sulla neve SESTRIERE DAL NOSTRO INVIATO Deborah dipinge. Dipinge prima delle gare, per rilassarsi, magari fino a pochi minuti dalla partenza, e dipinge anche dopo, durante i ritiri, per trasferire nella tela le sue emozioni di donna e le sue sensazioni di campionessa. E anche il rispetto per la gente e l'amore per la montagna. Ma soprattutto Deborah dipinge fra i pali dello slalom, disegnando curve e geometrie perfette, colorando la montagna di passione tifosa e volando libera e imprendibile verso la vittoria come gli uccellini dei suoi delicati quadri naif. Ieri la magica Deborah, per la quale il popolo dello sci sta inventando appellativi sempre più gentili, si è di nuovo tuffata nell'oro. Dopo il successo in speciale, nell'incredibile notte rosa del Colle, un successo per certi versi persino insperato, è arrivato anche quello, assai più scontato ma non per questo meno gradito, fra i pali larghi del gigante. Nessuno aveva dubbi, alla vigilia, neppure lei. Un fatto abbastanza raro, questa sincerità nell'ammettere ruolo e certezze, nello sport della neve dove errore e sconfitta sono sempre in agguato. L'unico pericolo, in effetti, poteva venire da lei, non dalle rivali, già vinte in partenza: uno sbaglio, una distrazione, oppure una caduta. La gente ammassata nel sole, nella stupenda giornata di sport sulle nevi accecanti del Colle, faceva gli scongiuri sognando per la sua eroina un destino felice. E Deborah non ha sbagliato. Non ha avuto esitazioni e incertezze. Nella prima manche ha sfruttato nel modo migliore il numero di partenza (il quattro) e ha aggredito la pista fino ai limite dell'impossibile. E' stata perfetta nella parte alta e sul muro, sempre in linea, volando come un angelo azzurro fra le porte accompagnata dall'urlo continuo dei tifosi. E' stata la più veloce fino all'ultimo intermedio, poi la lunghezza del tracciato e un'uscita un filo larga le hanno fatto perdere circa tre decimi. Tre decimi? Nessun problema, nessun dubbio. La vezzosa Karin Roten, che per la seconda volta in questo Mondiale ha vinto la medaglia d'argento sempre dietro a Deborah, il suo incubo diurno e notturno, aveva 73 centesimi di svantaggio. E la terza, la pallida Anita Wpchter, era lontana addirittura 1"! 1, un abisso. Cedeva Perniila Wiberg, in evidente crisi psicofisica, si comportava bene Isi Kostner, settima, brava, commetteva una serie di incredibili errori Barbara Merlin, 23a, forse vinta dell'emozione di correre in casa, usciva Karen Putzer mentre attaccava oltre i suoi limiti. Resta da dire di Sabina Panzanini, che ha avuto la brutta sorte di pescare il pettorale numero 1 ed è arrivata al traguardo stravolta dalla fatica, solo sedicesima, lei che nei pronostici aveva la possibilità di salire sul podio. Sabina, che di recente ha avuto problemi ai polpacci e non ha potuto allenarsi con continuità, ha addirittura rinunciato a correre la seconda manche. Una delusione, ma purtroppo a Sabina capita spesso, nei momenti importanti, di fallire l'appuntamento con la gloria. Una cosa, questa, che non succede mai, a quanto pare, così dice la storia che sta diventando leggenda, alla magica Deborah. Lei è regina della tecnica e dello stile, però i suoi nervi sono resistenti come l'acciaio. Nella seconda manche, dopo essersi rilassata ammirando il panorama dei picchi innevati dalla cima del Sises, Deborah si è presentata al cancelletto con il volto sereno ma duro, gli occhi puntati alla pista e il pensiero al traguardo. In testa c'era Karin Roten, che aveva battuto Leila Piccard, capace di risalire dal dodicesimo al terzo posto, miglior tempo di manche. Isi era settima. Un brivido è corso fra la folla: e se Deborah sbaglia? Ma è stato solo un brivido, un brutto pensiero che è subito svanito appena l'azzurra ha cominciato a scendere sicura e precisa fra le porte. All'intermedio aveva più di un secondo di vantaggio, vai piano, Deborah, rallenta, gridava muta la gente. E lei, tranquilla, quasi avesse udito l'invocazione, rallentava, controllava, vinceva staccando ancora la Roten fra un boato di liberazione e di gioia. Due ori qui al Sestriere, cinque in tutto fra mondiali e olimpiadi: la stella azzurra sta occupando il suo posto nel cielo dello sci di ogni tempo. LE DONNE DELLO SCI CHE HANNO VINTO PUF MEDAGLIE (Mondiali + Olimpiadi) oro org br CHRISTEL CRANZ 10 1 MARIELLE GOITSCHEL 6 5VRENI SCHNEIDER 6 - 3 ERIKAHESS 6 - 1 ANNEMARIE PROELL 5 2 2 DEBORAH COMPAGNONI 5 HANNIWENZEL 4 3 2

Persone citate: Barbara Merlin, Karen Putzer, Karin Roten, Kostner, Leila Piccard, Sabina Panzanini, Wiberg

Luoghi citati: Sestriere