i César vanno a «Ridicule» e alla Ardant
TaTernier arrabbiato TaTernier arrabbiato i (ésar vanno a «Ridiede» e alla Ardant Oggi sarà a Milano «Oxygene 7-13» taire terna al passate LONDRA. Al braccio di Charlotte Rampling, Jean-Michel Jarre sembra Bernard-Henry Lévy in pantaloni di plastica. Non solo perché al filosofo somiglia davvero, ma anche perché si vede lontano un miglio che filosofare gli piace. Con charme tutto gallico spiega che per incidere il suo nuovo album, «Oxygene 7-13», è tornato agli «Stradivari dei sintetizzatori», cioè all'armamentario analogico degli Anni Sessanta, e ha felicemente buttato a mare la tecnologia digitale dei nostri giorni. Per celebrare questo ritorno alle radici della musica elettronica, Jarre si imbarcherà nella sua prima tournée in assoluto, che lo vedrà sfrecciare in giro per l'Europa tra maggio e giugno. Oggi sarà a Milano. «Volevo fare un album basato sui colori, più che sull'armonia o sulla melodia», dice Jarre. E continua: «Questo "Oxygene" è davvero una continuazione del mio primo. Volevo ritrovare l'entusiasmo e la gioia che provavo a lavorare con gli strumenti di una volta, che hanno un suono caldo e organico». Per Jarre la tecnologia non vuol dire venerare le ultime novità del mercato. «Sono tutti utensili: li usi come ne hai bisogno. E poi con il progresso si perde anche qualcosa: per esempio, è molto difficile oggi fare film in bianco e nero come negli Anni Quaranta». Lui si è scocciato di fare «l'archivista»: di collezionare suoni su CD-Rom e di allinearli sugli scaffali in attesa di poterli utilizzare. I pezzi di questo disco, che uscirà il 17 febbraio, sono stati registrati su otto piste. Fattura artigianale, garantisce lui. Sua moglie Charlotte Rampling, la conturbante star di «Portiere di notte», approva in silenzio. Uno dei loro tre figli, David, è già nella «tecnomusica» fino al collo. «Il mio "Oxygene" preferito, comunque, è quello che farò tra vent'anni», conclude Jarre. [m. c. b.] PAIGI. Pellicce, scollature, gioilli, l'altra sera al Teatro deg Champs-Elysées, per la cerinonia di consegna dei «Céar», gli Oscar del cinema fracese. Fuori, due ali dipolizioli e centinaia di lavoratori pre-ari dello spettacolo che proestavano a gran voce per difodere le garanzie ai disoccupti della categoria, minacciai dai tagli allo Stato sociale. ,a 22" notte dei Cesar si è poi:onclusa con una violenta arnga del regista Bertrand Taernier, che con la statuetta delpremio in mano, ha attaccai tutti, politici, estrema desti', e la nuova segnaletica anti-ùolenza che appare in tv duante i film. B cerimonia, che si è aperta coiun omaggio a Marcello Masticarmi (tra il pubblico Catherine Deneuve e la figlia Chara Mastroianni) ed è stata preceduta da Annie Girardot, ha premiato essenzialmente trefilm. Al primo posto, «Ridicua» di Patrice Leconte. che rajpresenterà il cinema francete agli Oscar americani, con 4 tesar, tra cui miglior film e mfclior realizzatore. Quest'ultiuo riconoscimento è stato assetato ex-aequo con Bertrand Tyernier, per «li capitano Conai», il cui protagonista, Philipe Torreton, è stato giudicato niglior attore. «Un air de famfle» di Cedric Klapisch ha ottetto ambedue i Cesar per gli attiri non protagonisti, JeanPirre Darroussin e Catherine Fot. Il riconoscimento come muior attrice è stato assegnatoli Fanny Ardant per «Pedale driice», che lo ha ricevuto in caegamento dal teatro in cui reità. Successo di simpatia e "àithe di statuette, per il documiitario «Microcosmos» sul rnjndo infinitamente piccolo d$li insetti, mentre il Cesar p9 il film straniero - in lizza aahe «Il postino» - è andato a «É onde del destino» di Lars V(i Trier. Due Cesar d'onore sdo poi stati assegnati a Citarle» Aznavour e all'americana Afiie McDowell, quest'ultimo de)iso - secondo alcuni - dopo il forfait annunciato qualche girno fa di Sharon Stone.
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