Chi fermerà l'invasione dei cinghiali

Chi fermerà l'invasione dei cinghiali Chi fermerà l'invasione dei cinghiali cia. Conseguentemente, dal mondo degli agricoltori, da quello venatorio e da quello ambientalista sono sempre più spesso sollecitati interventi tesi a ridurre la presenza del cinghiale o almeno a limitarne i danni. Il fatto che la specie continui la sua espansione dimostra come non sia facile mettere in atto un sistema efficace di controllo, in particolare modo in ambiti protetti. La colpa, naturalmente, non è del cinghiale, ma dell'uomo. Le cause dell'espansione derivano, infatti, oltre che dai molti cambiamenti ambientali introdotti nelle pratiche agricole e nell'uso del territorio, anche dalle numerose manipolazioni operate dall'uomo, consistenti principalmente in ripopolamenti o immissioni a fine venatorio nella quasi totalità dei casi con ceppi alloctoni. Tali pratiche continuano in molte zone della nostra Penisola. Per la soluzione del problema appare quindi necessario il coinvolgimento anche delle associazioni venatorie in considerazione del ruolo che continuano a mantenere iispetto all'attuale «emergenza cinghiale». sul fenomeno della rapida espansione delle popolazioni di cinghiale. In Italia negli ultimi 30 anni l'areale di distribuzione della specie si è quintuplicato e il cinghiale è tornato a occupare aree dalle quali era scomparso negli ultimi secoli. IL GRANDE RITORNO Provo, dunque, a stralciare qualche pagina e qualche concetto, da Linee guida per- il controllo delle popolazioni di cinghiale in Italia (a cura del Settore Diversità Biologica del Wwf Italia, realizzato da Luigi Boitani e Paola Morini del Dipartimento Biologia Animale e dell'Uomo dell'Università di Roma «La Sapienza»). La situazione è preoccupante e, nel complesso, di maggiore incidenza sul territorio rispetto ad altre nazioni europee. In particolare, i fenomeni di danneggiamento a carico delle colture causati dalle popolazioni di cinghiale paiono diventare sempre più frequenti. E danneggiamenti e disturbo alla fauna selvatica vengono segnalati anche in molte aree protette e in allibiti di cac¬ STATUS E ECOLOGIA ambientali solo in alcuni casi risultano limitanti per la specie, grazie alla sua elevata plasticità ecologica e alla tendenza al nomadismo. Se le risorse naturali scarseggiano gli animali si alimentano a spese delle coltivazioni. La biologia riproduttiva della specie mostra la massima adattabilità. Il periodo riproduttivo è molto ampio, da novembre a maggio con un picco in dicembre-febbraio; tutte le femmine di oltre un anno di età sono fertili e possono concorrere alla riproduzione della popolazione; la cucciolata è di 3-8 piccoli a seconda dell'età della madre e delle risorse disponibili. Se una femmina perde la cucciolata all'inizio della stagione, è in grado di averne una seconda. Il cinghiale vive in gruppi sociali complessi; possono essere composti da 50 e più individui che ricercano e utilizzano risorse a elevato valore nutritivo e concentrate nello spazio. I maschi adulti vivono isolati e utilizzano risorse disperse su ampie aree, avendo esigenze minori rispetto a quelle di un gruppo di femmine e giovani. Agli inizi del secolo, la distribuzione del cinghiale in Italia si estendeva dalla foce dell'Arno alla Calabria. Nel 1927 ricomparve nell'Italia nordoccidentale, per immigrazione dal confine francese. A partire dal secondo dopoguerra sono state immesse massicce quote di cinghiali centroeuropei e di cinghiali allevati in promiscuità con la forma domestica per ripopolare il territorio italiano depauperato dalla guerra. Il cinghiale oggi diffuso in Italia è il prodotto di tali ibridazioni. La specie è contraddistinta da un'ampia valenza ecologica che le consente di adattarsi a gran parte degli ambienti naturali presenti nel nostro Paese sino a oltre i tremila metri di altitudine. Risorse fondamentali per la specie sono macchia, forteti, pendii accidentati, aree rupestri purché aventi copertura arbustiva, sottoboschi, pascoli incolti e colti, pantani e pozze fangose dove praticare il bagno di fango che ha per i cinghiali una rilevante funzione igienico-sanitaria. Tali elementi 1

Persone citate: Luigi Boitani, Paola Morini

Luoghi citati: Calabria, Italia, Wwf Italia