L'hotel-speranza delle donne tristi

L'hotel-speranza delle donne tristi L'hotel-speranza delle donne tristi Piscina e parrucchiera per vincere il passato MANTOVA DAL NOSTRO INVIATO «La maestra Silvana ci ha portati fuori, a vedere la mostra dei quadri. Erano belli e ini sono piaciuti. Abbiamo fatto il rinfresco e io ho bevuto il caffè». Legge timido c dignitoso, nel silenzio della lunga aula. E' uno dei 260 pazienti dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova), frequenta la scuola per gli analfabeti dalla nascita o di intorno. Impara a raccontarsi. Per i 1200 internati italiani, Castiglione è un'oasi. L" diverso dai cinque manicomi criminali di Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino. Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa e Napoli (per quest'ultimo - «saltato» per un disguido tecnico dall'articolo di venerdì si paria di prossima chiusura). Queste sono strutture carcerarie. A Castiglione - il sesto, anomalo, istituto non ci sono, invece, polizia penitenziaria e celle, soltanto camici bianchi, stanze senza blindature, perché il San Luigi Gonzaga è un ospedale psichiatrico civile che, con una convenzione del '39, ospita delitto e follia ma limila la custodia ai pochi cancelli indispensabili. Le camere da due, sei, otto letti, o venti (come nell'infermeria) sono aperte tutto il giorno, con libero accesso a cortili e giardini, dove i pazienti leggono il giornale, chiacchierano fumano (nei reparti è vietato), e alle sale giochi con i biliardi, al bar, alla mensa, dove si mangia in piatti normali con forchette e coltelli veri e dove si ha diritto a un bicchiere di vino a pasto. Ciascun malato gestisce i propri soldi. Si lavora e si imparano pittura, scultura, teatro, si frequentano corsi professionali. Dice il direttore, Michele Schiavon, specialista in Psichiatria e Medicina Legale, docente universitario: cQui lavoriamo per guarire o curare, comunque pei reinserire)). Esperti sono venuti a visitare il Gonzaga dall'Olanda e dagli Stati Uniti. Nell'edificio nuovo, fuori paese, c'e il reparto femminile, con una sessantina di ricoverate. Li accanto in locali moderni e accoglienti, promette il direttore amministrativo dell'Usi, Angelo Foschini, sarà presto trasferito l'intero ospedale. Per ora uomini e donni: sono lontani, anche se talvolta si incontrano per un pome¬ riggio di ballo. In tutto ci sono cinque reparti, ciascuno con primario, aiuto, assistente e caposala, poi 140 infermieri, quindi psicologi, insegnanti, educatori, assistenti sociali. E c'è la follia, che passeggia nei cortili. In sala ristorante affetta la carne il Vetraio: percepì che la moglie diventava vetro e volle romperla. Con un martello. Visitor invece, quando abitava nella provincia torinese, s'interruppe mentre mangiava salsiccia e tempestò di pugnalate l'anziana madre. Con le dita imbevute nel sangue tracciò gigantesche V sulle pareti e poi, con lo stesso coltello, finì il pranzo. Tutti e due sono usciti in permesso e rientrati. Si torna a casa per qualche giorno da soli, con l'infermiere, qualcuno con lo psichiatra. E' nella memoria dei pazienti il Dottore, bravo medico ossessionato dal disastro ecologico. Per sottrarli alla tragedia incombente, uccise la moglie e feri il figlio. Andò a buttarsi sotto mi treno, ma, disse poi, «il treno non mi volle». Fu accolto con amicizia dai medici, ammirato dai malati. Due immagini dell'ospedale psichiatrico del Mantovano

Persone citate: Angelo Foschini, Castiglione, Gonzaga, Luigi Gonzaga, Mantovano, Michele Schiavon

Luoghi citati: Aversa, Barcellona Pozzo Di Gotto, Castiglione Delle Stiviere, Mantova, Montelupo Fiorentino, Napoli, Olanda, Reggio Emilia, Stati Uniti