Da Washington violenta un Sos a New York
Record di omicidi, mentre nella Grande Mela il crimine crolla: «Insegnateci come imitarvi Record di omicidi, mentre nella Grande Mela il crimine crolla: «Insegnateci come imitarvi Da Washington violenta un Sos a New York Insolito accordo tra Clinton e il Congresso repubblicano «Unprogramma d'emergenza per salvare questa città» Nella capitale quasi 400 omicidi nel '96 Fra le vittime 10 poliziotti al mese Critiche al sindaco troppo debole nella repressione Finora colpiti soprattutto i neri Ma adesso la paura contagia anche i quartieri eleganti dove vive l'elite politica del Paese torità federali e autorità locali per passare al contrattacco sul fronte della violenza. «Mi piace l'idea», dice il sindaco di colore Marion Barry non senza una punta di scetticismo. «Sono proprio curioso di vedere che cosa può fare il governo federale per darci una mano». Per il primo cittadino la violenza non nasce nella sua città: «Sono le armi che entrano dal Maryland e dalla Virginia a provocare i morti. E il governo federale in realtà potrebbe fare molto per coinvolgere l'Fbi nel tentativo di bloccare l'entrata di queste armi. Ciò di cui abbiamo bisogno è una rete d'acciaio intorno a Washington». Il clima contratto e pesante che è calato sulla capitale non potrebbe essere più diverso dall'aria leggera che si respira a New York, dove per la prima volta in trent'anni, la gente comincia piano piano ad abbassare la guardia. Proprio ieri la cronaca cittadina del New York Times dedicava la sua copertina a questo «addolcimento» della città. E' in calo il numero di omicidi, ma sono in calo anche i furti, la sporcizia, i graffiti sui vagoni della metropolitana. Perfino il numero dei morti per Aids - altra piaga di New York - diminuisce. «E così, improvvisamente - conclude incredulo il quotidiano - risulta che davvero la vita in questa città sta cambiando per il megho». New York è riuscita a rovesciare la tendenza al degrado che la stava consumando con una strategia di lungo respiro del sindaco Rudolph Giuliani che ha puntato in primo luogo a reimporre l'ordine pubblico su tutto il territorio cittadino. Anche reprimendo quella micro-criminalità (furtarelh, graffiti, ubriachezza molesta, piccolo spaccio) che spesso crea l'humus per atti di violenza più gravi. Il sindaco Barry e il capo della polizia di Washington Larry Soulsby, su pressione del governo federale, hanno già promesso che cercheranno di emulare la strategia adottata con successo a New York. Ma misure concrete finora se ne sono viste poche. George Kelling, uno studioso della criminalità che ha lavorato con la polizia a New York, ieri avvertiva dalle colonne del Washington Post: «L'ordine non sarà ristabilito in questa città con dichiarazioni politiche. La soluzione al problema può sembrare facile ma in realtà è molto complicata e richiede un mutamento fondamentale nella gestione e nella filosofia del dipartimento di polizia». Sempre ieri, sullo stesso giornale, un altro criminologo, Richard Moran, suggeriva agli esperti newyorchesi di abbassare la cresta. «Nulla dimostra che quella strategia sia stata vincente. Anzi, tutto sembra indicare che il sindaco Giuliani e i suoi agenti si sono semplicemente trovati nel posto giusto al momento giusto». Insomma, una questione di fortuna. Andrea di Robilant Fis Le statistiche sugli omicidi in America centilas FLORIDA Decise di rimanere con la famiglia che l'aveva allevata, poi accusò ingiustamente il padre di molestie Albright, Clinton pronuncerà l'elogio funebre » In alto la Casa Bianca Qui accanto (da sinistra) il sindaco di Washington Barry, quello di New York Giuliani e il governatore dello Stato Pataki
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