Processo al senor Ape, socio di Sindona

Processo al senor Ape, socio di Sindone Processo al senor Ape, socio di Sindone L'ex uomo più ricco di Spagna nei guai per una voragine finanziaria José Maria Escrivà; l'Opus lo smentì al cronista nell'89), è riuscito a mantenere vivo il ricordo della sua ex holding e, nel frattempo, se n'è costruita un'altra, gestita da paradisi fiscali: la Groupo Inversiones Iberoamericanas Spa di Panama, che occupa 16 mila persone ed il cui capitale è valutato in 350 miliardi di lire. Fino all'88 gestiva una notissima azienda piemontese di aperitivi che poi venne rilevata da un imprenditore italiano. Il «Senor Ape», nato a Jerez de la Frontera, nella andalusa capitale del «filo» da una famiglia che commerciava i buonissimi e celeberrimi bianchi secchi, fondò nel '51, con appena 5 milioni di lire, la «Rumasa» (Ruiz Mateos Spa). Conosciuto fin da bambino per la sua predilezione al business (prestava, all'interesse del 100 per cento, ad amici e fratelli i soldi per comprare h'quirizia), si è costruito un impero comprando imprese in difficoltà, in cui collocava come manager uomini di sua fiducia, sovente esponenti di spicco della dittatura, come il nipote del «Caudillo» Nicolas Franco. Nell'83, il suo marchio, l'ape, campeggiava su grandi magazzini, banche («Smdona, via la Continental Illinois National Bank, fu suo socio nel Banco Atlantico», come scrive nell'introvabile libro «José Ruiz Mateos: l'ultimo magnate», il corrispondente economico di «El Pais» Ernesto Ekaizerl, assicurazioni, miprese edilizie e turistiche. Ma, morto Franco nel '75, il Banco di Spagna gli chiede i conti che non fornirà mai. Nell'83, quando il ministro socialista delle Finanze Miguel Boyer lo espropria per non terremotare il sistema finanziario spagnolo, il buco è di 5000 miliardi. 11 «Pungiglione» grida al complotto, accusando i socialisti e l'Opus Dei di volerlo liquidare. Prima fugge a Londra, poi negli Usa. Viene quindi arrestato a Francoforte nell'85, ove possiede miliardi in conti correnti. Viene estradato con la condizione di essere processato solo per falso in bilancio e truffa. Ma nell'89, quando è già pronto il processo, viene eletto, con 600 mila voti, al Parlamento europeo. E il «Senor Rumasa» comincia il suo Carnevale. Tira torte in faccia e picchia Boyer, si traveste da Superman, da torero, da giudice. Sempre davanti ai tribunali. Ogni travestimento è buono per prendere in giro il governo socialista che lo ha espropriato. Nel frattempo, cambia il codice penale ed il pm suggerisce di proscioglierlo perché i reati attribuitigli non sono più perseguibili. Ma il procuratore generale del Regno lo manda alla sbarra. L'ex magnate, che «El Mundo» ha definito «un pagliaccio», monta nel frattempo un'agenzia che si dedica a svelare tutti gli scandali in cui i socialisti sono coinvolti. Sempre con pagliacciate. Tutta la Spagna ride. Lui, l'istrione franchista, vuole dare il la del Carnevale più Carnevale multimediatico di Spagna. Gian Antonio ©righi

Luoghi citati: Francoforte, Illinois, Jerez De La Frontera, Londra, Panama, Spagna, Usa