Pensioni, è battaglia Prodi frena Ciampi di Massimo Giannini

Rifondazione: se taglia il governo muore Rifondazione: se taglia il governo muore Pensioni, è battaglia Prodi frena Ciampi LO STRETTO PASSAGGIO DELLE RIFORME c HI immaginava che Massimo D'Alema si avviasse verso la sua sospirata Bad Godesberg riformista senza sussulti, ed anzi con un supporto di partito su basi semi-plebiscitarie, si deve adesso ricredere. Come pure si deve ricredere chi pensava, in questi primi e contrastati dieci mesi di governo dell'Ulivo, che a far da freno al traghettamento dell'intera Sinistra verso un approdo «renano» di modernizzazione della rappresentanza politica e di rinnovamento dei modelli socio-economici fosse solo il trinariciuto Fausto Bertinotti. Non è così. La nuova polemica sulla riforma delle pensioni, esplosa questa volta in modi forse più eclatanti nella forma, ma non diversa nei contenuti rispetto al recente passato, sta li a dimostrare tutti i limiti in cui si restringe necessariamente l'orizzonte politico di questo governo dell'Ulivo. Un orizzonte che, paradossalmente ma comprensibilmente, si fa più angusto man mano che si avvicinano le scadenze imposte da Maastricht sul fronte del risanamento dei conti pubblici. O n O D'Alema, com'è ormai noto, ha legato le sue sorti di grande leader della Sinistra di ispirazione socialdemocratica alla piena riuscita di una doppia riforma: quella delle istituzioni e quella dello Stato sociale. Ma mentre per la prima può contare su una certa trasversalità dei partiti presenti nella Bicamerale, per la seconda - uccisa in culla dalla stessa «ala ministeriale» del suo partito la possibilità di captare la «benevolenza» del Polo concordandone le misure e ottenendone in cambio il voto favorevole - può contare solo sulla credibilità e la forza di persuasione del ministro del Tesoro Massimo Giannini CONTINUA A PAG. 8 PRIMA COLONNA MINISTRO nDEL TESORO ROMA. «Le pensioni, la sicurezza sociale, la riforma degli istituti dello Stato sociale si affrontano a Roma, non a Berlino». Così il presidente del Consiglio Romano Prodi ha risposto a una domanda dei giornalisti sulla riunione in terra tedesca, durante la quale il ministro del Tesoro, Ciampi, e il governatore di Bankitalia, Fazio, avrebbero parlato anche di riforma del sistema previdenziale. La Finanziaria del '98? «E' utile anticiparla - riconosce Prodi -. Dà ai mercati internazionali un orizzonte più lungo per giudicare l'Italia». Il leader dell'Ulivo, insomma, frena il superministro dell'Economia, ma sulle pensioni potrebbe riaprirsi la battaglia. Rifondazione comunista è già sul piede di guerra. «Se il governo tocca le pensioni, muore», tuona da Firenze Armando Cossutta. E annuncia l'uscita dalla maggioranza anche se la Bicamerale dovesse dire di sì ad un premier eletto direttamente dal popolo. Bertone, Ippolito e Meli ALLE PAG. 2 E 3

Persone citate: Armando Cossutta, Ciampi, D'alema, Fausto Bertinotti, Ippolito, Massimo D'alema, Meli, Romano Prodi

Luoghi citati: Bad Godesberg, Berlino, Colonna, Firenze, Italia, Roma