Civitavecchia Denunciati i teologi
La ragazza portata in Italia con la promessa di un lavoro, era finita sul marciapiede La ragazza portata in Italia con la promessa di un lavoro, era finita sul marciapiede Per la madonnina Civitavecchia Denunciati i teologi Accanto: un'immagine del film «Lamerica» diretto da Amelio e incentrato sul dramma degli albanesi Sotto, l'uomo che ha ritrovato la figlia e la conferenza stampa alla questura di Arezzo CIVITAVECCHIA. Un esposto denuncia contro la commissione ecclesiastica nominata dalla diocesi di Civitavecchia per accertare la natura della lacrimazione di sangue della statuina della Madonna di Pantano è stato presentato ieri alla procura della Repubblica di Civitavecchia dal Codacons, il coordinamento delle associazioni per i diritti dei consumatori e degli utenti. Nei confronti degli undici religiosi che compongono la commissione, gli esponenti del Codacons ipotizzano il reato di abuso della credulità popolare. Nell'atto il Codacons chiede inoltre il sequestro dei verbali degli accertamenti svolti dalla commissione, una superperizia sui risultati ed un confronto tra le varie foto del volto della statuina eseguite dopo le lacrimazioni. Lo stesso Codacons ha poi preannunciato che sarà impugnata di fronte al Tar qualunque modifica al piano regolatore di Civitavecchia finalizzata alla costruzione del santuario, se prima, si legge in una nota, «non si sarà proceduto ad un confronto tra il Dna del proprietario della statuina e dei suoi familiari e la sostanza ematica prelevata dal volto dell'oggetto sacro». «Bisogna impedire - sostiene il Codacons - che quanto avvenuto a Pantano si trasformi nel businnes del miracolo, al quale già pensavano il vescovo di Civitavecchia, monsignor Girolamo Grillo ed il sindaco Pietro Tidei». Immediate le reazioni di alcuni dei protagonisti della lunga vicenda. «Bisogna chiarire una volta per tutte - ha sostenuto Bruno Forestieri, l'avvocato che rappresenta Fabio Gregori, il proprietario della statuina - che non è scientificamente possibile comparare il Dna ottenuto dalla Crirninalpol né con quello dei Gregori, né con quello di altri». «Resto tranquillo e sereno come sempre» si è invece limitato a commentare il vescovo di Civitavecchia Grillo, tra i più accesi sostenitori dell'evento soprannaturale. Più secco il sindaco della cittadina laziale, il pidiessino Pietro Tidei: «Quell'esposto è un'incomprensibile idiozia - ha detto il primo cittadino - è nella piena facoltà del Comune rilasciare la licenza edilizia per la costruzione di una chiesa, che è considerata un'opera pubblica. Ciò indipendentemente dal miracolo». «E poi -.ha concluso Tidei non ci saranno colate di cemento né speculazioni. Oltre al santuario, a Pantano sono previsti soltanto una piazzetta ed un minuscolo centro commerciale». [Ansa] re che forse sua figlia si trova in Toscana. Ricorda che ad Arezzo ha un amico. Gli telefona, gli viene consigliato di chiamare «Telefono Arcobaleno», il servizio istituito dalla questura a tutela dei minori. E' l'unica cosa che resta da fare. L'uomo telefona, ed è da quella telefonata che partono le indagini. La questura di Arezzo comincia le indagini e finalmente qualche giorno fa H. viene individuata ad Arezzo. Viene portata via dalla strada, mentre la polizia riesce a identificare l'uomo che la sfrutta. Un italiano che viene arrestato. A quel punto resta da telefonare al padre: sua figlia è libera. «E' stata una vicenda commovente», ha commentato il dirigente della squadra mobile di Arezzo, Marco Dalpiaz. Quando padre e figlia si sono abbracciati, ieri mattina nell'ufficio minori della questura, non ci sono state altre parole da dire. Anche i poliziotti si commuovono e H. si fa piccola piccola e, finalmente, sembra sparire nelle braccia del padre. Restano soltanto un ultimo saluto per i due che rientrano subito in Albania e la voglia dei poliziotti di continuare le indagini sull'organizzazione albanese che sfrutta le ragazze in Toscana.
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