Ex brigatista arrestato dopo 18 anni

A Roma A Roma Ex brigatista arrestato dopo 18 anni ROMA. I carabinieri del comando di Roma hanno arrestato ieri mattina l'ex brigatista rosso Antonio Damiano. Il Damiano, che era latitante, non solo era ricercato per un mandato di cattura emesso il 23 luglio '79 dal tribunale di Roma per costituzione di banda armata e associazione sovversiva, ma doveva anche scontare una pena di tre anni e sei mesi di reclusione per violazione della legge sugli stupefacenti. «Lo si poteva scambiare per un tranquillo professionista quarantenne», ha detto il maggiore Guido De Masi della compagnia Centro che ha arrestato, dopo due mesi di indagini, il Damiano, esponente di Guerriglia Comunista, organizzazione eversiva nata nel quartiere di Cinecittà. Fu responsabile nella capitale di decine di rapine, e ferimenti, che servivano per finanziare le Brigate Rosse. Damiano, latitante da quasi vent'anni, era l'unico dei venti appartenenti a Guerriglia Comunista a non essere mai stato arrestato, anche se era stato condannato sia per traffico di stupefacenti che per banda armata e associazione sovversiva (4 anni e sei mesi). I carabinieri sono arrivati a lui in seguito a un'indagine che stavano conducendo su un traffico internazionale di cocaina che dalla Colombia giungeva in Olanda per poi finire in Italia. Nel corso di una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche, i militari avevano notato che i vari intermediari parlavano sempre di un uomo, definendolo «quello che sta nascosto», che aveva contatti con intermediari olandesi e italiani. «Ci dica, per cortesia, il suo nome vero», ha chiesto un maresciallo appena entrato in casa del latitante che, ancora incredulo, ha risposto: «Sì, sono Antonio Damiano». Poi, con calma, rivolto alla convivente, ha detto: «Non ci dobbiamo più preoccupare, ora è proprio finita». Nell'abitazione sono stati sequestrati cinque milioni di lire in contanti, un passaporto, una carta d'identità e una patente. Tutti i documenti erano intestati ad altre persone. Il passaporto, secondo gli investigatori, con tantissimi timbri delle Filippine, era stato contraffatto, mentre gli altri due documenti erano stati rubati in bianco. Nell'appartamento, arredato con eleganza, non sono state trovate né armi, né stupefacenti. Ma Damiano, secondo gli investigatori, si era dato al traffico di cocaina come alcuni dei suoi ex compagni latitanti dell'estrema sinistra che a Roma avevano agito tra il '76 e il '78. Guerriglia Comunista fu protagonista di un maxi-processo in cui 17 dei venti imputati furono condannati. Tra questi Sergio Di Donnamasa, Sandro Giuliani, Pierluigi Santilli, Giovanni Giallombardo, Marco Faraglia, Francesco Solimeno, Fernando Ginestra e Francesco Balsamo. [Ansa] A Catania

Luoghi citati: Catania, Colombia, Filippine, Italia, Olanda, Roma