Vincenzina, simbolo di una crisi di Francesco La Licata
Vincenzina, simbolo di una crisi Vincenzina, simbolo di una crisi II suicidio come fuga dalla violenza trovare i perché di una scelta tanto privata e personale. Noi possiamo solo mettere insieme alcuni fatti: era depressa per via del fratello, Leoluca in quel momento subiva le contestazioni dei suoi per non aver voluto mai prendere «provvedi¬ menti» nei confronti del cognato pentito. E soprattutto - rivelano alcuni collaboratori, ex fedelissimi di Bagarella - aveva appena perso, a causa di un aborto spontaneo, il figlio tanto desiderato. Vincenzina, dicono, si era convinta che l'aborto fosse una sorta di nemesi divina, il contrappasso per la colpa del marito, assassino di bambini. Quella rappresentava per lei una sorta di maledizione dalla quale non sarebbe più uscita. Il suicidio, quindi, come sacrificio pei- placare la vendetta divina e - nello stesso tempo per sottrarre il marito al disagio per le contestazioni degli altri uomini d'onore? Può darsi. Ma l'autoannullamcnto potrebbe anche essere, più semplicemente, il gesto di una donna che - privata della maternità crede di non aver più nulla da difendere. nata in ascensore. Poi il tragitto per arrivare all'auto, percorso nel buio, non senza patemi. Il gruppo incontra alcuni inquilini, ma - raccontano i pentiti - si fece in modo di dare l'impressione di sorreggere la signora che non stava bene. Quindi una corsa nella notte, verso una sepoltura improvvisata. C'è rimasta poco, Vincenzina, in quella tomba inadeguata. Dopo un po' di tempo è stata «sistemata» definitivamente. In una tomba «normale», ma senza nome. Anzi, con nome falso. Come è avvenuto per altri morti corleonesi. Per esempio Calogero Bagarella, fratello di Leoluca, assassinato nello scontro a fuoco di viale Lazio, nel 1969: venne portato via nel bagagliaio e poi seppellito clandestinamente a Corleone. sciato tutto per approntare un rudimentale cappio. La corda si ò stretta al collo, lo sgabello è caduto. Addio Vincenzina. Ha lasciato un biglietto di cui nessuno, tranne il suo Leoluca, conosce il contenuto. Perché si 6 uccisa? E' difficile Fu Bagarella a trovarla. Ando fuori di testa, davanti al corpo rigido della moglie. Chiamò aiuto, accorsero due fedelissimi, Giuseppe Monticciolo e Toni Calvaruso. Saranno loro, una volta pentiti, a raccontare ai magistrati la terribile notte trascorsa in piedi, nel tentativo di «sistemare le cose». La morte di Vincenzina, infatti, non poteva essere pubblicizzata senza in qualche modo provocare pericolosi contraccolpi nel mondo di Cosa nostra. E senza mettere a repentaglio la sicurezza della latitanza di Bagarella. Perciò fu portata via dal «covo» di via Malaspina. Dovettero cambiarle gli abiti. Dovettero metterle gli occhiali, pettinarla, sistemarla - insomma - in modo che sembrasse viva. Con il cappotto ben stretto, fu presa per le braccia e trasci¬ Francesco La Licata
Persone citate: Bagarella, Calogero Bagarella, Giuseppe Monticciolo, Toni Calvaruso
Luoghi citati: Corleone
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