A Tirana il giorno di zecca pazza di Vincenzo Tessandori

Voci allarmanti in Albania. La polizia ferma i leader dell'opposizione per impedire il «corteo dei fiori» Voci allarmanti in Albania. La polizia ferma i leader dell'opposizione per impedire il «corteo dei fiori» A Tirana il giorno di zecca pazza «Stampate tonnellate di banconote per i rimborsi» TIRANA Basta con la protesta. Chi ha la fortuna di avere il nome nell'elenco dei prescelti e per un motivo qualsiasi non accetta il rimborso, non ha il diritto di manifestare il proprio scontento, anche se l'offerta ormai è scesa dal promesso 90 per cento al 45 e presto pare, potrebbe precipitare al 35. Eppoi, garantisce il governo, non sempre chi protesta è vittima. Così, ora, per indicare i più intraprendenti, senza tanti giri di parole si usa il termine ((terrorista». Alcuni di questi «terroristi», oltre ai tanti altri gabbati dalle società finanziarie, ieri hanno tentato di mettere insieme una manifestazione in piazza Scanderbeg, con corteo e slogan. C'erano anche alcuni capi dell'opposizione che sono stati fermati dalla polizia, portati in un commissariato, poi rilasciati. La manifestazione è stata impedita, prima sono stati rastrellati i bar che si affollano lungo la Shetitorja Deshmoret Kombit, poi è stata bloccata la gente. Nella grande piazza dove Enver Hoxha celebrava i suoi discutibili trionfi, passavano soltanto auto con le bandiere azzurre del partito democratico, quello del presidente Sali Berisha. DAL NOSTRO INVIATO le, è andata in maniera diversa. Un corteo più o meno di 5 mila persone è stato bloccato: scontri con contusi e feriti. Naturalmente, la polizia non ama che venga data troppa pubblicità al suo lavoro e così Hektor Pustina, fotografo, e il Spiro Ilo, cameraman, entrambi dell'Associateci Press, sono stati pestati e i loro apparecchi mandati in pezzi. Botte anche a un reporter dell'agenzia Reuter e a un operatore di una tv croata. Insomma, la tensione rimane alta e c'è il timore che da una scintilla scoppi il rogo. E l'incertezza non fa migliorare la situazione. Via via che il tempo passa, la speranza della gente di ottenere ragionevoli indennizzi impallidisce sempre di più e serpeggiano le voci più inquietanti come quella, insistente, di una prossima svalutazione del lek. Né ha contribuito a rischiarare una situazione ormai troppo opaca l'indiscrezione che la zecca avrebbe stampato sette tonnellate di nuove banconote da 1.000 lek. Forse per limitare i danni di una privatissima bancarotta annunciata, l'altro giorno alcuni militari di stanza alla frontiera con la Grecia hanno deciso di vendere le armi e di emigrare. Da clandestini, naturalmente. Vincenzo Tessandori I *~a P°'izia trasc'na via un dimostrante durante gli scontri a Tirana

Persone citate: Enver Hoxha, Sali Berisha

Luoghi citati: Albania, Grecia, Tirana