Forza Italia: meno potere ai pm di Giovanni Bianconi

Anche un Csm «sdoppiato» nel piano di Berlusconi sulla giustizia. Prima bocciatura dal pds, apertura di An Anche un Csm «sdoppiato» nel piano di Berlusconi sulla giustizia. Prima bocciatura dal pds, apertura di An Forza Italia; meno potere ai pm «E controllo del Parlamento sulle indagini» ROMA. «Per quanto mi riguarda sono princìpi irrinunciabili. Le proposte che vengono dalla sinistra, sinceramente, non mi sembrano serie. Se poi si vuole dare importanza ai decaloghi si faccia pure, ma non è con quelli che si volta pagina». Tiziana Parenti ha avuto la delega da Berlusconi per mettere a punto le riforme costituzionali su magistratura e processi, il suo progetto ha avuto l'imprimatur del leader, e adesso si prepara a discuterne nella Bicamerale. Naturalmente sa già che ci saranno trattative, che pure il suo documento sarà oggetto di scambio. Ma quando sente le prime critiche, l'ex pm di Mani pulite passata a Forza Italia si irrita. «A Borrelli voirei dire che col sistema che ho disegnato io, Mani pulite sarebbe arrivata molto prima, e non con la drammaticità che c'è stata. Forse della corruzione si sarebbero accorti in anticipo, e molti socialisti o democristiani non sarebbero rimasti tanto a lungo ai loro posti. Perché e ora di dire la verità- sapevano benissmo come funzionava il sistema, dentro il quale avevano anche tanti amici)). Continua il duello a distanza col suo ex procuratore, Tiziana Parenti, e all'idea di consultare l'Associazione magistrati replica: «Ma sì, consultiamo anche la Gei, i sindacati e la Confindustria! Così avremo fatto ii solito teatrino». Le proposte di Forza Italia sulla giustizia sono rivoluzionarie, ma presto dette. Separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, e separazione anche degli organi di autogoverno: un Consiglio superiore per 1 pm (presieduto dal procuratore generale della Cassazione) e uno per la magistratura giudicante, nei quali «va rafforzata la componente "laica" eletta dal Parlamento». «Se il presidente della Repubblica guiderà il governo - spiega la Parenti -, non L'APPELLO A RUTELLI ROMA ELL'ANNO del Giubileo, il Papa dovrebbe apparire ogni giorno alla finestra del suo studio, in Piazza San Pietro: è una delle speranze di mons. Liberio Andreatta, Amministratore Delegato dell'Opera Romana Pellegrinaggi (Orp). Domani, a Roma, in un convegno organizzato dall'Orp si confronteranno autorità laiche Prodi, e i sindaci di Venezia, Bologna e Bari - e quelle ecclesiastiche. «E' un convegno dedicato al tema proposto dal Papa: Gesù Cristo unico Salvatore. E' un convegno teologico pastorale, ma apriamo una finestra per coinvolgere in questa riflessione anche le istituzioni civili. Quello che voglio far capire è che l'anima non vive senza il corpo. Ci vuole dialogo, confronto» . Che co:,a proponete ai pellegrini cattolici in quell'anno? «Offriamo un pacchetto in cui Roma e soltanto un giorno; li porteremo a Roma a vivere solo l'evento. Offriremo arte, storia, cultura, natura e religiosità, nelle regioni italiane, che sono ricchissime; e a Roma riserveremo solo una giornata intera per T'evento". Un'esperienza duplice: la testimonianza dei martiri, cioè, S. Pietro, e l'incontro con Pietro vivo, cioè il Papa». Questo dovrebbe avvenire tutti i giorni? «Abbiamo una speranza, per il Giubileo del 2000, visto il grande impatto che avrà sul mondo. Naturalmente il Papa non potrà fare udienze tutti i giorni; ma se potesse tutti i giorni affacciarsi alla finestra si avrebbe in pieno il senso del colloquio, del dialogo con tutti questi pellegrini che vengono». State organizzando tour misti Roma-Terrasanta. Come si stanno muovendo in Israele? «Devo dire che le strutture civili in Israele stanno lavorando benissimo, per tempo. Si sono mosse in maniera ampia sul piano dell'accoglienza, per tempo. Fanno autostrade, strutture al- potrà più presiedere questo Csm; il presidente sarà scelto al suo interno». I due Consigli saranno eletti col sistema maggioritario, «perché il proporzionale favorisce il clientelismo». C'è poi la questione dell'esercizio dell'azione penale: «Noi vogliamo che sia obbligatoria, togliendo ai giudici la discrezionalità che di fatto hanno adesso». Ecco la ricetta Parenti-Berlusconi: «All'inizio di ogni anno giudizario, sulla base delle relazioni dei pg, il ministro della Giustizia (che rimane l'unico titolare dell'azione disciplinare, la quale non sarà più discrezionale ma obbligatoria), sentito il Consiglio superiore, chiede al Parlamento di approvare i suoi criteri di priorità sui reati da perseguire da parlo dei singoli uffici. Il Parlamento approva o respinge». Il passo tra questa proposta e la subordinazione del pubblico ministero al potere politico sembra brevissimo, ma la Parenti nega: «Niente affatto. La verità è che in questo modo si sottraggono le inchieste alla discrezionalità dei giudici, e la legge sarà davvero uguale per tutti. Se si decide di combattere la corruzione lo si farà dappertutto, e non come adesso, che nelle Regioni rosse non si fanno inchieste sulla pubblica amministrazione». Qualcuno dice che è un progetto fatto apposta per salvare l'imputato Berlusconi. «Non c'entra Berlusconi, né Prodi. Gli imprenditori e gli amministratori, però, saranno tutti sullo stesso piano, esposti allo stesso grado di controllo, non più a seconda degli uffici giudiziari competenti». Le prime reazioni, dal pds, non sembrano positive. A Botteghe Oscure fanno sapere che, nonostante i ripensamenti degli ultimi tempi, tre capisaldi restano immodificabili: l'unicità delle carriere in magistratura, l'indipendenza dei pubblici ministeri e l'obbligatorietà dell'azione penale. Secondo Tiziana Parenti, la sua proposta non intacca gli ultimi due punti, e l'ex pm è fiduciosa che alla fine D'Alema e il suo partito vorranno ascoltare e valutare la sua proposta: «Per entrare in Europa non basta risolvere i problemi del bilancio, bisogna affrontare anche l'emergenza giustizia, e far finire l'anarchia che c'è ora. In ogni caso il pds non è l'unico soggetto politico presente nella Bicamerale». Per il sottosegretario alla Giustizia, Ayala, «non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Siamo alle solite posizioni, craxiane e non solo. Anziché riformare la giustizia, mi sembra «Non esiste la totale discrezionalità. Esistono reati che per difetto di risorse o non vengono perseguiti o cadono in prescrizione», risponde il procuratore capo. Che poi dà la sua ricetta: «Sono convinto che una reale riorganizzazione di tutti gli strumenti della giustizia possa rendere effettiva Il «promoter» religios che la si voglia imbavagliare». Il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giuliano Pisapia, ritiene che il Csm può essere riformato, «ma deve rimanere unico». Ferma restando l'obbligatorietà dell'azione penale, un accordo appare possibile sulle inchieste disciplinari a carico dei magistrati, un terreno sul quale s'è mosso anche il ministro della Giustizia Flick. «Ma facendo piccole riforme qui e là, senza un disegno generale, si risolve poco o niente», accusa la Parenti. Una possibile sponda viene da Allenza nazionale, con Maurizio Gasparri che annuncia: «Le differenze non sono abissali, credo che non sarà difficile trovare un punto d'incontro. Anche noi siamo per la separazione delle carriere e un riequilibrio del Csm». ÌLPMPUO' ESSERE TRASFERITO PER ESIGENZE DI SERVIZIO DUE CSM, UNO DEI GIUDICI UNO DEI PM CON UNA MAGGIORE PRESENZA DI LAICI ELETTI DAL PARLAMENTO AZIONE PENALE Il PARLAMENTO (CON VOTO A MAGGIORANZA) STABILISCE DI ANNO IN ANNO LA PRIORITÀ' DELL'AZIONE PENALE IN BASE ALLE STATISTICHE DEI REATI DELL'ANNO PRECEDENTE Giovanni Bianconi