La lira recupera sul marco

La lira recupera sul marco La lira recupera sul marco II super-dollaro trascina la nostra moneta partire alla grande. Un'ulteriore spinta al superdollaro è poi venuta dalle ammissioni del cancelliere tedesco, il quale ha adombrato il timore che l'aumento della disoccupazione tedesca possa rimettere in discussione il rispetto dei criteri di Maastricht da parte della stessa Germania. Per quanto riguarda l'Italia, un incoraggiamento è venuto anche dalle note rassicuranti emerse dall'incontro tra Kohl e il presidente del Consiglio Prodi. Questi fattori congiunti hanno spinto verso nuovi primati lira e Borsa. Cosicché, ignorando il crollo della produzione industriale di novembre, quest'ultima ha chiuso la settimana con un rialzo del 3%. Eppure, la giornata di Borsa era iniziata su toni non negativi ma abbastanza dimessi, in un clima di incertezza diffusa che aveva fatto vivacchiare l'indice. Poi ecco arrivare i dati sulla ripresa dell'occupazione americana, ed ecco l'immediata reazione accordo tra governo e opposizione per la legge finanziaria e la riforma delle pensioni - è un messaggio efficace. Serve a dimostrare che per le cose di cui il Paese ha maggiormente bisogno occorre ormai una maggioranza diversa da quella che sostiene il governo. Ed ecco che verso la fine della settimana, come se due scossoni non bastassero, Massimo D'Alema precede Romano Prodi a Bonn per una lunga conversazione con il cancelliere Kohl. Dimentichiamo, per un momento, l'incidente diplomatico e fingiamo di credere alle tranquillizzanti dichiarazioni del presidente del Consiglio. Al di là d'ogni spiegazione l'avvenimento dimostra brutalmente ciò che tutti in realtà sospettavano: che l'interlocutore naturale, quando il cancelliere tedesco desidera informarsi sulla salute dell'Italia, è il leader del pds, non il presidente del Consiglio. I tre avvenimenti della settimana orribile di Romano Prodi presentano una caratteristica del listino. La tendenza cambia, l'umore mette le vele al vento dell'euforia, gli scambi salgono fino a superare i 1500 miliardi. E' il segnale di una nuova corsa al rialzo che non si fermerà più, incoraggiata dal buon tono di Wall Street. I titoli guida si portano tutti al recupero, in testa gli assicurativi e i bancari. Alleanza, Banca di Roma, Fondiaria, Generali, Imi, Ina e Ras chiudono con un progresso superiore al 3%. Mediobanca sale del 4%, Mediolanum del 6%. Anche i telefonici, da qualche tempo trascurati, riprendono fiato: sia Stet che Telecom che Tim guadagnano oltre il 2%. Intanto l'indice Mib 30 riesce a superare i 19 mila punti, una soglia psicologica ritenuta dagli operatori importante. Parallelamente anche la lira vive una giornata di vittorie. Dopo un'apertura a 983,50 su marco, rapidamente guadagna terreno. A metà giornata Bankitalia la indica a 982,46 (983,24 giovedì) ma un'ora dopo è già sa¬ comune. Dimostrano che la realtà, col passare dei mesi, non tollera le bugie, le finzioni retoriche e le vittorie fittizie. Il governo è finito in una sorta d'imbuto dove lo spazio per le ambiguità si va progressivamente restringendo. Se vogliamo riformare la Costituzione e lo Stato assistenziale occorre una maggioranza diversa da quella che sostiene il governo Prodi. Se vogliamo essere governati occorre che l'incarico, prima o dopo, vada al leader di maggioranza relativa. La Bicamerale e le scadenze di Maastricht hanno avuto l'effetto di un reagente chimico. Hanno messo in evidenza che vi sono problemi, essenziali per il futuro del Paese, di fronte ai quali questo governo, con l'appoggio esterno di Rifondazione comunista, è necessariamente impotente. Quanto prima se ne accorgeranno tanto più rapidamente usciremo dalla più lunga crisi della storia italiana dopo l'Unità. Sergio Romano lita a 980,45 nei confronti della valuta tedesca. Il dollaro, che nel frattempo continua a scalare nuovi punteggi, è un propellente fortissimo e la trascina avanti ancora: a 978, a 977,62. Alla fine, la nostra moneta chiude contro marco a quota 982,46. Verso dollaro, dopo un'apertura a 1627,50 (1624,21 la chiusura di giovedì) la lira riesce (Kohl aiutando) a spuntare qualcosa terminando a 1626,50. Travolgente la giornata del dollaro che ha continuato a rafforzarsi sul marco fino a toccare il nuovo massimo dal giugno 1994, vale a dire livello 1,67. Successivamente, le dichiarazioni del segretario americano al Tesoro, Robert Rubin, sulle preoccupazioni di alcuni Paesi per l'evoluzione del cambio, ridimensiona un po' il biglietto verde che chiude in Europa a 1,66 su marco, meglio comunque dell' 1,62 del giorno prima. Valeria Sacchi Impegno del governo Il ministro dei Trasporti Claudio Burlando Lo d

Persone citate: Claudio Burlando, Kohl, Massimo D'alema, Robert Rubin, Romano Prodi, Sergio Romano, Valeria Sacchi

Luoghi citati: Bonn, Europa, Germania, Italia