Conte,due

Conte,due OGNI promessa è debito. Il grande concertò al Lingotto, l'autunno scorso, aveva lasciato delusi troppi fans di Paolo Conte, che non erano riusciti a procurarsi per tempo il prezioso biglietto. E così l'Avvocato d'Asti torna in città, con due spettacoli all'Alfieri domenica 9 e lunedì 10 febbraio (ore 21, posti da 70, 60 e 50 mila lire, organizzano Metropolis e Rete 5). Due spettacoli, ca va sans dire, ancora una volta sotto il segno del «tutto esaurito». La straordinaria ascesa paolocontiana non dà segni di stanchezza, né tantomeno d'arresto: anzi, i successi non finiscono mai, si moltiplicano, si espandono. Il Baffo Austero ha ammaliato pure Hollywood, e con «Via con me» nella colonna sonora di «French Kiss» ha messo a centro un altro exploit da leggenda, un obiettivo quasi inimmaginabile per un artista italiano. Ma che cosa ha fatto di così importante quest'uomo dalla voce roca, l'incedere lento e una faccia solcata dalle righe di mille sigarette, per diventare l'unica vera «icona» della musica nazionale contemporanea? La risposta sta tutta in dodici centimetri di plastica argentata che chiunque può trovare in qualsiasi negozio di dischi. Ascoltate l'ultimo lavoro paolocontiano edito dalla Cgd, un'antologia intitolata «The best of». Qui, tra le pieghe di canzoni intitolate «Via con me», «Sotto le stelle del jazz», «Gelato al limon», «Azzurro», «Max», «Alle prese con una verde milonga» e quella poesia in musica chiamata «Genova per noi» c'è la risposta. Con quelle canzoni Paolo Conte ha conquistato il mon- AL LINGOTTO CON B do. Il segreto? Anche qui la risposta è facile facile. Paolo Conte ha capito prima di tanti altri come, per parlare alla gente di qualsiasi nazionalità, credo, pelle, sensibilità basti parlare con il linguaggio del cuore e delle emozioni. Un esperanto mai scritto, ma solo tramandato fra artisti, fra persone con una marcia in più, che arriva subito, immediato (cioè senza mediazioni). Quando vi troverete al cospetto di Monsieur Conte, quando avrete preso posto nella vostra poltrona, quando quel dinoccolato signore vestito di scuro arriverà sul proscenio, entrando dalla quinta di destra, e si siederà davanti al suo pianoforte a coda, allora capirete. Ed assisterete ad uno spettacolo dove niente è lasciato al caso. La voce roca' si presenterà con un veloce «Buonasera» e subito sarà seguita dal movimento delle dita nervose che picchieranno sui tasti bianchi e neri dello strumento note magiche e ammalianti. L'orchestra di «amici» che funziona come un orologio incorniciando le fila' stracche capaci di far volare la fantasia, sono gli ingredienti .di una fiaba fantastica. Per due ore, forse due ore e mezzo, a volte anche per tre ore, Paolo Conte racconta la sua storia con i protagonisti che anche noi, prima o poi, abbiamo incontrato nei nostri viaggi fisici e intellettuali. Questo e altro troverete quando sarete seduti sulla vostra poltrona e se, al termine, dopo l'ultimo bis, vi verrà voglia di tornare presto sulla strada dove quest'uomo, avvocato, cantautore vi ha condotto non preoccupatevi. Non è successo solo a voi. Succede sempre. A tutti. [1. d.] JAZZ 8t STRI N© La rassegna «Linguaggi jazz» prosegue proponendo, sabato 8 febbraio al Piccolo Regio (piazza Castello 215, ore 21,15), un trio di autentici fuoriclasse: sotto l'insegna Jazz & String saliranno infatti sul palco Bireli Lagrene, chitarrista francese d'origine gitana, solista di valore mondiale, considerato dalla critica il degno continuatore del magistero di Django Reinhardt; Aladar Page, versatile contrabbassista ungherese, da trent'anni sulla scena al fianco dei massimi nomi del jazz, da Dexter Gordon a Herbie Hancock, da Johnny Griffin a Tony William; e infine il violinista polacco Michal Urbaniak, trapiantato negli Stati Uniti da un quarto di secolo, compagno di Miles Davis in «Tutu» e straordinario interprete di una musica afroamericana rivista attraverso la lente della tradizione folklorica dell'Europa Centrale. I biglietti costano 25 mila lire (posti numerati) o 20 mila per l'ingresso semplice. Sono in prevendita (senza maggiorazione! presso la sede del Centro Jazz in via Pomba 4, oppure alla cassa del Regio le sera del concerto a partire dalle 20,30. Per l'occasione il Centro Jazz Torino, che cura la rassegna, organizza anche un seminario con Bireli Lagrene che si terrà nella giornata di sabato: per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 01 i/384.477. Conte,due sere all'Alfieri

Luoghi citati: Asti, Europa Centrale, Hollywood, Stati Uniti, Torino