Il Grande Comunicatore che sa raccontare la vita di Luca Dondoni

POETA E MANAGER POETA E MANAGER 77 Grande Comunicatore che sa raccontare la vita LUCIO Dalla sarà in concerto al teatro Alfieri giovedì 13 e venerdì 14 febbraio alle 21, biglietti in prevendita alla cassa in piazza Solferino a 65 mila lire (poltronissime), 55 mila (poltrone) e 45 mila (galleria) compresi i diritti di segreteria, organizzano Metropolis e Rete 5. Chi da tempo segue la vicenda, umana e musicale, del cantautore bolognese è certo di una cosa: se Dalla non diventato ciò che è, sarebbe senza dubbio un perfetto imprenditore o capitano d'industria. Nessuno meglio di lui sa gestire la propria immagine e il lancio di ogni disco con altrettante genialità. Il Dalla schivo, votato all'understatement, quando promuove un suo «prodotto» diventa un Grande Comunicatore. Per la tournée, per quel bagno di folla che «devi» fare per essere più vicino alla gente, e presentare al meglio un «libro in musica» chiamato ed, Lucio non trascura il minimo particolare: dalle luci alla band, dalla scaletta al luogo dove si terranno i concerti, fino al merchandising e al piano marketing per lanciare il tutto. Un enorme sforzo organizzativola cui mente è Dalla, e solo Dalla. Arriva Vinicio Capossela, e c'è da scommettere che quello di venerdì 7 al teatro Colosseo non sarà uno show di routine. Intanto, il personaggio appare tutt'altro che incline all'affrontare la musica come una formalità. In secondo luogo, Torino è una vera e propria città adottiva per Capossela, fonte di ispirazione («Tanco del Murazzo»), residenza di amici cari e baristi fidati (Mr. Giancarlo), nonché prezioso serbatoio di musicisti, come Cato Senatore e Davide Graziano, prestati dagli Africa Unite all'ultimo lavorò del trentunenne globetrotter emiliano, «Il ballo di San Vito». Album costruito, guarda caso, negli studi del torinese Carlo Rossi. Proprio Graziano siede sullo sgabello del batterista in questa tournée che impegna attorno al leader cinque strumentisti. E' un autore che spiazza e sorprende a ogni passo, Capossela, amato dalla critica e caro a coloro che apprezzano le situazioni inattese, le vite irrisolte. Chansonnier da linea d'ombra, insomma, che per genio, sregolatezza, testi espliciti e attitudine profondamente punk-rock si accosta aU'immaginario di Tom Waits e Serge Gainsbourg più che alla nostra canzone d'autore abituale. Concerto alle 21, posto unico a 30 mila lire, prevendita solo presso lo stesso teatro e al Box Office. Organizza Metropolis, tel. 53.55.29. Il precedente passaggio in città di Vinicio avvenne in occasione del recital organizzato da Radio Flash al Folk Club e si risolse in uno degli avvenimenti da culto della stagione cittadina. Mentre Capossela approda al Colosseo, il club di via Perrone 3 «Canzoni», l'ultimo disco siete in tanti ad averlo in casa - ha subito colpito nel segno e si fa notare come uno dei più venduti ed apprezzati, sarà la spina dorsale degli spettacoli, che ovviamente offriranno anche le perle di una carriera sfavillante: «Anna e Marco», «Futura», fors'anche «Disperato erotico stop». Poco tempo fa, in una delle tante interviste che Lucio ha rilasciato a televisioni, radio e giornali, gli fu chiesto come si sentisse quando lo chiamavano «maestro». Lui rispose: «Ormai sono troppi anni che faccio questo mestiere e di complimenti ne ho ricevuti a milioni. Fanno sempre piacere, non lo nego: e in qualche modo testimoniano al tuo io che hai lavorato e scritto canzoni che sono servite ad uno scopo. Lo scopo, perlomeno il mio scopo, è quello di avvicinare la gente con una parola buona, con una frase che possa smuovere le coscienze. Se chi fa il mio mestiere riesce ad interagire con la coscienza dell'ascoltatore ed è capace di entrare nel suo cuore ha vinto. Maestro io? No, solo un cantastorie capace di raccontarle». Luca Dondoni

Luoghi citati: Africa Unite, Torino