DANTE E GIOVAMPIETROE all'Alfa Teatro ritorna il varità Anni 50 di M. Bo.

DANTE E GIOVAMPIETRO DANTE E GIOVAMPIETRO E all'Alfa Teatro ritorna il varietà Anni 50 POESIA E DIVERSITÀ' 7/ debutto di «Fratellini» con Francesco Silvestri SI protrae la permanenza di Renzo Giovampietro a Torino, ospite del Teatro Macario che ha organizzato la scorsa settimana una festa in onore dell'attore per i suoi cinquant'anni di teatro. Dopo i «Discorsi di Lisia» in replica sino a mercoledì 12, Giovampietro presenterà infatti da giovedì 13 a domenica 16 «Liszt. Dopo una lettura di Dante» affiancata dalla figlia Antonella e da Gaetano Chailly. E' uno spettacolo che unisce tre discipline, la musica, la danza e il teatro, in un fluire di narrazione visiva e sonora che vuol essere innanzitutto un omaggio al sommo Alighieri. Il biglietto d'ingresso co sta 28 mila hre, ridotto 22. Nuovo appuntamento invece con la stagione «Burattini, talvolta», oraganizzata dal Teatro San Filippo. Sabato 8 alle alle 21,15 e domenica 9 alle 15,30 (ingresso libero) andrà in scena all'Oratorio di via Maria Vittoria 5 «La colonia» di Pierre de Marivaux. La traduzione è stata curata da Piero Ferrerò, l'andamento e la regia da Paolo Trenta, l'interpretazione è degli attori del San Filippo. Due performance, «Sotto tenero verde» e «Tarciso il furioso», vengono offerte mercoledì 12 e giovedì 13 febbraio a Zona Castana di via Principe Amedeo 8 (ingresso soci Arci 10 mila). Sono prodotte dalla Compagnia torinese Teatro Dorzo, una formazione che lavora sulla ricerca gestuale e che ha tra gli interpreti Vito Garofalo, Alessandra Ruffino e Daniela Camisassi. Torna infine la rivista all'Alfa Teatro di via Casalborgone 167/i. Il 7 e l'8 febbraio alle 21,15 e domenica 9 alle 18 andrà in scena «Grand Hotel Folies» con Mario Marchetti, Sarah Santi, Claudio Bertoni, Augusto Grilli, Anita Cedroni e Rosalba Bongiovanni. Ingresso 25 mila, ridotto 20. [ b Elena Cortese e Graziano Trovisi delS. Filippo A fianco Francesco Silvestri in scena allo Juvarra Sotto, Don Chisciotte all'Araldo TRACCIARE un confine tra innocenza e ignoranza, tra spinta alla vita e inazione è diffile come inseguire una linea incerta. Come camminare in bilico sul crinale mosso che separa «diversità» e «poesia». Su questa frontiera esistenziale si muovono i protagonisti di «Fratellini», spettacolo di e con Francesco Silvestri, in scena allo Juvarra dal 12 al 15 febbraio alle 21. Presentato in anteprima nazionale dalla Compagnia Stabile Teatro Litta di Milano (per il progetto «Fuoriserie») è diretto da Marco Guzzardi. Sul palco si intrecciano due forme di vita anomala, incarnate in un malato terminale e in un handicappato beve che si prende cura del suo più sfortunato «fratellino». Avvalendosi di un'ignoranza esibita e di una poesia infantile ed ingenua, il fratello «sano» costringerà l'altro a condurre avanti la sua esistenza, usando gli stimoli dell'immaginazione, della fantasia, del racconto di episodi di vita mai vissuta. Una storia toccante. Ma, piuttosto che premere sul pedale del sentimentalismo, il bravo Silvestri (vincitore, come drammaturgo, del Premio Idi nel '90 per «Angeli all'inferno») insiste sulla dimensione sognante e sul sentimento fantastico della vita. Quasi un antidoto all'incertezza paralizzante e alla morte: un balsamo, una formula magica che spesso ci regalano gli «esclusi», lontani dalla normalità. Così il minorato di «Fratellini» parla una lingua anomala e, in un idioma tutto suo, mescola napoletano e italiano, pure espressioni fonetiche e una «dissennata» sintassi dell'immaginario. [s. f.] Fratellini. Al Teatro Juvarra dal 12 al 15 febbraio. Ingresso 22 mila, ridotto 15 mila. Tel. 53.20.87. [m. bo.]

Luoghi citati: Milano, Pierre De Marivaux, Torino