Il rebus delle razze«Lama e guanachi:origini incerte»

GAME LI DI SUDAMERICANI GAME LI DI SUDAMERICANI Il rebus delle rozze Lama e guanachi: origini incerte LW origine e la genesi dei camelidi sudamericani sono tuttora tema di discussione e di studio. La loro storia, profondamente segnata dall'intervento dell'uomo, fu sconvolta dall'arrivo dei conquistadores di Pizzarro nel 1532. Nei primi cento anni di occupazione spagnola dell'odierno Perù, l'80 per cento della popolazione umana locale scomparve, e con essa il 90 per cento dei camelidi domestici. Questa catastrofica mortalità, associata alla distruzione della struttura amministrativa dell'impero Inca e all'usurpazione dei migliori territori di pascolo per l'allevamento di bestiame proveniente dall'Europa, ridusse i camelidi domestici a occupare solo le aree marginali dell'altopiano andino, dove agricoltura e allevamento sono quasi impraticabili. L'abbandono dei criteri di selezione, che già nelle civiltà preincaiche avevano orientato l'allevamento verso la produzione di animali a pelo fine per usi tessili portò alla confusione del patrimonio zootecnico sopravvissuto alla «colonizzazione», attraverso ibridizzazioni incontrollate tra le varie specie, al punto che oggi non è chiaro se le specie domestiche siano mai vissute allo stato selvatico, o se siano invece il risultato dell'evoluzione in cattività. Poiché le civiltà preispaniche erano illetterate, la storia dei camelidi è stata scritta in passato da mani europee, con un'ottica a volte speculativa. Nei documenti amministrativi spagnoli del periodo coloniale, lama e alpaca vengono spesso confusi e l'interesse prevalente è dedicato al lama per il suo impiego come animale da carico. Il termine lama viene in seguito usato genericamente per indicare i camelidi domestici, mentre agli inizi dell'Ottocento, per dare rigore scientifico alla classificazione biologica, gli appartenenti al genus Lama vengono chiamati Auchenidi, nome di un genere di insetti... Per completare l'opera, in alcuni testi tessili non recentissimi, il povero alpaca viene ridotto al rango di «capra peruviana». La famiglia dei Camelidae, originaria dell'America del Nord, si diversificò verso la fine del Terziario (10-2 milioni di anni fa), quando gli antenati del genere Camelus migrarono in Asia. Durante le glaciazioni del Pleistocene, i Lama raggiunsero invece l'America Meridionale dove furono raggiunti, successivamente, dall'uomo mentre si estinguevano gli antenati del Nord. Per i primi abitanti della puna, l'ecosistema dell'altopiano andino con temperature medie annuali inferiori ai 5°C ed escursioni giornaliere superiori a 20°C, gelo per più di 300 notti l'anno e precipitazioni irregolari (250-1000 mm annui) alternato a lunghi periodi di siccità, le specie ruminanti capaci di spostarsi velocemente e di nu¬ trirsi di graminacee steppose, di muschi e di licheni, furono la principale fonte di sussistenza. Nel corso del Mesolitico e del Neolitico, i cacciatori si trasformarono in allevatori e le prede in animali domestici. Una delle prime tracce dell'inizio di un'economia basata anche sull'allevamento e non solo sulla caccia, è costituita dal considerevole aumento di ossa fetali e neonatali di vigogna, nei resti risalenti a circa 6000 anni fa che giungono a sfiorare il 60 per cento del totale. Nessuna società di cacciatori commetterebbe un simile catastrofico errore, ma la causa di una così grande mortalità è da imputare al diffondersi di infezioni, associate alla concentrazione di animali in condizioni sanitarie scadenti, diversamente da quanto avviene tra gli animali selvatici (la mortalità neonatale dei camelidi domestici aumenterà ancora fino a superare, oggi, il 70 per cento nei primi due mesi di vita). Studi sulla morfologia degli incisivi della vigogna e del guanaco daterebbero allo stesso periodo la comparsa di una terza morfologia identica a quella dell'attuale alpaca e derivata da quella della vigogna, suggerendo una relazione di derivazione diretta o meglio l'esistenza, già sostenuta da altri studiosi (tra cui Darwin), del genere vicugna, comprendente la vigogna [vicugna vicugna) e l'alpaca (vicugna pacos). Il lama (lama glama) deriverebbe invece dal guanaco [lama guanicoe). A conclusioni diverse sono giunti alcuni studi basati sulle modificazioni morfologiche indotte dal processo di addomesticamento e recenti ricerche di genetica. Certi autori sostengono che lama e alpaca discendono dal guanaco e che la vigogna non fu mai addomesticata, altri che neppure il guanaco fu mai addomesticato e che lama ed alpaca ebbero dei precursori oggi estinti; altri ancora che lama e alpaca altro non siano che animali della stessa specie, selezionati dall'uomo per usi diversi. In ultimo, il lama deriverebbe dal guanaco, mentre l'alpaca avrebbe avuto origine da incroci tra lama e vigogna. Studi sulle caratteristiche strutturali del pelo, che classificano il lama come intermedio tra il guanaco selvatico e l'alpaca, selezionato per la produzione di fibre tessili, sono stati rimessi in discussione da recenti ritrovamenti di mummie di lama e alpaca a pelo fine presso El Yaral, nel Sud del Perii, appartenenti alla civiltà pre-incaica Chiribaya che dimostrano l'esistenza di criteri di allevamento e di selezione di entrambe le specie per la produzione di fibre tessili. Tuttavia dalle conclusioni più recenti, basate sull'esame del Dna, risulta, come dato certo, una ibridizzazione tra le specie che ha modificato il patrimonio genetico dei camelidi oggi viventi. Oggi esistono quattro specie interfertili di camelidi: il guanaco e la vigogna, selvatici, ed il lama e l'alpaca, domestici, a cui si aggiungono vari ibridi, fertili a loro volta. Mentre vigogna e guanaco sono specie protette dopo anni di caccia dissennata per il valore del loro pelo, le specie domestiche sono in declino sia numerico che qualitativo per la confusione e l'erosione genetica provocata da secoli di allevamento irrazionale. Il 75 per cento degli alpaca e la quasi totalità dei lama sono allevati in modo tra¬ dizionale, nelle zone più remote delle Ande, costituendo la risorsa di sostentamento minimo per le popolazioni dell'altopiano andino. Il loro futuro dipenderà dagli aiuti economici e culturali che i Paesi sviluppati riserveranno al miglioramento delle condizioni sociali degli allevatori, anche attraverso la valorizzazione della produzione di materiali tessili ad essi collegati. Claudio Tonin CNR, Biella

Persone citate: Claudio Tonin, Lama

Luoghi citati: America Del Nord, America Meridionale, Asia, Biella, El Yaral, Europa, Perù