La psicosi ferma il supertreno
Il Milano-Roma bloccato alla sta2ione di Piacenza dopo la segnalazione di un poliziotto Il Milano-Roma bloccato alla sta2ione di Piacenza dopo la segnalazione di un poliziotto La psicosi ferma il supertreno Falso allarme per un bullone I passeggeri sono costretti a salire su un Eurocity Dopo i controlli l'Etr 500 è ripartito per Firenze vuoto Provvedimento della Banca d'Italia Bloccati gli stipendi alla Sapienza di Roma Ma il rettore Tecce: nessun allarmismo tutte le competenze saranno pagate PIACENZA. Ancora la stazione di Piacenza e ancora il Botticelli che viaggia tra Milano e Roma. Questa volta fortunatamente non si è trattato di una sciagura, ma il treno è stato bloccato in stazione e i passeggeri, dopo una sosta, sono stati fatti scendere e sono ripartiti sull'Eurocity Chiasso-Roma. Verso le 14, quasi alla stessa ora in cui avvenne l'incidente del 12 gennaio, il Botticelli (questa volta un più moderno Etr 500, e non un 460) si è fermato nella stazione piacentina a trecento metri dal punto del deragliamento. I macchinisti, appena partiti da Milano, avevano avuto una segnalazione: il convoglio, avviandosi, avrebbe perduto qualcosa lungo i binari. Il treno è stato quindi fatto arrivare a Piacenza a velocità più bassa e in stazione è stato avviato un controllo. 1 112 viaggiatori che erano a bordo sono passati sull'Eurocity non senza qualche protesta. Intanto a Bologna i passeggeri che aspettavano il Botticelli venivano avvertiti che avrebbero dovuto ricorrere al Chiasso-Roma. L'Eurocity è stato preso d'assalto dalle persone che aspettavano il treno bloccato a Piacenza, più quelli che erano in attesa proprio del Chiasso-Roma. Diversi passeggeri provenienti dal capoluogo emiliano hanno riferito che i controllori del treno non sapevano dare chiarimenti; qualcuno addirittura avrebbe affermato che il Botticelli non era mai partito da Milano, perché soppresso. Tra i passeggeri del Botticelli c'era Franco Grillini, presidente dell'Arci Gay, che doveva raggiungere la capitale per partecipare a una trasmissione della Rai. «I disservizi sono continui - ha protestato - lancio l'idea di costituire un'associazione di utenti che possa trattare con le Fs e trovare for¬ Uno dei due macchinisti ha riferito a un funzionario della polizia di essere stato avvertito dalla stazione di Milano che un poliziotto aveva trovato lungo i binari un grosso bullone, dopo il passaggio del Botticelli. «E' grande come una mano - ha commentato il macchinista - e se si fosse staccato da questo treno poteva succedere un'altra tragedia. Noi abbiamo percorso quasi tutta la linea da Milano a Piacenza alla velocità normale, arrivando anche a 190 all'ora. Quando abbiamo saputo del ritrovamento abbiamo rallentato e poi ci siamo fermati, a Piacenza. Poteva anche essere uno dei bulloni che sostengono l'intelaiatura del locomotore, o di un vagone». Da Milano è giunto un tecnico delle Fs per accertare se il bullone fosse proprio del Botticelli. E intanto venivano avvisati i sostituti procuratori Veneziani (che indaga sulla sciagura del Pendolino) e Marzocchi. Poi l'ufficio stampa delle Ferrovie comunicava che all'origine dell'inconveniente ci sarebbe stato un equivoco. Subito dopo la partenza del convoglio da Milano, un agente della polizia ferroviaria avrebbe trovato sui binari il cappuccio di un bullone e lo avrebbe consegnato a un funzionario della stazione. Temendo che si trattasse di un pezzo dell'Etr 500, sarebbero partite le segnalazioni che hanno portato al blocco del treno. Il cappuccio del bullone potrebbe essere un vecchio pezzo abbandonato sui binari. Terminati i controlli dai quali è emerso che era tutto in regola, il treno è ripartito vuoto. I tecnici del consorzio Trevi e delle Fs hanno confermato che l'Etr 500 aveva viaggiato fino a Piacenza in perfetta efficienza. Ha proseguito verso Roma, riprendendo da Firenze il normale esercizio. [Ansa] me di tutela». Tecce ziaria delle università». Comunque, «non è il caso di fare allarmismi - ha concluso Tecce - perché mi impegno ad assicurare ogni intervento necessario per pagare le competenze fisse ed accessorie di tutto il personale docente e non docente». Sulla notizia del blocco dei finanziamenti sono intervenuti anche Cgil-Snur, Cisl Università, UilFur, Cisapuni e Snals della Sapienza che, in una nota diffusa ieri, hanno sostenuto che «la Banca d'Italia ha bloccato i conti dell'ateneo in quanto per l'ennesima volta le leggi dello Stato non trovano applicazione nella Sapienza». «Questo è il segno dello sfascio in cui versa l'amministrazione della più grande università d'Europa ha detto il segretario generale della Cisl Università, Giuseppe Polinari - e contrasta con la solerzia con la quale i responsabili di questo sfascio si sono autopromossi, attribuendosi qualifiche ed aumenti che giudichiamo spropositati». I sindacati confederali di categoria hanno chiesto «le dimissioni del direttore amministrativo dell'ateneo e dei responsabili di questa gravissima e vergognosa situazione» e hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale docente, socio-sanitario ed amministrativo. [Ansa] ROMA. Ieri la Banca d'Italia ha deciso di bloccare «l'operatività dei conti degli enti che sono soggetti alla tesoreria unica, compresa l'università La Sapienza, adottando un'interpretazione restrittiva delle norme collegate alla legge Finanziaria ed emanate nelle scorse settimane dal governo». Così, con una nota dal tono burocratico, è stata diffusa la notizia del «congelamento» nella maggiore università italiana dallo stesso rettore della Sapienza, Giorgio Tecce, precisando che il ministero del Tesoro nella circolare del 21 gennaio scorso aveva evidenziato che «il blocco dei prelevamenti non si applica per gli splafonamenti avvenuti nel gennaio '97». Il provvedimento della Banca d'Italia «ha determinato la sospensione dei pagamenti a favore dei creditori e del personale - ha detto Tecce - e comporterà anche il blocco dell'attività scientifica e gestionale dei dipartimenti, degli istituti e dell'intero ateneo». L'università, che ha proposto ai vertici di Palazzo Chigi un immediato decreto legge che corregga la normativa collegata alla Finanziaria, ha chiesto al governo «atti immediati che permettano il buon funzionamento dell'ateneo - ha aggiunto il rettore - in conformità con la riconosciuta autonomia finan- II rettore Giorg Un modello dell'Etr 500, il supertreno che ieri è stato bloccato per un equivoco alla stazione di Piacenza L'ordigno avrebbe dovuto esser lanciato da una finestra di fronte al tribunale
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