Il cdu vuol ricucire con Casini
Il cdu vuol ricucire con Casini Il cdu vuol ricucire con Casini Buttiglione lancia un direttorio per riaprire il dialogo col ccd ROMA. Dopo la nuova spettacolare «separazione», primi tentativi per ricomporre la «lite in famiglia». Il cdu di Buttiglione - a tre giorni dalla clamorosa rottura col ccd di Casini, per le «poltrone» della Bicamerale - tenta nuovamente un approccio con i «cugini separati». Anzi, è lo stesso segretario a proporre una gestione collegiale del partito, per «verificare la possibilità di riaprire il dialogo col ccd, sviluppare il rapporto con Forza Italia, rilanciare l'iniziativa di un centro più forte». In serata, conclusa la direzione nazionale del partito, il portavoce del cdu Gianfranco Rotondi ha gettato acqua sul fuoco: «Non abbiamo deciso alcun direttorio da affiancare al segretario Buttiglione su una linea politica di costruzione del centro che il partito tutto condivide. Faremo una serie di manifestazioni in varie località per ribadire questo obiettivo di fondo: costruire il centro in un unico partito perché troppi partiti uccidono il centro». Affermazioni ribadite anche nel comunicato diramato al termine del vertice: «La direzione del cdu ha discusso e approvato la relazione del segretario politico. Nel confermare la linea politica tesa a dare prospettiva alla costruzione del centro nell'area moderata, ha condiviso le soluzioni adottate dai gruppi parlamentari in occasione dell'insedia- Rocco Buttiglione, leader del cdu cessaria lucidità». Così mentre ieri Berlusconi ha rassicurato sulle buone intenzioni Marini («Voglio il successo della Bicamerale - ha spiegato - e quindi sono pronto a un compromesso onorevole per entrambe le parti»), non è detto che D'Alema, dopo il viaggio lampo a Bonn, non tenti nei prossimi giorni di rassicurare l'irato Fini. Augusto Minzolini HAI UN'AUTO CHE mento della commissione bicamerale per le riforme. A fronte di una insistente e ingiustificata campagna di opinione pubblica tesa a descrivere il cdu come un partito diviso, la direzione ha ritenuto necessario rendere più evidente la sua solidità anche nelle articolazioni periferiche, organizzando una serie di manifestazioni, a partire da un'assemblea nazionale» (indetta per San Valentino). Tuttavia, al di là delle formule e dei vocaboli utilizzati, Buttiglione ha bloccato sul nascere la contestazione interna, avanzando in direzione la proposta di essere affiancato - negli approcci con gli altri leader del Polo - dai due capigruppo, Angelo Sanza e Gianguido Folloni, e da alcuni segretari regionali. E l'idea è passata, raccogliendo la soddisfazione anche dei parlamentari più critici con la linea del segretario (Mario Tassone, Terenzio Delfino e lo stesso Sanza). Commenta Tassone: «Non si tratta di commissariamento del segretario: nel momento in cui ci poniamo l'obiettivo di ristabilire i rapporti con il ccd, non possiamo lasciare che faccia tutto il segretario. Lo stesso vale per gli incontri che avremo con Berlusconi». Dopo le polemiche inteme, seguite alla rottura con il ccd, il cdu fa dunq\ie quadrato mtorno al suo segretario, vincolandolo all'esigenza di «riaprire il dialogo»: «Bisogna assumere appropriate iniziative adeguate alle difficoltà del momento - osserva Tassone -. Il cdu deve riprendere immediatamente una forte iniziativa politica in direzione della costruzione del centro; ed è necessario costituire un organismo collegiale presieduto dal segretario». Primi segnali di riconciliazione tra i due partiti ex de vengono, intanto, dai parlamentari dei due gruppi. Dopo le votazioni sulla «legge Rebuffa», Mario Tassone (cdu) e Massimo Ostilio (ccd), hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per denunciare il «palese tentativo dei partiti maggiori di annullare l'esperienza politica di alcune significative componenti presenti in Parlamento e nel Paese». Nel mirino le parole dell'onorevole Nania di An che subito dopo la votazione - ha gridato in aula: «Stavolta abbiamo finalmente distrutto la de». Commentano Tassone e Ostilio: «Se questi sono i sentimenti che provano i partiti più grandi del Polo nei confronti di quanti, provenienti da esperienze di ispirazione cristiana, si sono finora impegnati nell'area moderata, tutto ciò rischia di mettere in discussione il percorso comune fatto e quello, ancora lungo, che resterebbe da fare». [r. i.] HA PIÙ' DI 10 ANNI?
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