Kohl-D'Alema, due ore faccia a faccia di Ugo Magri

A Bonn colloquio «positivo e rassicurante» sull'ingresso dell'Italia nell'Unione Monetaria A Bonn colloquio «positivo e rassicurante» sull'ingresso dell'Italia nell'Unione Monetaria Kohl-D'Alema, due ore faccia a faccia «Bruciato» a sorpresa il premier: «Ma l'avevo avvertito» ropa. Un incontro a sorpresa, restato top secret fino a ieri pomeriggio e che si è tenuto per una curiosissima coincidenza - appena 24 ore prima del summit Kohl-Prodi. Una coincidenza che ha sollevato una ridda di sospetti e malevolenze per tutta la serata, fino a quando, da Roma, un comunicato di Palazzo Chigi ha cercato di soffocare il sospetto che era sulla bocca di tutti: D'Alema ha voluto «bruciare» Prodi? Certo, un incontro inatteso quello tra il «Cancelliere eterno» e il segretario di un partito, pur emergente come il ì pds. Un incontro a cui si stava lavorando da tempo e sul quale D'Alema aveva imposto la massima riservatezza. Il segretario del pds aveva informato preventivamente Prodi e Dini e quel metterli al corrente equivaleva ad una richiesta di via libera. Prodi non ha avuto obiezioni e neanche Dini, che con D'Alema ha stretto un rapporto di speciale fiducia. Formalmente, dunque, tutto a posto. Ma la politica si fa anche con gli umori, le antipatie, le piccole forzature formalmente ineccepibili. Certo, per Kohl non era facile trovare una data per incontrare un uomo politico che non è leader di governo come D'Alema. Certo, nelle intenzioni del segretario della Quercia non c'era quella di fare un «dispetto» a Prodi. Certo, la data dell'incontro a Bonn è stata fissata dalla Cancelleria. Ma mentre il pds fa sapere che dell'incontro si trattava da tre settimane, fonti della diplomazia italiana parlano di una richiesta da parte di D'Alema che risale a qualche giorno fa. Certo, D'Alema ha chiesto esplicitamente a Prodi se non fosse inopportuno quell'incontro a ridosso del summit Italia-Germania. Ma alla fine li cance - ed è quel che conta - il segretario del pds è riuscito ad incontrare il Cancelliere proprio 24 ore prima di Prodi e 24 ore dopo l'incoronazione alla Bicamerale. Un tempismo che sarà casuale ma finisce per avere un valore simbolico. E nelle stesse ore probabilmente un'altra coincidenza casuale - Romano Prodi incontrava a Roma l'ex leader della socialdemocrazia tedesca Scharping, che al pari di D'Alema, è uno dei vice-presidenti dell'Interna¬ li cancelliere tedesco Helmut Kohl A sinistra: Massimo D'Alema leader del pds e presidente della Bicamerale con il premier Romano Prodi zionale socialista. Un singolare scambio di ruoli che finiva per alimentare altre ironie. E così, una volta tornato a Roma, D'Alema ha chiosato: «Potete ben immaginare se il cancelliere Kohl prende appuntamenti un giorno per l'altro... No, nessun segreto, nessuna diplomazia parallela, nessun incontro segreto». Da quel che è trapelato l'incontro tra Kohl e D'Alema è andato bene. E su questo concordano le versioni ufficiali, quelle ufficiose e quelle PANSA CONTRO D ROMA. «Chiedo a D'Alema: ma chi sei tu, che t'impancili a maestro di tutti noi? Che titolo hai per stabilire chi abbia la giusta dose di etica e chi no? Sei sicuro di essere a posto con la tua etica? Quante volte l'etica te la sei messa sotto le scarpe per qualche suprema ragion di partito?». E' Giampaolo Pansa ad andare all'attacco del segretario pds, nella sua settimanale rubrica per l'Espresso. E, a farlo arrabbiare, sono le parole pronunciate dal leader della Quercia a Milano, durante una convention del partito sulla scuola. Parlando della Bicamerale e del cambiamento delle regole da fare «con l'altra parte del Paese», D'Alema ha detto che molti intellettuali di sinistra parlano di «inciucio». Aggiungendo: «In questa parola si riflette una mancanza di etica civile che caratterizza una parte della sinistra». Pansa non ci sta: «Mi pare di capire che, sul quadrante della storia batte "L'ora di D'Alema", nessuno deve permettersi di avere dei dubbi. Dubbi che si traducono in domande ritenute politicamente scorrette: ma sarà tutto oro quello che riluce? L'accordo con Silvio Berlusconi non avrà qualche contropartita nascosta? La nuova religione bicameralista s'imporrà sulla pelle delle tivù e dei magistrati?». [r. int.] realmente allarmato, il repubblicano La Malfa ha espresso a Prodi la sua solidarietà «per il terribile imbarazzo in cui l'ha messo D'Alema. Se nel suo incontro con Kohl il presidente del Consiglio ripeterà le stesse cose, apparirà superfluo. Se dirà cose diverse, indebolirà la posizione dell'Italia agli occhi dei tedeschi. In entrambi casi, un episodio sconcertante». «Singolare», invece, è l'aggettivo usato da Ernesto Stajano, portavoce di Rinnovamento Italiano, il partito del nostro ministro degli Esteri che, se ne deduce, non ha gradito troppo l'attivismo di D'Alema in campo internazionale. In realtà, nemmeno Prodi ha gradito. Se ieri non se l'è presa, spiega in «camera caritatis» uno dei suoi principali collaboratori, dipende dal fatto che ormai da tempo sapeva del viaggio di D'Alema, e quindi c'era già stato un intenso lavorìo diplomati¬ affidate ai comunicati. Era un incontro «senza agenda», senza temi prefissati - come si usa invece in diplomazia e dunque tanto più insidioso per un «semplice» segretario di partito. Ma da quel che è trapelato il «summit» si è svolto in un clima disteso: il cancelliere voleva «annusare» quell'ex comunista che è diventato il politico emergente in Italia e nella panoramica a tutto campo D'Alema ha tenuto testa ad un leader consumato come Kohl. Il pds fa sapere che l'incontro è stato «positivo e rassicurante», soprattutto in riferimento allo sbarramento che incombe sull'Italia per l'ingresso nella moneta unica. E proprio di questo Massimo D'Alema, appena uscito dall'incontro con Kohl, ha immediatamente informato Romano Prodi: il Cancelliere non è ostile all'Italia. Fabio Martini 'ALEMA co per smussare gli spigoli, per assorbire le tensioni, per farsene insomma una ragione. Ma il problema di un'invadenza eccessiva di D'Alema, che ruba al premier il ruolo e la scena, «oggettivamente esiste», e a Palazzo Chigi non arrivano al punto da nasconderselo. Semmai, si sforzano di inquadrare l'incidente di ieri in una cornice politica più ampia: «E'Alema», fa osservare la stessa fonte vicina al presidente del Consiglio, «è portatore di un disegno non incompatibile con quello di Prodi. Il guaio è che le sue ambizioni future, legittime per carità, affiorano sempre nel presente, e questo rappresenta un chiaro elemento di disturbo. E' come se uno ti ripetesse in continuazione: "Ricordati che devi morire". Grazie, lo sappiamo, ma nel frattempo ci si lasci vivere, per favore...». Ugo Magri