Padoa Schioppa di A. Z.

Padoa Schioppo Padoa Schioppo «Resta ancora molto da fare» MILANO. «Il circolo virtuoso instauratosi negli ultimi sei mesi tra inflazione, tassi d'interesse, cambio, spesa pubblica non è un'ingiustificata euforia di operatori in cerca di facili capital gains, ma una valutazione realistica dei progressi compiuti. Il miglioramento delle quotazioni dei titoli di Stato e della lira, pur rapido e significativo, non presenta le caratteristiche di un "overshooting": direi, al contrario, che il mercato mostra ancora una comprensibile prudenza, attestata dal permanere di un divario a nostro sfavore con Spagna e Svezia». Parla piano, quasi con monotonia, Tommaso Padoa Schioppa, vicedirettore generale della Banca d'Italia, davanti ai rappresentanti delle maggiori banche estere. Davanti a tanto pubblico anche le sfumature possono assumere significati importanti. E così, tra una rivendicazione convinta dei passi avanti compiuti («Negli ultimi 4 anni - dice Padoa Schioppa - l'economia italiana ha realizzato progressi rilevanti che l'opinione pubblica e la stampa non hanno forse ancora colto appieno») e un riassunto dei principali dati a cominciare dal tasso d'inflazione sceso al 2% («In Italia il 52% della popolazione ha meno di 40 anni e perciò non ha memoria di un'inflazione inferiore al 3%»), ecco il messaggio di Bankitalia: sappiamo che molti progressi sono stati fatti ma non dimentichiamo che molto è da fare. A modo suo è una rispósta à chi e non solo in Germania - dubita sulla serietà del risanamento imboccato e quindi sull'affidabilità dell'Italia nell'Euro. Segue il ragionamento esplicitato, una settimana fa al Forex, dal governatore Fazio, il vicedirettore della Banca d'Italia. Dice: rispetto ai partner europei l'Italia aveva un ritardo storico nel ristabilire l'equilibrio macroeconomico, da qualche anno ha imboccato la giusta via («Una correzione che ha fatto mutare l'atteggiamento con cui il mercato guarda alla nostra economia con positivi effetti sul cambio e sui titoli pubblici») ma, aggiunge, «c'è ancora molto da fare per correggere in modo duraturo gli squilibri della finanza pubblica, per dare al mercato del lavoro la flessibilità necessaria a far scendere la disoccupazione dai massimi storici sui quali si è attestata, per rendere normale e duraturo il grado di stabilità dei prezzi al quale siamo pervenuti». Un monito ai pessimisti d'oltreconfine e ai troppo ottimisti nostrani: occorre coerenza di comportamenti, insiste Padoa Schioppa, «delle autorità monetarie per sradicare le aspettative d'inflazione, del governo per conseguire il risanamento finanziario, delle forze sociali e d'impresa per le richieste salariali e le politiche di prezzo». [a. z.]

Persone citate: Padoa Schioppa, Padoa Schioppo, Tommaso Padoa Schioppa

Luoghi citati: Euro, Germania, Italia, Milano, Spagna, Svezia