Prodi con cinque ministri oggi in Germania

Vigilia di polemiche, mentre il Financial conferma: «Il piano per tenervi fuori esiste» Vigilia di polemiche, mentre il Financial conferma: «Il piano per tenervi fuori esiste» Prodi con cinque ministri oggi in Germania //premier: andremo in Europa, con i conti in regola sidenza del Consiglio: Prodi «non ha fatto alcun riferimento alle posizioni della Bundesbank anche perché a quanto risulta non esistono riserve della banca centrale tedesca su questo punto». Conferma il quotidiano tedesco: Prodi ha parlato di Bundesbank «in relazione alle dichiarazioni dei giorni scorsi a Davos». Qui è l'equivoco, forse: perché l'unico esponente della «Buba» a Davos era il vicepresidente Wilhelm Gaddum, che sull'Italia non ha detto nulla di preciso. Sia come sia, in quelli che si chiamano gli «ambienti finanziari» tedeschi i dubbi ci sono; Prodi invita a informarsi meglio sui progressi degli ultimi mesi e sostiene che l'Italia entrerà subito nell'unione monetaria perché avrà tutti i parametri in regola, senza trucchi. Le notizie sul compromesso per tener fuori l'Italia 12-18 mesi «sono infondate». Peraltro il piano descritto dal Financial Times proprio come compromesso, conteneva concessioni all'Italia; una di esse - il sostegno al cambio della lira da parte della Banca centrale europea nel periodo di transizione - è contraria ai principi della Bundesbank. In Germania è parsa fin troppo benigna. E in barba a tutte le smentite, il quotidiano economico ha riconfermato ieri l'esistenza di quel piano: il progetto è stato discusso a fondo in Germania, in Olanda e tra governatori delle banche centrali per sei mesi». E se i tedeschi temono che la partecipazione latina all'Euro significhi ingerenza dei politici nelle questioni di moneta, il discorso non vale per l'Italia: la Banca d'Italia risente dell'influenza politica ancor meno della Bundesbank. Smarcandosi qui da certe posizioni francesi, Prodi dichiara che il governo di Roma è perfettamente ligio al trattato di Maastricht, che vuole la futura banca centrale europea indipendente dal potere politico. Quanto al risanamento strutturale delle economie, Prodi rivendica che fin qui i tagli allo Stato sociale sono stati più profondi in Italia che in Germania. Le carte che l'Italia giocherà per rendersi più accetta sono l'anticipo della legge finanziaria '98, la prospettiva di rapporti migliori con almeno una parte dell'opposizione, il nuovo contratto dei metalmeccanici che è in linea con l'inflazione al 2,5%. Le ambizioni italiane sono state indirettamente rafforzate negli ultimi giorni dai problemi che la stessa Germania sta incontrando: il forte aumento dei disoccupati rende ancor più probabile che il deficit '97 stia viaggiando oltre il 3% di Maastricht; si parla sempre più della necessità di una manovra-bis e la riforma delle pensioni incontra ostacoli simili a quelli italiani. «La revisione della legge va fatta al più presto», dice il ministro del Tesoro, «e se già ci avessimo messo mano saremmo considerati anche meglio in Europa». E quasi a sdrammatizzare le polemiche, Ciampi esclude «di avere mai saputo di dimissioni riservate» o di pressioni franco-tedesche per escludere l'Italia dal gruppo che farà parte dell'Euro.

Persone citate: Ciampi, Prodi, Wilhelm Gaddum