Gelosie miliardarie per i Dalì torinesi

Un critico francese accusa di «falso» la mostra di Palazzo Bricherasio. Partono querele Un critico francese accusa di «falso» la mostra di Palazzo Bricherasio. Partono querele Gelosie miliardarie per i Dali torinesi Ferrovie, è braccio di ferro Sospesa la trattativa, confermatigli scioperi di domani Sulla divisione della ge divise l'esistenza nell'ultimo qiiindicennio, l'informale giuria messa in piedi da Marie-France Saurat è unanime: esposizione truffaldina. Falsi grossolani. Per dimensioni, firma, tecnica, dettagli stilistici. E a riprova che i falsari non si cimenterebbero solo sui Rolex, l'articolista menziona tre «orologi molli» su tela dalle origini dubbie. Ma gli scoop si rivelano talora un boomerang. Specie quando a pilotarli è l'inconfessabile guerra miliardaria che anima i mercanti. Potrebbe essere il nostro caso. Spiega Marisa Vescovo, che dirige «l'austero ed elegante Palazzo Bricherasio - "Paris Match" dixit - albergandovi una ben strana raccolta»: «Rido. Per ogni quadro abbiamo l'autenticazione, e la controfirma dell'autore. L'articolo? Una vile, stupida vendetta. Che Descharnes, invece di sentenziare, mostri perizie affidabili. Lui, non lo è. Dall'86 gode i pieni diritti sull'utilizzo delle opere a firma Dali, e vuole spossessarne la coppia piemontese loro depositaria sino al '79. Risibili, inoltre, le altre testimonianze». Da casa Albaretto partono querele. E non manca lo sdegno. Ma prevale l'accoramento. «Sospettarci di voler infangare la nostra Torino e l'amore che testimoniamo a Dali da sempre: che infamia» mormora la signora. Surrealismo iper-corrosivo del Maestro che dipinse il «Gran Masturbatore» e torinesità sembrerebbero non poter rimare. Mara e Giuseppe dimostrano il contrario. Avevano i miliardi per inseguirne le creazioni visionarie. Ma - sopra tutto - cuore. Rastrellarono le sue opere giovanili con subalpina pervicacia, sottoponendogliele affinché le riconoscesse. Non solo: per compiacere i suoi mecenati, Salvador Dali Domenech marchese di Pubol giunse a plagiare se stesso. Giuseppe gli diceva: ridisegnami qualcosa. E l'altro a obbedire, traendo ispirazione dai suoi capolavori. Autofalsario. Surreale, no? Ma non è l'unica chicca della nostra storia. Scrive per esempio il rotocalco transalpino che gli alter ego Usa degli Albaretto Eleanor e Reynolds Morse - inorridiscono dinanzi allo scempio piemontese. «Deplorevole» riassume lei. Peccato i loro auguri di Natale ai «rivali» transatlantici affermino il contrario. Buffa guerra, insomma. E non si può escludere Dali l'illusionista l'osservi dall'oltretomba come un trionfo postumo del suo charme ipnotico. MPARIGI OSTRA scandalo!», tuona il più diffuso settimanale francese accusando Torino d'ospitare 135 Dal! in parte fasulli. E per suffragare la tesi, «Paris Match» - uso a descrivere le disavventure coniugali monegasche, non l'arte contemporanea - scomoda ben 7 testimoni. Un «j'accuse» in piena regola contro Palazzo Bricherasio nonché i coniugi Mara e Giuseppe Albarello la cui straordinaria collezione può già vantare, in poche settimane appena, sessantamila visitatori. Da Robert Descharnes, l'«uomo» di Christie's e Sotheby's per il vulcanico pittore catalano all'indimenticata Amanda Lear che ne con- ROMA. Restano gli scioperi mentre si aggroviglia la vertenza tra i sindacati dei ferrovieri, il governo e l'azienda. Ieri il ministro dei Trasporti Burlando ha spiegato alle organizzazioni sindacali gli orientamenti dell'esecutivo sul futuro della Spa, sulla divisione in più società e sull'attuazione della direttiva Prodi, che aveva riassunto i punti principali della ristrutturazione. I sindacati si sono riuniti per tutto il pomeriggio per cercare una posizione comune, un documento da presentare in serata al presidente del Consiglio. Ma si sono divisi: da una parte Cgil, Cisl e gli autonomi Fisafs disposti a trattare, dall'altra Uil, Comu e Sma che non accettano discussioni se prima il governo non ritira la direttiva. Il confronto con Prodi è slittato e il sottosegretario Sorieri ha tentato la mediazione. Nella notte, la trattativa è stata sospesa. Gianotti A PAG. 19 CLASSICI PROIBITI NUOVA SERIE

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