Cariplo, Guzzetti al vertice«Privatizzate al più presto»

Vìmercati si fa da parte nella lotta per la guida della Fondazione Vìmercati si fa da parte nella lotta per la guida della Fondazione Cariplo, Guzzetti al vertice «Privatizzare alpiù presto» La Sogedit: scelta l'offerta migliore Il Giorno volta pagina e va al gruppo Monti Andrea Riffeser è il nuovo editore sconfitta la cordata diLocatelli MILANO. Vecchia, immortale De. Dopo essersi battuti l'ino all'altroieri per la poltrona di presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti (Ppi) e Giuseppe Vimercati (Cedi hanno trovato all'ultimo tuffo un accordo. Il vicepresidente Vimercati. «con gesto di grande disponibilità e una motivazione importante: la necessità di una presidenza che non scada a breve, visti i problemi che la Fondazione dovrà affrontare», (Vimercati scade dal consiglio nel 1998) si è «ritirato», dando quindi via libera all'antagonista (che scade nel 2001) Guzzetti, eletto quindi ni primo turno con 12 voti favorevoli su 19 presenti. I bene informati dicono che a Vimercati, sostenuto dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, ò venuto meno l'appoggio della Lega con la quale il Polo non sarebbe riuscito a trovare l'accordo. I rappresentanti della Lega nel consiglio hanno infatti votato Marisa I Redolii (ex vicesindaco leghista) ; che ha ottenuto quattro voti, e il sindaco Formentini ha espresso il suo augurio al vincitore. Il presidente uscente Ottorino Beltrami si è astenuto, Guzzetti ha votato scheda bianca. II neopresidente, 62 anni, comasco, avvocato, ex presidente De della Regione Lombardia, ha ringraziato, respingendo - e come lui hanno respinto Beltrami e Vimercati - ipotesi di giochi partitici, di intrusioni da parte della Curia o del Tesoro. E poi ha enunciato il programma: «Io credo, esprimendo una posizione unanime, che la privatizzazione di Cariplo non sia più rinviabile, e il processo si avviera entro pochi mesi. Tenendo ben presenti tre punti: è irrinunciabile la difesa del valore di patrimonio, ossia la Cariplo non sarà svenduta. Cercheremo nella privatizzazione partner forti nazionali e internazionali. E difenderemo l'identità di Cariplo, i suoi legami con le radici locali e lombarde». Sui possibili partner, Guzzetti ha chiarito che, nell'ambito dei grandi movimenti di concentra¬ sentenze di tribunali e Corte di Cassazione,» grazie alle sue rubriche di circolari e note ministeriali, di risposte pratiche ai quesiti dei lettori, ai testi (tascabili) dì leggi tributarie annotate, la rivista "il fiscó".è un indispensabile strumento di lavoro per una"sana e corretta gestione fiscale delle aziende e degli studi professionali, per ridurre pesanti rischi di errate interpretazioni ed applicazioni delle leggi tributarie, per essere sempre aggiornati! Anche i produttori di moto chiedono facilitazioni urata azione Lunedì scorso, termine ultimo, le due nuove proposte sono quindi arrivate sul tavolo di Nicola Lainè, presidente di Sogedit. Due giorni per esaminarle nei dettagli e poi la scelta finale della più vantaggiosa, quella della Poligrafici Editoriale. Sotto il profilo dei contenuti, entrambe le cordate si sono attenute questa volta ai vincoli indicati dall'azionista Eni, soprattutto a quel tetto di 58 miliardi in tre anni che rappresentava la dote a disposizione del compratore garantita dal venditore. L'ultima decisione, fatta autonomamente da Sogedit come l'Eni tiene a sottolineare, ribalta completamente la precedente, che aveva visto vincente la cordata Locateli!. E non mancherà di sollevare un nuovo coro di critiche e dissensi. Quando, venti giorni or sono, Locatelli sembrava favorito, da parte del Polo vennero attacchi a non finire e un'accusa precisa: che si era favorito il gruppo vicino al presidente del Consiglio Prodi. Ma perché in gennaio Locatelli non riuscì a portarsi a casa il quotidiano milanese? Sembra che, tra l'apertura delle bu®MMmm ste di allora e il momento in cui il consiglio Eni si riunì per la decisione finale, la cordata Locatelli avesse fatto arrivare all'Eni modifiche del progetto presentato tali da renderlo non più in linea con i parametri fissati. Di qui la decisione del consiglio Eiù di rigettare ambedue le offerte. Ieri, Paolo Serventi Longhi, segretario di Fnsi, ha dichiarato di giudicare «molto importante che si sia evitata una sciagurata liquidazione di una testata prestigiosa», aggiungendo che ora è necessario conoscere i dettagli del piano. [v. s.] MILANO, n Giorno ha un nuovo editore: Andrea Riffeser, azionista di controllo della Poligrafici Editoriale, il gruppo ereditato dal nonno Attilio Monti che possiede già due testate quotidiane: Il Resto del Carlino di Bologna e La Nazione di Firenze. Nell'asta riaperta dalla Sogedit, società editoriale dell'Eni, l'offerta giudicata «migliore» è stata quella presentata da Riffeser, che sarà illustrata domani dallo stesso Riffeser in un incontro a Roma presso la Fieg. Sconfitta quindi la cordata guidata da Gianni Locatelli che annovera tra i suoi importanti azionisti Giorgio Fantoni, Massimo Vitta Zellman e Umberto Sereni e che, al turno della prima asta di metà gennaio, era risultata in testa. «Ci sarà un bel lavoro da fare. Faccio a Riffeser i migliori auguri» ha dichiarato l'ex direttore generale della Rai, non nascondendo «il rammarico, perché avevamo un piano editoriale pronto per il giornale». Per il quotidiano milanese viene quindi scongiurato quel pericolo di liquidazione che si era prospettato venti giorni fa. Quando il consiglio di amministrazione del Cane a sei zampe aveva stabilito che anche la cordata migliore, allora quella di Locatelli, non fosse in linea con i parametri fissati. Il consiglio Eni aveva quindi comunicato alla Sogedit che, per quanto lo riguardava, poteva essere avviata la procedura di liquidazione. Sogedit, forse anche perle molte pressioni, aveva tuttavia deciso di riaprire la gara, essendosi rifatti subito vivi entrambi i pretendenti. L'Eni aveva però preteso, e ottenuto, una lettera di scuse da Riffeser, che lo aveva accusato di comportamenti «oscuri». Andrea RiffeserScongla liqui la I SCO E POLEMICHE BllllM Air punta nel '97 su un jet da 70 posti

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