Ordine alle pazienti: niente mutandine sexy«Decalogo di due medici: E cercate di indossare biancheria pulita»

Ordine alle pazienti; niente mutandine sexy Ordine alle pazienti; niente mutandine sexy Decalogo di due medici: «E cercate di indossare biancheria pulita» vano sul letto le lenzuola più belle, per ben figurare col dottore, il quale andando a lavarsi le mani dopo la visita trovava nel bagno asciugamani ricamati e freschi di bucato. Bisognerebbe rispolverare un po' dell'antico rispetto nei confronti del proprio medico». «Invece di fare gli spiritosi i due medici di Verona apprezzino la bellezza di una raffinata lingerie e facciano appello alle loro doti di autocontrollo, previste dal codice deontologico della categoria». Così commenta Anna Bartolini, «paladina» dei diritti degli utenti sia come consulente del commissario europeo Emma Bonino sia come collaboratrice di Antonio Lubrano nel suo programma di difesa dei consumatori. «Invece di dare informazioni utili, di rispettare gli orari di visita, di osservare tariffari e pubblicizzare onorari, pensano alla biancheria intima delle pazienti: ne abbiano invece rispetto». VERONA. Presentarsi dal medico con la biancheria pulita, e che le donne evitino slip di pizzo e indumenti intimi da spogliarellista. Autori di questo galateo sono i fratelli Eugenio e Carlo Cavallo, medici a Salizzole, un piccolo Comune della Bassa Veronese dove le maggiori attività sono tuttora agricoltura e produzione di mobili in stile. Non sono due vecchi bigotti, i fratelli Cavallo: Carlo ha 41 anni e uno in più Eugenio; il primo si è laureato a Verona nel 1985, il secondo quattro anni prima a Padova. I due medici di famiglia hanno deciso di indirizzare a tutti i loro clienti una circolare con alcuni basilari suggerimenti per una buona educazione dei pazienti nei confronti dei medici. «Purtroppo - spiega Carlo Cavallo - ragazze all'apparenza molto curate vengono da noi con la biancheria intima sporca. Possiamo chiudere un occhio sulle persone anziane, ma non possiamo tacere con le giovani che non curano la propria igiene». In paese, però, non Pioggia di critiche: invece di fare gli spiritosi facciano appello alle doti di autocontrollo si parla d'altro. C'è chi si sente punto sul vivo e chi ironizza. C'è anche chi si arrabbia, come alcuni mariti, per l'accenno alla biancheria troppo sexy a volte indossata dalle pazienti. Su quest'ultima raccomandazione Carlo Cavallo precisa: «Per quanto riguarda il divieto di presentarsi in studio con lingerie da spogliarellista posso affermare che si tratta di una battuta ironica e niente di più». Sarà. Ma l'accusa di avere biancheria inadatta ha offeso donne e uomini di Salizzole, anche se il medico precisa che si è trattato di dovere di sanitario e non di rampogna da moralista. «Se qualcuno si sente punto sul vivo ci dispiace; ma purtroppo questa è la realtà di oggi». Il loro decalogo prevede anche la puntualità agli appuntamenti in ambulatorio, il divieto di fumo, l'invito a parlare a voce bassa, a tenere d'occhio i bambini («rigidamente»), a non sbuffare, a non sciupare le riviste e l'arredo dello studio, a essere comprensivi coi rappresentanti di medicinali («i preziosi informatori»). Con una chiusura: «Se il vostro medico è sempre gentile e disponibile diciamogli grazie e a Natale ricordiamoglielo con un piccolo dono». Una caduta di stile per i due medici che, però, si riprendono ricordando com'era un tempo in campagna il rapporto tra il malato e il sanitario: «Ai tempi dei nostri nonni in caso di malattia si mette¬ Franco Ruffo

Persone citate: Anna Bartolini, Antonio Lubrano, Carlo Cavallo, Cavallo, Emma Bonino, Franco Ruffo

Luoghi citati: Padova, Salizzole, Verona