Contrordine, Simpson è colpevole«Il tribunale civile:ha ucciso moglie e amico»

Dovrà pagare 8 milioni e mezzo di dollari. La folla lo accoglie urlando «killer» Dovrà pagare 8 milioni e mezzo di dollari. La folla lo accoglie urlando «killer» Contrordine, Simpson è colpevole // tribunale civile: ha ucciso moglie e amico LOS ANGELES immagini. E per non perdere l'audience, hanno continuato a ripetere che appena conclusa questa fastidiosa incombenza presidenziale sarebbero tornati su Santa-Monica. Ci sono vari fattori che spiegano il nuovo e sorprendente verdetto. Per iniziare, mentre nel Simpson I nove giurati su dodici erano neri, nel Simpson II nove su dodici erano bianchi, assieme con due colleghi di origine asiatica e una ispanica. Questa volta, poi, la giuria non era tenuta a giudicare la colpevolezza dell'imputato «al di là di ogni ragionevole dubbio», ma ha dovuto basarsi sul criterio della «preponderanza dell'evidenza». Ciò che più ha danneggiato Simpson è stata però la sua stessa testimonianza, che nel processo civile è obbligatoria. Nei suoi quattro giorni sul banco, Simpson ha contraddetto la versione degli eventi presentata dai suoi mi¬ NOSTRO SERVIZIO L'assassino, dunque, è lui. Quasi un anno e mezzo dopo che una giuria ha stabilito che O.J. Simpson non era colpevole per l'uccisione della moglie Nicole e dell'amico Ronald Goldman, un altro tribunale lo ha invece giudicato responsabile. «Finalmente c'è giustizia per Ron e per Nicole», ha urlato esultante Fred Goldman, padre di Ron. La ex stella del football ha invece lasciato il tribunale di Santa Monica senza dire una parola. Ed è stato accolto da una folla che urlava: «Killer! Killer! Killer!». Assassino, dunque. Ma in prigione Simpson non ci torna, perché quello conclusosi martedì è il processo civile, un processo intentato dalle famiglie delle vittime per ottenere un risarcimento per la perdita morale e materiale. La nuova giuria ha anzi già stabilito che Simpson dovrà dar loro 8,5 milioni di dollari, cui andranno ad aggiungersi i «danni punitivi». E così, con questo paradosso di Simpson giudicato responsabile di un duplice assassinio, ma penalmente innocente e quindi un uomo libero, clùude, in attesa di appello, questa grande saga americana. Una saga iniziata nel giugno del '94, con quella fuga di Simpson a bordo della Bronco bianca ripresa in diretta dai networks dell'intero Paese e dentro la quale c'è un po' di tutto: razza e censo, fama e violenza coniugale, droghe e gelosia, lealtà e tradimento. Una vera soapopera, conclusasi la sera di martedì in quella stessa atmosfera surreale con la quale aveva avuto inizio, con Simpson in competizione diretta con Bill Clinton. L'annuncio che i giurati avevano raggiunto una decisione è arrivato infatti proprio mentre il presidente stava per recarsi al Congresso a comunicare al Paese l'annuale «State of the Union». I networks nazionali hanno agito «responsabilmente», sintonizzandosi su Washington, ma spesso hanno finito per sovrapporre le due LE RAGIONI DIETRO I VERDETTI PENSO che dovremmo considerare il verdetto contro 0. J. Simpson con la maggior trasparenza possibile. Nel primo processo - quello penale la giuria assolse l'ex campione di football e l'ex star televisiva dall'accusa di duplice omicidio. La giuria era composta perlopiù di neri, la razza era il tema fondamentale della difesa e c'erano prove evidenti del fatto che la polizia del dipartimento di Los Angeles aveva alterato alcune delle prove raccolte contro Simpson. Nel secondo processo - quello civile - che funziona secondo regole diverse, la giuria era soprattutto bianca, la razza non era più un tema in discussione e sono state presentate come prove indizi che non sarebbero stati accettati nel processo penale. In breve, le prove della colpevolezza di Simpson erano sufficienti in entrambi i processi, ma durante il primo processo la giuria le ha giudicate inattendibili, mentre nel secondo sono apparse più convincenti e per questo il verdetto si è rovesciato. La differenza tra i due processi, quindi, sta in tre fattori: la composizione razziale delle giurie, i due giudici - Lance Ito, il primo, e Hiroshi Fujisaki, il secondo, uno imbarazzato dalla notorietà e dalle possibilità drammatiche offerte dalla copertura in diretta tv e l'altro apparentemente indifferente dalla fama dell'accusato o dall'interesse del pubblico - e l'apparizione di O. J. alla sbarra che nel secondo processo è stata pessima. Quando dico «trasparenza», voglio dire che per la maggior parte dell'opinione pubblica americana la colpevolezza di 0. J. era chiara, ma dal punto di vista penale il processo non era riuscito a stabilirla «oltre ogni ragionevole dubbio» e la difesa era stata abilissima nello smontare le prove portate in aula. Queste conclusioni non sono state inficiate dal secondo processo. Per la legge, Simpson è innocente e lui deve l'assoluzione aU'inettitudine dell'accusa, a un giudice troppo debole, a un'eccellente squadra di avvocati e a una giuria sbilanciata dal punto di vista razziale. gliori amici e dai suoi stessi avvocati. E poi c'è la storia delle scarpe Bruno Magli taglia 46 le cui impronte sono state trovate sul luogo del delitto. Simpson ha negato di avere mai posseduto quelle scarpe, ma la giuria ha visto ben 31 fotografie che dimostrano il contrario. Per l'opinione pubblica Simpson è sempre stato il colpevole. E' un uomo libero, ma vive praticamente da prigioniero nella sua villa di Brentwood. Adesso, con la nuova sentenza, rischia di perdere anche la villa e gli altri suoi beni. E di dover scambiare la sua Bentley e il suo «Testa Rossa» con una vecchia Chevrolet. Rischia di perdere la custodia di Sydney e Justin, i due figli avuti da Nicole: dalla donna che, secondo la sentenza, è stata assassinata dal loro stesso papà. Lorenzo Soria NICOLE BROWN. La moglie, bianca e bellissima, viene trovata morta insieme con Ron Goldman nella sua villa di Los Angeles il 13 giugno 1994. O.J. SIMPSON. L'ex campione di football ed ex attore, assolto due anni fa dall'accusa di aver ucciso l'ex moglie Nicole Brown e l'amico Ronald Goldman, dovrà pagare un risarcimento di 8,5 milioni di dollari per la loro morte, secondo la sentenza della causa civile intentata dai parenti delle vittime. RONALD GOLDMAN. E' un cameriere di bella presenza che aspira alla carriera di modello. Secondo i pettegoli, è diventato da un po' di tempo l'amante di Nicole, scatenando la gelosia di O.J. Il padre: finalmente Adesso rischia è stata fatta di perdere giustizia la custodia dei figli Totale attivita 100.736 100,.:1 :v

Luoghi citati: Los Angeles, Sydney, Washington