«I valori prima delle regole»«Violante:è il cinismo il vero nemico»

Interno Interno Sul caso Sofri: «La pietà è un sentimento molto nobile ma individuale. Lo Stato deve riconciliare senza azzerare il principio di responsabilità» «I valori prima delle regole» Violante: è il cinismo il vero nemico PROMA RESIDENTE Violante, ieri la Bicamerale ha eletto D'Alema presidente e si metterà al lavoro. La Camera, nel frattempo, andrà in vacanza? «No. Le indico i temi di maggior rilievo che affronteremo. Riforma della legge di bilancio, leggi anticorruzione, leggi sulla scuola, occupazione e, se ci sarà, la manovra finanziaria anticipata. Entro l'estate, inoltre, spero che il Parlamento approvi la legge che mette al bando le mine antiuomo, una vera vergogna per i Paesi civili, e la riforma del regolamento. Infine siamo alle prese con il programma di razionalizzazione della legislazione e di riduzione dello stock di leggi esistenti». Perché propone mia riforma del regolamento? «Con questo regolamento la Camera è un organo idoneo a rappresentare, non a decidere. In democrazia la decisione conta quanto la rappresentanza e quindi bisogna modificare il Regolamento». Dov'è che impedisce al Parlamento di decidere? «Il regolamento, ad esempio, stabilisce che dopo'avèr m¥cùsso*tutti gli articoli di una legge, ciascun deputato può intervenire ancora per quindici minuti, cinque minuti sugli ordini del giorno e dieci minuti per la dichiarazione di voto finale. Sono circa 157 ore, quindici giorni con dieci ore di lavoro al giorno. Se lo facesse solo l'opposizione, ma sinora non l'ha fatto, i giorni sarebbero sette o otto. Con il valore che ha il tempo nella società moderna le sembra una cosa possibile? Così la politica non aiuta i cittadini, diventa una palla al piede della società». Non se ne resero conto i deputati che approvarono il regolamento? «Il nostro sistema nacque con due teste, una era costituita dai partiti, l'altra dalle istituzioni. I partiti, legittimati dall'abbattimento del nazifascismo, dalla costruzione della Repubblica e dall'approvazione della Costituzione si riservarono il potere di decisione. Alle istituzioni fu lasciato il compito della rappresentanza. Le regole che ho citato facevano si che la Camera non riuscisse a decidere in tempi accessibili sinché i partiti non avessero trovato un'intesa. La crisi dei partiti ha spostato sulle istituzioni il compito della decisione, per il quale non erano preparate. Comuni e Province con la nuova legge elettorale ed il nuovo assetto istituzionale hanno superato le difficoltà ed ora sono organi pienamente in grado di decidere. I problemi restano per le Regioni, che saranno oggetto della riforma della Commissione bicamerale, e per il Parlamento». Un esempio di questa riforma? «Una delle proposte prevede ad esempio un rafforzamento della cosiddetta sede redigente. Sul testo preparato dalla Commissione l'Aula non fa emendamenti. Può solo approvare o bocciare i singoli articoli». E chi non è d'accordo su questo o quell'articolo? «Chi non è (Raccordo sul testo della Commissione può presentare un testo alternativo: in questi casi la Camera prima decide il testo base e poi vota a favore o contro i singoli articoli del testo scelto». Non le sembra un limite alla libertà dei deputati? «Il mito del Parlamento onnipotente ed onnifacente appartiene alla stagione del giacobinismo e, contrariamente alle apparenze, mortifica la qualità del lavoro parlamentare e degli stessi parlamentari costringendoli ad un frenetico immobilismo. Il Parlamento del nuovo secolo deve fare solo grandi leggi, deve controllare il governo, deve riordinare lo stock delle leggi esistenti. Ne abbiamo 50.000 contro le meno di cinquemila dei tedeschi e le meno di ottomila dei francesi. Dev'essere

Persone citate: D'alema, Sofri