La telefonata dello strappo «Il Cavaliere:Basta con le frenate di An» di Augusto Minzolini

La telefonata dello strappo La telefonata dello strappo II Cavaliere: basta con le frenate diAn quello «strappo» che mette a dura prova la tenuta dello stesso Polo, Berlusconi ha esercitato fino in fondo il suo ruolo. Per la prima volta, consapevole di non aver scelte, non ha ceduto al diritto di veto di Fini. Quel diritto che, in un modo o nell'altro, ha condannato per molto tempo la politica del Polo all'immobilismo logorando non poco la leadership di Berlusconi, quel diritto che ha costretto a sacrificare ogni strategia in nome della salvaguardia dell'imita. «Onestamente - ammette un osservatore esterno alle dinamiche del Polo come Ciriaco De Mita Berlusconi si è dimostrato un leader». Di fronte alla novità, non picco¬ la, di un Berlusconi che scommette tutto sulle stesse carte di D'Alema, adesso è Fini che deve riflettere. E non poco. La maggioranza che ha eletto D'Alema presidente, se raggiungesse un accordo anche nel merito delle riforme, garantirebbe il successo della Bicamerale. D'Alema e Berlusconi hanno tutto l'interesse perché ciò avvenga. Conviene a Fini mettersi di traverso? Ieri, ancora una volta, il leader di An è rimasto sospeso tra l'idea della via parlamentare alle riforme e la suggestione movimentista che perseguono Segni e Cossiga. Fini ha spiegato nel vertice del Polo la sua decisione di astenersi con una serie di motivazioni: «Non vo¬ glio incoronare D'Alema», «Non voglio trasformarlo in una madonna pellegrina», «Io sono con la testa qui nel palazzo, ma con il cuore fuori». Parole che, però, non si traducono in una strategia. E rimanendo alla finestra Fini rischia di perdere entrambi i treni. Il presidente di An, infatti, corre il pericolo di rompere con Berlusconi e contemporaneamente di aderire troppo tardi all'avventura - perché di questo si tratta - di Cossiga, Segni e Di Pietro. Insomma, finirebbe per lasciare il ruolo di numero due del Polo, e l'occasione di una completa legittimazione, per ritrovarsi come uno fra i tanti inseguitori di quell'araba fenice che rischia di essere la Costituente. Silvio Berlusconi Ieri finalmente Berlusconi ha scelto. Ora tocca a Fini. Certo, assecondando il Cavaliere questa volta il presidente di An ne accetterà definitivamente la leadership. Tuttavia - come ricorda spesso lo stesso Berlusconi - «Gianfranco è giovane, ha tanti anni davanti a sé». Come dire, Fini pensi al suo futiuo. Augusto Minzolini