Rivera saremo la casa del centro che oggi non sa più dove andare
Rivera: saremo la casa del centro che oggi non sa più dove andare Rivera: saremo la casa del centro che oggi non sa più dove andare ROMA. Liberista, ma attento al sociale. Coscienza critica dell'Ulivo, senza sentirsene parte fino in fondo. E' Rinnovamento Italiano, il movimento di Lamberto Dini che ieri è diventato un vero e proprio partito. «Siamo stati da parte per non forzare la politica del governo, adesso è il momento di uscire allo scoperto», dice Dini. «Ci hanno chiamato "Reclutamento Italiano"», aggiunge con ironia, citando le polemiche dei giorni scorsi sui passaggi di deputati verso Rinnovamento, Gianni Rivera. E spiega che lui, pattista, non poteva restare con Segni, dopo i Cobac con Cossiga. E dal podio dice: «Rinnovamento è la casa degli italiani che si considerano di centro e non sanno dove andare». Gli applausi, siamo in un cinema, scrosciano quando Ernesto Stajano, portavoce di Rinnovamento, dice: «Siamo un grande partito per idee e dignità, compatto dietro il suo leader, del cui entusiasmo il Paese ha bisogno». Intanto, alle spalle del portavoce si scopre il nuovo logo del partito: le stelle dell'Europa in campo blu circondano un piramidone tricolore con la cuspide puntata verso il nome, Rinnovamento Italiano. Piace agli astanti: la sala del piccolo cinema è af- follata, e così i suoi foyer laterab. In piedi, ci sono Mario D'Urso e Roberto Villetti. A mezza sala c'è Rutelli, venuto a portare gli omaggi della città. In prima fila Donatella Dini, in tailleur lamé color peltro di taglio sportivo, e Federico Orlando, atteso all'uscita da Melba Ruffo di Calabria. Dietro di lei, Giorgio La Malfa e Lillio Ruspoli. In attesa del discorso di Dini, ■ t*' ?.. ■ •
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