Ai blocchi la Torino-Milano di Bruno Gianotti
Ai blocchi la Torino-Milano Ai blocchi la Torino-Milano Giugni, scioperi illegali I sindacati scrivono agli utenti «Scusateci per i forti disagi» ROMA. La Conferenza dei servizi per l'alta velocità Milano-Torino sarà avviata entro marzo e quando tutte le parti saranno d'accordo sul progetto partiranno i lavori. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, alla fine di una riunione organizzata al ministero con le Regioni Piemonte e Lombardia, i Comuni e le Province interessati al progetto di collegamento ferroviario veloce Torino-Milano. «La Torino-Milano - ha sottolineato Burlando - è decisiva per il collegamento con Lione e Barcellona e per il completamento del corridoio "5", che collega Barcellona, in Spagna, con Kiev, in Ucraina, passando per Lione, Torino, Milano e Budapest. L'asse ferroviario più importante dell'Europa meridionale». Sma chiedono «scusa agli utenti per i disagi» e spiegano perché i ferrovieri «sono costretti a scioperare» contro la direttiva Prodi. Ad un comunicato agli utenti di una trentina di righe, i sindacati affidano le «scuse ai cittadini», ricordano gli «sperperi e le clientele» dell'impresa, sottolineano i motivi che non possono far accettare la direttiva Prodi. Fra l'altro affermano che «si continua a privilegiare il trasporto su gomma, in particolare delle merci, nel quale i costi pesano su tutta la collettività anche attraverso l'intasamento della viabilità, l'impatto ambientale e l'inquinamento». «Siamo convinti - concludono i sindacati dei ferrovieri che non è questa la direzione di marcia per raggiungere l'obiettivo di un sistema ferroviario moderno, competitivo e sicuro. Per queste ragioni, i ferrovieri sono costretti a scioperare. Scusateci per i disagi». ROMA. Interviene la Commissione di garanzia sugli scioperi nelle ferrovie. Il presidente dei saggi, Gino Giugni, ha inviato un telegramma ai sindacati di settore per metterli in guardia dal violare «l'obbligo legale del preavviso con lo sciopero dell'8 febbraio». I sindacati sono stati invitati a revocare la proclamazione dello sciopero e a riformularla tenendo conto del rilievo della commissione. La legge 146 infatti prevede un preavviso di almeno 10 giorni prima dell'effettuazione di uno sciopero, mentre l'astensione indetta dai sindacati delle ferrovie, essendo stata proclamata il 31 gennaio, viola apertamente questo obbligo. I sindacati, invece, confermano lo sciopero e passano al contrattacco. Con un volantino, che i viaggiatori delle ferrovie riceveranno nei prossimi giorni all'entrata di ogni stazione, i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fisafs-Cisal, Comu e a circa 12 mila miliardi di cui 10.500 già ripartiti e altri 1500 sul '96 di prossima ripartizione, più la quota dei privati. Circa i tempi di esecuzione del progetto, Burlando ha parlato di 5 anni per le normali tratte e di 6 anni per la Bologna-Firenze (praticamente tutta in galleria e viadotto). Il progetto di alta velocità è comunque oggetto di revisione continua, ha sottolineato il ministro, poiché «come originariamente concepito, non era giusto per l'Italia, perché pensato sul trasporto dei passeggeri e non su quello di passeggeri e merci». E la seconda soluzione, secondo il ministro, «comporta un sistema più interconnesso con il territorio, in modo da permettere al nostro Paese di essere base logistica per l'Europa». Resta comunque il «complicato» sistema degli appalti: Burlando ha chiesto al Parlamento maggiori finanziamenti per l'unità di vigilanza sulla Tav e per l'assunzione dei 20 ingegneri che vi faranno parte. Parole che hanno scatenato le critiche di Lega e Rifondazione. Con la relazione di Burlando, hanno spiegato Boghetta e Musacchio, «si è finalmente aperta la verifica sull'alta velocità chiesta da noi in Finanziaria. Il ministro ha poi avallato le critiche che da tempo andiamo facendo e cioè che si tratta di un progetto inadatto al Paese, senza la centralità delle merci, con costi ignoti e l'inattendibilità del marchingegno Tav e degli appalti». guito dal governo nelTimpostare la direttiva e il relativo confronto col sindacato: lo hanno sottolineato Giorgio Merlo e Vittorio Angelici, membri della commissione trasporti della Camera. E Rifondazione è decisamente contraria a tutto: «Il governo deve ritirare la direttiva» dicono Ugo Boghetta e Roberto Musacchio. Il «piatto forte» della Commissione Trasporti erano però l'alta velocità e la società di gestione, la Tav. Burlando ha fatto il punto ed ha introdotto parecchi elementi nuovi. In primo piano i costi: per la tratta Milano-Napoli attraverso Bologna, Firenze e Roma, ha indicato, «si stima una spesa nel decennio di circa 34 mila miliardi escluso il materiale rotabile». Gli accantonamenti assommano Bruno Gianotti
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