Negli archivi di Praga il segreto della Albright
Negli archivi di Praga il segreto della Albright Negli archivi di Praga il segreto della Albright II segretario di Stato è ebrea: credevo di essere cattolica NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Madeleine Albright era ebrea e non lo sapeva. C'è voluta la curiosità che la sua nomina a segretario di Stato americano ha suscitato, per scoprirlo. Curiosità per essere la prima donna a svolgere quel compito, ma anche per essere il primo segretario di Stato, dopo Henry Kissinger, a non essere nato negli Stati Uniti. Madeleine Albright è nata in Cecoslovacchia ed è proprio negli archivi di quel Paese che si è andati a scavare, con il risultato di portare alla luce questa cosa che lei stessa ignorava. «Nessuno me lo aveva mai detto. Sono stata colta del tutto di sorpresa», è stato il suo commento. «Mi sono sempre considerata cattolica. Da bambina ero piuttosto religiosa e andavo in chiesa regolarmente. Poi con il matrimonio ho aderito alla chiesa episcopale. Questa cosa proprio non me l'aspettavo ma i documenti che mi sono stati presentati sono molto convincenti». A trovarli, quei documenti, è stato il «Washington Post» che li pubblicherà domenica prossima. Ma intanto ieri aveva un lungo articolo in cui spiegava tutta la storia. Prima ancora, e cioè l'altro ieri, lei ha però approfittato di uno scampolo dell'incontro avuto con Bill Clinton e Albert Gore destinato a mettere a punto il viaggio intorno al mondo che sta per cominciare (la prima tappa sarà l'Italia, dove Madeleine Albright arriverà sabato 15) per raccontare loro ciò che aveva appena scoperto. «E' una storia davvero affascinante», hanno esclamato sbalorditi e commossi il Presidente e il suo vice, e hanno esortato la Albright ad approfondirla il più possibile, cosa che lei, ora, si ripromette ovviamente di fare. «Dopo la nomina - ha detto ancora - sono stata inondata di materiale riguardante la storia della mia famiglia, ma in gran parte si tratta di cose assolutamente incredibih. Questi documenti invece sono praticamente inoppugnabili». Fra essi, infatti, c'è perfino il suo certificato di nascita. Ma qual è la storia che ha affascinato e commosso Bill Clinton? Nel 1939, quando i nazisti invasero la Cecoslovacchia, Madeleine aveva due anni e il suo cognome era Korbel. Suo padre Joseph, che era un diplomatico, decise di fuggire con la famiglia a Londra ma non per ragioni razziali. Siccome aveva servito nel governo di Eduard Benes, quella che temeva era semmai una rappresaglia politica. O almeno così ha sempre creduto la figlia. E invece quella che si abbattè sulla parte di famiglia rimasta in Cecoslovacchia fu proprio la persecuzione razziale. Tre dei quattro nonni di Madeleine, dicono i documenti scoperti dal «Washington Post», sono finiti nei campi di sterminio nazisti. Due ad Auschwitz. Alla fine della guerra i Korbel tornarono in Cecoslovacchia, ma in pratica non fecero neanche in tempo a sistemarsi che dovettero riprendere la via dell'esilio. Nel 1948, con il «colpo di Praga», presero il potere i comunisti e anche da loro il padre di Madeleine si aspettava rappresaglie politiche. Stavolta la destinazione dei Korbel furono gli Stati Uniti, dove la futura guida del dipartimento di Stato è cresciuta, ha studiato, si è sposata e ha avuto tre figlie. E' dal marito che le viene il cognome Albright, come da lui le venne, in anni lontani, il desiderio di diventare protestante e di aderire, per l'appunto, alla chiesa episcopale. Cambia qualcosa questa scoperta? C'è il rischio che sulla scena mediorientale, come al solito la più calda in cui la Albright dovrà lavorare, si cominci a guardare alla signora «con occhi
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