Parla Clinton il repubblicano

Nel «discorso sullo stato dell'Unione» meno tasse per 98 miliardi di dollari e bilancio in pari nel 2002 Nel «discorso sullo stato dell'Unione» meno tasse per 98 miliardi di dollari e bilancio in pari nel 2002 Parla Clinton il repubblicano Mano tesa al «nemico»per rifare l'America WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Si chiama bipartisan cooperation e nell'italiano di fine millennio si traduce più volgarmente «inciucio». Il discorso sullo stato dell'Unione pronunciato ieri notte da Bill Clinton, al di là delle sue proposte concrete per portare in pareggio il bilancio entro il 2002, rappresenta soprattutto un invito ai repubblicani «a lavorare insieme» per gettare le basi della società americana «non 6olo per il prossimo quadriennio ma per i prossimi cinquant'anni». Clinton punta a un solido compromesso con il Congresso repubblicano. E ieri sera, facendo una chiara apertura alla destra, ha messo l'accento sull'importanza di eliminare il deficit americano con una ulteriore riduzione della pressione fiscale. Secondo fonti della Casa Bianca questa riduzione dovrebbe arrivare a 98 miliardi di dollari nel 1998. Ma la ricerca del compromesso con i repubblicani, ha fatto capire il Presidente, non deve portare a una rinuncia di alcune prerogative dei democratici. La riduzione delle tasse dovrà essere mirata per alleggerire, tra l'altro, le spese scolastiche e universitarie (Clinton ha dedicato buona parte del suo discorso al problema dell'istruzione) e l'acquisto di una prima casa. Il Presidente ha anche fatto capire che i fondi per l'assistenza agli immigrati, drasticamente ridotti nel 1996, dovranno essere almeno in parte ripristinati. Anche l'assistenza all'infanzia sarà protetta. E con una mossa destinata a urtare la destra repubblicana, Clinton ha chiesto più soldi per finanziare la politica estera americana. Nonostante qualche importante rivendicazione «democratica», il tono del discorso di Clinton è stato comunque conciliatorio e il contenuto decisamente centrista. I commentatori assicurano però che il nuovo profilo di questa Amministrazione non è dettato da una vocazione all'«inciucio» del Presidente ma piuttosto dalla realtà politica del momento. Clinton attraversa un momento decisamente felice. L'ultimo sondaggio della Cnn, pubblicato a poche ore dal discorso sullo stato dell'Unione, dava 62 americani su cento favorevoli al suo operato e solo 31 contrari. L'economia non potrebbe essere più in salute: buona crescita senza una ripresa dell'inflazione. Lo scandalo Whitewater e quello sui finanziamenti illeciti al suo fondo elettorale non sembrano offuscare la sua buona stella. «Il Paese è forte», ha detto Clinton fiducioso. «Siamo in pace e godiamo i frutti di una straordinaria prosperità». Ma il Presidente deve fare i conti con i repubblicani, che controllano sia la Camera che il Senato. Anzi, il successo del Il padre fuggì a Londra n Nel programma anche proposte di sinistra Più «welfare» e aiuti all'istruzione el Il Presidente allo zenit della popolarità mentre il Congresso piace sempre meno Nella foto grande a destra il presidente americano Bill Clinton in occasione del discorso sullo «stato dell'Unione» suo secondo mandato (e il suo posto nella storia) dipende in larga parte dalla sua capacità di trovare un terreno d'intesa con i suoi avversari. I quali sono, anche loro, meno forti di quanto possano sembrare a prima vista. Lo scorso novembre gli elettori diedero al Paese un Con- Pamela Harriman: ex nuora di Churchill, sposò un magnate che le lasciò immense ricchezze Di profonda fede democratica era l'ambasciatrice ideale Classe, frequentazioni nel bel mondo, capacità di ascoltare e mediare FBOSTON ORSE è stata l'attività febbrile, quasi un flash di droga, della seconda inaugurazione di Bill Clinton a Washington, 0 forse il trionfo delle idee sulla riorganizzazione del partito democratico che aveva sposato da tempo, 0 forse semplicemente la lunga ed eccitante vita di questa straordinaria signora, ad aver provocato a Pamela Harriman, ambasciatrice degli Stati Uniti a Parigi, un grave ictus nella sua residenza parigina. Almeno è successo in un posto appropriato. L'ambasciata è un bellissimo palais a pochi passi dall'Eliseo. Un tempo occupato da Thomas Jefferson, è stato a lungo, insieme con l'ambasciata di Londra, il dono del presidente degli Stati Uniti ai suoi sostenitori di riguardo: purché, ovviamente, avessero i mezzi per mantenere le grand train, l'altissimo tenore di vita che l'incarico comporta. Quei mezzi Pamela li aveva, avendo ereditato - soprattutto ma non esclusivamente - la fortuna di Averill Harriman, un miliardario con ambizioni internazionali. Al quale, come già in precedenza a Randolph '39, tre dei suoi nonni sono stati uccisi nei campi di concentramento LE CONCESSIONI ALLA DESTRA: • TAGLIO ALLE TASSE: dovrebbe portare ai contribuenti minper 98 mifiardi di dollari • PAREGGIO DI BILANCIO: nei piani della Casa Bianca dovrebbraggiunto nell'anno 2002 gresso di centro-destra. Sono passati appena tre mesi ma la diffidenza degli americani verso Camera e Senato è già cresciuta: il 51 per cento disapprova l'operato dei legislatori, secondo il sondaggio della Cnn, e solo il 36 l'approva. Far la guerra a Clinton per motivi ideologici, riconosce l'ala meno estrema del partito repubblicano, sarebbe una -strategia votata all'insuccesso. Gli intrighi politici di Newt Gingrich, che gli sono costati una reprimenda do parte del Congresso, hanno contribuito a offuscare ulteriormente l'immagine dell'uomo che solo due anni fa guidò la «rivoluzione Churchill e a un certo numero di insigni amanti nel frattempo, aveva reso grandi servigi. Era il candidato ideale per il posto di Parigi. Aveva denaro, aveva classe, aveva charme, aveva un senso acuto della politica. Dal suo retroterra (nuora rispettosa di Churchill, anfitrione del grande potere economico con Harriman) aveva acquisito LE APERTURE A SINISTRA: • AIUTI ALL'ISTRUZIONE: più fondi per le scuole elementari e medie e le borse di studio iniversitarie • PRIMA CASA: agevolazioni fiscali all'acquisto • WELFARE: ripristino degli aiuti federali agli immigrati • POLITICA ESTERA: nuovi fondi per le Nazioni Unite, il Dipartimento di Stato e gli aiuti allo sviluppo nori imposte be essere Un ictus ha colpito la Harriman: una vita di politica, amori e ricchezza e p i l a l repubblicana». Tanto che nelle ultime settimane la leadership del partito al Congresso (e dunque l'agenda dei lavori) è di fatto slittata al presidente del Senato, il meno carismatico ma più accomodante senatore del Mississippi, Trent Lott. Andrea dì Robilant

Luoghi citati: Londra, Parigi, Stati Uniti, Washington