«Non faccio la balia di Berlusconi»

«Non faccio la balia di Berlusconi» «Non faccio la balia di Berlusconi» per il partito di D'Alema». Poi ha replicato a elli gli ha attribuito il ruolo di «balia» nel Polo: «Tra me e Berlusconi c'è differenza d'età, ma non mi ci vedo a tenere il Cavaliere sulle ginocchia col poppatoio». Ha poi detto di non aver inteso dissuadere Berlusconi dall'attività politica, ritenendo che egli sarebbe stato un buon democristiano: «Anzi spero che lo diventi perché è un grande doroteo». [r. i.] ROMA. La grande riforma, per Francesco Cossiga, deve ripartire «da D'Alema», «a patto che non segua Veltroni e il suo innamoramento americano e clintoniano». «Io non mi accingo ad aderire al partito socialdemocratico - ha detto in una intervista a Marcello Veneziani, andata in onda ieri sera nel programma "Super 3" -, però devo dire che per difenderlo dal clintonismo sono disposto a votare studiando, però, le contromisure per ogni evenienza. Si è, insomma, messo al centro dei due schieramenti, nel tentativo di salvaguardare il governo e di mandare avanti il confronto sulle riforme. Probabilmente è quello che il presidente della Commissione farà tutti i giorni nei prossimi due anni, sperando che il Grande Terremoto politico che potrebbe essere favorito dalla Bicamerale non travolga i delicati equi¬ libri su cui si regge l'attuale quadro politico. Ci riuscirà? Il compito è arduo. Troppe, infatti, sono le variabili che potrebbero complicargli la vita. Appena ieri Berlusconi ha fatto sapere che il Polo è pronto ad appoggiare la nuova finanziaria se questa conterrà dei tagli alla spesa sociale. Un'apertura che nella logica del cavaliere mira a minare il rapporto tra l'Ulivo e Rifondazione. Bertinotti è, invece, già notizia al professore di Berlusconi, Rebuffa: «Stasera voteremo contro la pregiudiziale d'incostituzionalità che Rifondazione ha presentato sulla sua legge. Credo che il provvedimento supererà l'esame della Camera. E' un segnale per voi». Così nella sua agenda di ieri D'Alema ha rassicurato Prodi, ha fatto capire a Bertinotti che qualcosa deve mollare, ha continuato il dialogo collaborativo con Berlusconi e Fini

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