Il divorzio Ccd-Cdu Mastella: Buttiglione è come Ciang Kai-shek

Il divorzio Ccd-Cdu Il divorzio Ccd-Cdu Mastella: Buttiglione è come Gang Kai-shek Clemente Mastella ROMA. «Rocco Buttiglione? Mi ricorda Ciang Kai-shek. Uno che pensava di essere l'imperatore della Cina e invece era finito in esilio a Formosa...». Il giorno dopo il «divorzio», Clemente Mastella non risparmia l'ironia sul leader dei Cdu. «Le sue scelte lo hanno portato a castigare la sua esperienza - dice il presidente dei Ccd -: era idealmente il Kohl italiano, adesso è finito nel gruppo misto...». Mastella è la «vittima» della scelta di Buttiglione: l'uscita dal gruppo comune ha ridotto di un'unità la quota di parlamentari del Ccd per la Bicamerale. E il sacrificato è stato lui. «Ma la cosa non mi crea nessun problema - assicura - Casini proponeva me, io proponevo Casini. Mi è sembrato più giusto che entrasse il segretario del partito». Quanto all'unificazione tra Ccd e Cdu, Mastella respinge le accuse di essere stato il più feroce oppositore del matrimonio al centro. «Noi - spiega - non abbiamo mai detto di no all'unificazione, ma abbiamo detto no alle pretese di Buttiglione, che non tenevano conto del fatto che era stato segretario di un grande partito come i popolari, ma poi aveva visto scemare il suo consenso: il problema era che lui finiva per essere una specie di nobile decaduto, però anziché porre l'accento sulla decadenza, poneva l'accento sulla nobiltà e queste cose non si conciliavano. Vorrà dire che adesso la federazione di centro la farà nel gruppo misto...». Ironia anche sulle altre affermazioni di Buttiglione. «Lui dice che si può rompere per ricucire - continua Mastella - Buttiglione ha un'idea della politica come se fosse una sartoria. Io per la verità non ho questa idea». Il presidente del Ccd dimostra di non aver affatto gradito le affermazioni del segretario scudocrociato che ha espresso il desiderio di comandare. «Uno che dichiara che lui è nato per comandare, evidentemente ha una visione neppure tanto cristiana della politica - spiega -, visto che un tempo tra noi ex democristiani mi pare che si parlasse di servizio. Io ho un'idea un po' diversa, nel senso che la politica serve e servono tutti, anche gli amici del Cdu, anche se con minor altezzosità di quanto siano a volte le pretese del professor Buttiglione». Mastella non si ferma nel suo attacco all'ex alleato: «Sono un po' platonico - insiste -: per comandare bisogna avere alcune qualità e alcune caratteristiche e credo che i filosofi non siano adatti per comandare. I filosofi devono fare i filosofi, i politici devono fare i politici e ritengo che il professor Buttiglione sia un ottimo filosofo...». Mastella, infine, giudica normali le «fibrillazioni» che si registrano in questi giorni in entrambi gli schieramenti. «Ho detto da parecchio - ricorda - che gli schieramenti non saranno uguali a loro stessi quando si andrà a votare la prossima volta. Quando dico questo qualcuno mi guarda con sospetto, qualche altro con diffidenza, ma io dico banalmente una verità», [r. i.] omia peraio» Ppi e «calciomercato»

Luoghi citati: Cina, Formosa, Roma