Bossi: questo è solo l'inizio di Antonella Rampino

«Dopo la rivolta per le quote latte seguiranno altre proteste ancora più dure Non ci fidiamo più di nessuno» «Dopo la rivolta per le quote latte seguiranno altre proteste ancora più dure Non ci fidiamo più di nessuno» Bossi; questo è solo l'inizio «Ipadani non si faranno più fregare» crede più a niente...». E lei? La gente non capisce se la Lega finirà per appoggiare Polo o Ulivo nei grandi comuni... Fumagalli o Letizia Moratti? «E' ben difficile. Noi stiamo con il popolo, con una società espressione democratica di piccole e medie imprese. Non svenderemo la Lega per appoggiare un qualche potentato dell'Italia, questa miscela di malìa e grande finanza. La gente, poi, è più smaliziata: anni fa verme ùigannata da Berlusconi, adesso non li vedo i piccoli e i medi puntare su Berlusconi». Il Polo vi offre i voti per confermare Formentini. «Se la contropartita è abbandonare lo del Sant'Uffizio». Ma comunque, prosegue Andreotti, la Prima Repubblica, seppellita sotto i mattoni del crollato Muro di Berlino, si è anche in un certo modo fatta fuori da sola: «I partiti si sono chiusi in se stessi, e forte si faceva la dissonanza fra centro e periferia. Mentre nel palazzo funzionava la conventio ad escludendum, in periferia il nostro alleato socialista se la faceva con i comunisti. E l'89 ha peggiorato tutto: ha sprigionato il sen¬ la secessione, io dico di no, ma deciderà il congresso». La rivolta delle quote latte, e poi? Qualche altra tensione? «E' stato solo l'inizio. Adesso mi aspetto ben altre reazioni. Il popolo sta per capire che la partita europea richiede scelte, ecco, l'Europa è un grilletto: o si va verso l'Unione Europea, e allora bisogna che Padania e resto d'Italia si separino. Oppure si va allo sfascio. Come si fa a marciare uniti? Il Sud sarà al posto 200" per competitività, la Padania tra il decimo e il quindicesimo». Ma l'Europa come vi vede? «Il mondo ci sta per vedere. Abbiamo prodotto una cassetta per dimostrare che a settembre eravamo in due milioni sul Po. E questa casset¬ so di libera uscita». E strizza gli occhi il senatore, quando retoricamente si clùede. «Prendiamo il Patto Atlantico: è un'associazione difensiva, in chiave anti-sovietica. Ma se adesso fanno entrare anche la Russia, da chi ci dobbiamo difendere?». Il mondo cambia, il potere ha logorato chi non ce l'ha più, e poco conta che uno studente mormori fra sé e sè che è una strana «autocritica» quella che il senatore Andreotti propone. La Vecchia Volpe della ta la stiamo per mandare all'Onu. E poi c'è il referendum...». Già, l'appuntamento sufi'autodeterminazione. Che si aspetta? «Dieci milioni di voti per sostenere la Secessione. Dopo il referendum i patrioti daranno battaglia». E l'Europa? «Kohl, per motivi suoi, cerca di attrarre l'Italia nell'Europa. La Bundesbank non ci sta, perché sa che il Sud in Europa avrebbe, in grande, lo stesso ruolo di freno che ha per la Padania. Il vero obiettivo, però, è di ingabbiare la Padania con l'accordo di cambio e liberarsi di un concorrente scomodo. Ma ci siamo noi...». Ugo Bertone L'ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti è intervenuto ieri mattina all'Università di Roma per una lezione sulla politica italiana degli ultimi anni politica ha ancora il tempo di far notare che Scalfaro avrebbe dovuto controfirmare la proposta Conso, il lavacro di Mani pulite: «Oggi sappiamo che i rapporti tra Saverio Borrelli e Antonio Di Pietro non erano poi così buoni. Allora sapevamo solo che Conso raccolse, con la sua proposta di legge, proprio una volontà di Di Pietro, che aveva detto: "Non ce la faccio più, che di Tangentopoli si occupino i politici". Ma Scalfaro era il presidente della Repubblica, quella legge avrebbe dovuto proprio controfirmarla». L'ultima battuta è da studente tra gli studenti: «La mia laurea, in diritto penale, è del 1941. Deve essere caduta in prescrizione, insieme a quello che si insegnava allora, e cioè che senza dolo non v'è reato». Chi ha orecchie per intendere... Antonella Rampino

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