«Niente indagini sul Cavaliere»

«Niente indagini sul Cavaliere» «Niente indagini sul Cavaliere» Borrelli: non c'è l'inchiesta per mafia MILANO. «La sapete l'ultima? Berlusconi malioso»: così il Giornale sparava ieri in prima pagina la notiziabomba, dedicandole altri servizi in due pagine interne. «Berlusconi è stretto nella morsa: il suo nome viene cancellato da un registro degli indagati per essere iscritto in un altro». Ovvero, archiviata l'inchiesta di Palermo, i giudici non si sarebbero arresi alla mancanza di prove: «Ora anche la Procura di Milano cerca di incastrare il Cavaliere», titola a pagina due. E tutto a causa - secondo 0 quotidiano milanese di Paolo Berlusconi - delle «allusioni del pentito Salvatore Cancemi» secondo cui «il Cavaliere avrebbe pagato il "pizzo" a Cosa nostra. E persino la sua discesa in campo sarebbe stata voluta da Riina». E, invece, le cose non stanno così. Lo chiarisce lo stesso procuratore di Milano, Borrelli, con «una smentita secca e categorica alle voci secondo cui nei confronti di Berlusconi pendano qui indagini per ipotesi riconducibili al reato di associazione Il procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli smentisce «Il Giornale» di stampo mafioso». Così come esclude l'esistenza di una indagine nei confronti di ignoti che in qualche modo - sempre secondo il Giornale - potrebbe vedere tra qualche tempo l'iscrizione di Berlusconi per reati di mafia. Ma è una «bufala» anche questa notizia. «Spiega ancora Borrelli: «Escludo che si sia mai ipotizzato qui nei confronti di Berlusconi il concorso esterno nell'associazione mafiosa. Escludo che in procura siano mai stati adottati espedienti volti a coprire o dissimulare le pendenze d'indagine nei confronti di persone identificate o facilmente identificabili». Che ha spinto Borrelli a rompere il silenzio con tanta tempestività? «Non è mia abitudine esprimere conferme o smentite circa l'iscrizione di persone a modello 21 giacché se è segreta non può essere oggetto di risposte né positive né negative. M;: voglio evitare l'accavallarsi confuso di false notizie e commenti febbrili, fuorviami per la pubblica opinione». Ir. i.)

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