«Non ho nulla di cui pentirmi»

«Non ho nulla di cui pentirmi» «Non ho nulla di cui pentirmi» ROMA. Giornata di veleni tra il portavoce nazionale dei verdi Luigi Manconi e il suo predecessore Carlo Ripa di Meana che nei giorni scorsi, sul caso Sofri, lo aveva criticato ricordando la sua militanza in Lotta continua. «Carlo Ripa di Meana, già comunista, già craxista e non so quant'altro si permette di rimproverarmi di un'attività politica che mi vide impegnato 25 anni fa e di cui non intendo pentirmi - afferma -; da alcuni decenni, ho riconosciuto gli errori e ricordato, senza iattanza, i meriti. Lo stesso non si può dire di Ripa di Meana, che del passato comunista sembra vergognarsi, di quello craxista sembra vergognarsi e di quello verde temo sia intenzionato a vergognarsi». Replica di Ripa di Meana: «A Manconi rispondo che io non mi sono mai pentito di aver militato nei due partiti storici della sinistra italiana. La violenza fisica ha aggiunto - che Manconi ha lungamente teorizzato si trasferisce nella sua violenza verbale». Infine, la controreplica di Manconi: «E' chiaro a tutti da quale parte stia la violenza verbale». [r. i.] componenti a realizzarlo, non sarebbe capace di produrre alcun effetto positivo. E non soltanto sulla giustizia nel suo complesso, ma neppure sullo specifico settore oggetto Nella foto grande Antonio Di Pietro nella foto piccola il brigadiere Felice Corticchia FALSE ACCUSE ALL'EX PNk MILANO AVVERO, sono caduta dalle nuvole: Felice con 250 milioni in banca? Non ci credo, mi sembra impossibile». Bella, alta, bionda, la fidanzata di Felice Corticchia, l'ex brigadiere dei carabinieri arrestato sabato mattina insieme all'ex maresciallo Giovanni Strazzeri con l'accusa di calunnia aggravata, è ancora sconvolta per quanto sta capitando all'uomo che frequenta da 3 anni. Titolare di una piccola profumeria nel centro di Milano. Maria tiene appiccicata sulla vetrina del suo negozio una locandina che pubblicizza il libro di Corticchia su Mussolini («Assolto per non aver commesso il fatto?»), l'ultima fatica letteraria dei! ex carabiniere, presentata nel dicembre scorso a Roma alla presenza di personaggi di spicco della destra italiana: da doiina Assunta Abiurante a Ignazio La Russa, fino all'onorevole di An Filippo Berselli. «Comunque Corticchia non lo avevo mai conosciuto prima di quella presentazione», dice l'onorevole La Russa: «Fui invitato dall'agenzia che ci organizza le campagne elettorali e alla quale si era rivolto anche il Corticchia per presentare il suo libro, tutto qui. Il libro mi sembrò tra l'altro piuttosto modesto». Sembrano ricordi lontani. La bella profumiera si stupisce: «Davvero non posso credere che Felice avesse così tanti soldi, lui nell'ultimo anno era in pratica un disoccupato, non so, forse li avrà guadagnati dai libri che ha scritto, però, insomma, 250 milioni sono tanti. Alcuni pre- non voglio parlarne. Per i sold: forse bisognerebbe chiedere a suo padre, magari glieli ha dati lui;.. Ma il padre di Corticchia, un pensionato, difficilmente avrebbe potuto versare, nel giro di un anno e con regolarità periodica, come stiti glieli ho fatti io, piccole somme, massimo un milione». Ma l'appartamento in via Fiori Chiari, a Brera, chi lo pagava? «Appartamento... Un monolocale piuttosto. Il contratto era intestato a lui, ma pagavamo insieme e comunque Il ministro di Grazia e Giustizia Giovan dell'intervento». relli che vuole ritoccare il processo di appello: «In questo momento il problema non è l'appello». Con Caselli che voleva un «tavolo» tra magistrati e politici: «Il Parlamento è l'unico tavolo di confronto legittimo tra le diverse parti e posizioni». Con chi spera in un'amnistia: «Chi la vuole, lo dica chiaramente. Noi non faremo nessun colpo di spugna. E attenzione a non trasformare il dibattito politico in un carretto per far passare l'amnistia per Tangentopoli». E ce l'ha anche con la stampa: utilissima, per carità, anzi indispensabile, «ma non credo che certe anticipazioni, certe amplificazioni, certe Ricorda i suoi quattro «pacchetti» sulla giustizia. Una raffica di disegni di legge che toccano un po' tutti gli aspetti della giustizia penale e civile. Si va dal giudice di pace, all'unificazione di preture e tribunali, alla depenalizzazione di reati minori, alla difesa della privacy, alla disciplina delle indagini difensive, fino a tutto quanto riguarda i magistrati (disciplina, carriera, funzioni, incarichi extragiudiziari, incompatibilità). «Un disegno complessivo di riforma», li definisce. E alla fine il ministro approfitta della ribalta per levarsi anche qualche sassolino dalla scarpa. Ce l'ha con Bor-

Luoghi citati: Corticchia, Meana, Milano, Roma