Bene i conti, ma la lira è sotto tiro di Mario Deaglio

A gennaio Tesoro in attivo. Ciampi: nell'Uem temo patti segreti. Metalmeccanici al traguardo U vincitore: «Nessuna vendetta» Pki A gennaio Tesoro in attivo. Ciampi: nell'Uem temo patti segreti. Metalmeccanici al traguardo U vincitore: «Nessuna vendetta» Pki gpp ggBene i conti, ma la lira è sotto tiroPakistan' per Benaz Ferrovie, occupato il ministero e scioperi confermati I GATTOPARDI DEL PUBBLICO IMPIEGO r; EH DOPPIA RIVINCITA ' per Benazir Bhutto In vantaggio la Lega musulmana di Sharif Incidenti davanti ai seggi, uccise 7persone METALMECCANICI e ferrovieri sono protagonisti di due vertenze opposte. La prima è sperabilmente avviata alla conclusione, la seconda appare destinata a un confronto lungo e durissimo; la prima è stata complessivamente condotta all'insegna della correttezza, secondo le regole di un'etichetta rigida e collaudata, la seconda è iniziata all'insegna della confusione, con 13 sindacati attorno a un tavolo e l'occupazione degli uffici del ministero. Entrambe le vicende impongono al mondo sindacale, alle imprese, al mondo politico un confronto di tipo nuovo: non solo, o non tanto con la controparte tradizionale ma con un mondo che cambia. Ai tavoli ai quali si tratta (nel caso dei metalmeccanici) o non si tratta (nel caso dei ferrovieri) sono infatti seduti, invisibili ma influentissimi, i mercati, l'Europa, l'intera economia mondiale. Molto più che in passato, infatti, salari, pensioni, stili di vita degli italiani dipendono dai salari, dalle pensioni, dallo stile di vita dei lavoratori tedeschi e polacchi, americani e turchi, indiani e cinesi. Il grande mercato mondiale, sino a non molto tempo fa predica distaccata di qualche accademico, condiziona oggi gli aumenti salariali che andranno nei portafogli dei metalmeccanici e le modalità di lavoro dei ferrovieri, in un mondo in cui le imprese, incalzate dalla concorrenza, trasferiscono i loro impianti in brevissimo tempo da un continente all'altro. Al di là dei tecnicismi dei contratti di lavoro, ciò che il Paese ha il diritto di aspettarsi Mario Deaglio CONTINUA A PAG. 2 SECONDA COLONNA Parigi, nato per i ragazzi ha conquistato anche i genitori: è più chiaro ROMA. Notizie contrastanti per l'Italia sul fronte dei conti pubblici. Da una parte l'Eurostat approva i criteri di contabilità utilizzati dall'Italia (anche se si dovrà ancora pronunciare sull'Eurotassa), rendendo più agevole la strada per raggiungere un deficit pari al 3 per cento del Pil nel '97, e allo stesso tempo il dato di gennaio sul fabbisogno segna un sorprendente surplus di 2000 miliardi. Ma intanto su lira e Btp si addensano le vendite, dopo che si è parlato dei dubbi tedeschi sull'ingresso dell'Italia nell'Unione monetaria. E Ciampi dice di temere che nell'Uem ci sia il predominio di alcuni Paesi. Sul fronte sindacale, mentre la vertenza dei metalmeccanici sembra essere allo snodo finale, si fa più dura la protesta sulla direttiva di Prodi per la ristrutturazione delle Fs. Ieri alcuni manifestanti hanno «assediato» il ministro dei Trasporti Burlando. Poi c'è stato l'incontro, ma le posizioni restano distanti. Fossi, Ippolito, Lepri Martinetti, Patiamo, Rampino e Squillante ALLE PAG. 2,3,4 E15 Il ministro Livia Turco LA PAURA ; EH^L'UNIONE LONDRA. Con la sconfitta elettorale di Benazir Bhutto, a tre mesi dalla sua destituzione come primo ministro, il Pakistan volta pagina. Il vincitore è Nawaz Sharif, leader della Lega musulmana e già premier dal 1990 al 1993. Il voto è stato caratterizzato da una bassissima affluenza alle urne e da alcuni episodi di violenza nei quali hanno trovato la morte sette persone. «E' una schiacciante vittoria», ha proclamato Nawaz Sharif quando i conteggi erano ancora lontani dalla conclusione. Il leader della Lega musalmana ha 47 anni, la sua carriera politica era cominciata come ministro delle Finanze con il dittatore Mohammed Zia ul-Haq. Ieri ha promesso che il suo governo non seguirà la strada delle vendette politiche. «Il Paese ha bisogno di un governo forte e stabile - ha commentato - non ci abbandoneremo a una politica di rivalsa. Giocheremo pulito e cercheremo anzi la collaborazione di Benazir Bhutto per il progresso del Paese». Galvano A PAG. 8 NEL SEGGIO DI PESHÀWAR L'EUROPA ERUSHDIE

Luoghi citati: Europa, Italia, Londra, Pakistan, Parigi, Roma